In occasione del Primo Maggio, prigionieri politici comunisti turchi e il compagno anarchico Thomas Meyer Falk (detenuti in Germania) hanno scritto una dichiarazione che qui sotto pubblichiamo.
Prigionieri di ambiti differenti hanno scritto un appello comune sul Primo Maggio per intervenire come collettivo operante e rendersi visibili anche fuori dalle carceri. Sosteniamo quest’iniziativa e con questo breve volantino offriamo ai prigionieri la possibilità di far sentire la propria voce anche se sono assenti.
18 aprile 2015
Netzwerk Freiheit für alle politischen Gefangenen
Dichiarazione
Come prigionieri politici, in lotta e che resistono, dalle carceri della repubblica federale tedesca imperialista mandiamo un saluto ai popoli della terra nello spirito della solidarietà internazionale e dell’amore per la libertà.
Come collettivo operante consideriamo come nostro compito e dovere, a noi strettamente legato, intervenire sul Primo Maggio 2015.
Operai, operaie, lavoratori dentro e fuori le prigioni devono organizzarsi. Nel 2014 abbiamo vissuto la fondazione del sindacato dei prigionieri e solidarizziamo con la sua richiesta di abolizione del lavoro forzato praticato tuttora in Germania.
Le carceri sono parte integrante della controrivoluzione nazionale e internazionale, frattanto noi difendiamo il nostro diritto naturale a lottare per la liberazione dell’umanità da sfruttamento, oppressione e genocidio. Noi, prigionieri politici, siamo stati imprigionati perché combattiamo il razzismo, i massacri perpetrati nel mondo e la tortura, perché lottiamo per la giustizia e l’uguaglianza, per la libertà di tutta l’umanità.
Nell’ambito di questo collettivo non intendiamo elaborare singole richieste riformiste, essendoci come prima innumerevoli misure repressive da combattere (rigida censura della posta per molti di noi; divieto di ricevere libri e giornali; assistenza sanitaria di base; tortura dell’isolamento praticata spesso per anni e molto altro).
Mentre il governo federale tedesco sostiene attivamente forze reazionarie e di estrema destra, ad esempio in Ucraina, che hanno rovesciato un governo eletto, contemporaneamente forze progressiste di questo Paese sono perseguite, imprigionate e condannate all’ergastolo. La stretta collaborazione con il regime turco significa la prosecuzione della politica repressiva e fascista dell’oligarchia in Turchia con il sostegno della polizia e dei tribunali tedeschi, mentre questi ultimi non disdegnano l’utilizzo di dichiarazioni incriminanti come prova contro prigionieri politici.
Il rafforzamento dell’onda razzista, fascista e xenofoba nota in Europa e specialmente in Germania sotto i nomi di NPD, NSU o Pegida non avviene indipendentemente dalla politica xenofoba degli Stati europei. Questa “realpolitik” evidenzia come i gesti interessati delle autorità a seguito della scoperta della serie di omicidi commessi dall’NSU siano un parlare a vuoto e servano per tranquillizzare la stampa e altri governi.
Il razzismo profondamente radicato e gli omicidi/attacchi razzisti, compiuti quotidianamente sia in Germania che nel mondo intero, non sono casi singoli, bensì una politica strutturale e mirata dei padroni. Quelli che si oppongono e si difendono non sono terroristi, ma lottano per i diritti umani. Quindi la lotta contro il razzismo non è un reato, ma dovere di ogni uomo.
Nel 2016 si presume che l’1% della popolazione mondiale possiederà più del restante 99%. Il possesso degli 80 più ricchi corrisponde al possesso di metà dell’umanità. Quindi, 80 persone corrispondono a 3,5 milioni di persone. Il maggiore terrorismo è dunque la guerra dello sfruttamento capitalistico imposto a tutta l’umanità. Questo è anche il vero motivo della guerra mondiale per il fascismo, lo sfruttamento e le leggi repressive, cioè continuare il dominio dell’oppressione e dello sfruttamento da parte dei più ricchi nel mondo.
È il maggiore diritto dell’umanità lottare contro disuguaglianza, sfruttamento e ingiustizia. L’imperialismo, dietro il pretesto del “terrorismo”, vuole distruggere ed eliminare tutte le forze che gli si contrappongono. Per questa ragione ci organizziamo contro il selvaggio terrorismo dello sfruttamento capitalista, i suoi piani di eliminazione e distruzione e uniamo tutte le nostre forze.
Per noi il Primo Maggio significa:
– opporsi alle guerre e alle occupazioni imperialiste
– chiedere di resistere allo sfruttamento e all’oppressione capitalista
– unirsi e organizzarsi contro il fascismo
– invitare tutti ad aderire alla lotta per una vita in libertà e dignità.
Viva il Primo Maggio!
Viva la solidarietà internazionale!
Gülaferit Unsal
Carcere di Pankow (Berlino) – Arkonastr. 56 13189 Berlin
Özkan Güzel
Carcere di Mönchengladbach – Scharnhorststr. 1 41063 Mönchengladbach
Özgur Aslan, Muzaffer Dogan, Yusuf Tas
Carcere di Asperger – Str. 60 70439 Stuttgart
Sadi Özpolat
Carcere di Bochum – Krümmede 3 44791 Bochum
Thomas Meyer Falk
Carcere di Friburgo – Hermann Herder Str.8 79104 Freiburg
https://ccrsri.wordpress.com/2015/04/27/dichiarazione-congiunta-di-prigionieri-politici-in-lotta-e-che-resistono-riguardante-il-primo-maggio/