15 MAGGIO 2015 ORE 21.30 (Torino)

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Serata informativa sulla rivoluzione in corso in Rojava, il Kurdistan siriano. Incontro con un’attivista kurda del Centro Med di Torino

Proiezione video, mostra fotografica, banchetto con materiale informativo.  

É possibile cenare prima del dibattito con menù a prezzo fisso 10 euro ( Primo secondo e contorno)

Nel Rojava, in Siria, le donne sono ovunque attive protagoniste di una rivoluzione che ha cambiato la loro vita, e che sta costruendo un sistema sociale di solidarietà, libertà ed uguaglianza. Si sono organizzate, si sono armate, hanno combattuto e hanno dato un grande contributo alla sconfitta in Rojava dei mercenari dell’ISIS. Combattono ancora, perché la loro rivoluzione è ancora sotto attacco, ma intanto ricostruiscono il loro mondo per dare un futuro alla loro terra. Una rivoluzione che ha come principi l’uguaglianza, la pace praticata nella democrazia diretta e nell’autogestione, la parità di genere, il pluralismo religioso, etnico e culturale, una gestione del territorio basata sul rispetto e l’utilizzo sostenibile delle risorse, previsti nel suo documento fondativo: la Carta del Rojava.

Lettera di Narin,

una combattente curda delle YPJ a Kobanê,

10 ottobre 1014

“Noi siamo qui per difendere una città pacifica. Non abbiamo mai preso parte nell’uccisione di nessuno, invece abbiamo ospitato molti feriti e rifugiati dei nostri fratelli siriani. Stiamo difendendo una città musulmana che ha decine di moschee. Le stiamo difendendo da forze barbare.
Mamma, io ti verrò a trovare una volta che questa sporca guerra, che noi subiamo, sarà finita. Io sarò lì con il mio amico Dersim che andrà a Diyarbakir per incontrare i suoi figli (…)

Forse non tornerò madre. Allora sii certa che ho sognato di vederti per così tanto tempo ma non sono stata fortunata.
So che visiterete Kobani un giorno e cercherete la casa che ha visto i miei ultimi giorni… è sul lato est di Kobani. Parte di essa è danneggiata, ha una porta verde che ha molti buchi da colpi da cecchino e vedrete 3 finestre, una sul lato est, vedrete il mio nome scritto in inchiostro rosso…
Dietro quella finestra madre, ho aspettato contando i miei ultimi momenti, guardando la luce del sole mentre penetrava nella mia stanza dai fori di proiettile in quella finestra.
Dietro quella finestra, Azad ha cantato la sua ultima canzone su sua madre, aveva una bella voce quando diceva – mamma mi manchi -.

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