Alla vigilia delle due giornate di solidarietà internazionale con Marco Camenisch, un compagno della Cassa Antirep delle Alpi Occidentali ne ripercorre la biografia di rivoluzionario, dalle lotte degli anni 70 agli ultimi vent’anni trascorsi in un’ autentica odissea carceraria, iniziata in Italia e che sta continuando in Svizzera, fino alle sue ultime vicende giudiziarie.
“In un percorso contrassegnato dalla costante coerenza tra idee e vita vissuta, Marco è stato tra i primi a riconoscere il nemico non solo nello Stato e nelle sue emanazioni ma anche nei progetti del progresso, sbandierato come liberazione ma in realtà portatore di nuove schiavitù, del produttivismo che consuma esseri viventi e territori, della tecnologia, tentacolo mortifero che attanaglia le coscienze e il pianeta intero. E ha saputo inquadrare e combattere tutto questo nell’ottica di una trasformazione concreta e radicale dell’esistente.
Lo ha fatto in libertà, scegliendo una vita sbrigliata dalle regole imposte e mettendo in pratica l’urgenza delle ostilità nei confronti di un ordine sociale ed economico che opprime e avvelena. Lo ha fatto dal carcere, con le iniziative di denuncia delle condizioni di reclusione per lui e per gli altri prigionieri, con gli innumerevoli scioperi della fame, con il suo continuo apporto alla crescita e alla circolazione delle idee e delle pratiche che chiamano a non rassegnarsi al disastro che ci circonda, ma a fronteggiarlo.”
Infine un saluto dalla viva voce di Marco registrato nell’estate 2012.
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