Dalle 19 – Incontro con una compagna ed un compagno che vivono a Il Cairo.
A seguire aperitivo
L’ Egitto sprofonda giorno per giorno nell’autoritarismo più brutale.
In due anni si contano oltre 2700 morti, centinaia di desaparecidos, 40000 prigionier* politic* di cui più di 600 student* universitari e centinaia delle scuole secondarie. La tortura e ogni sorta di abuso, anche sessuale, sono pratica comune delle forze dell’ordine. Non esiste libertà di manifestazione, né di stampa, né di associazione. Gli scioperi sono vietati, i movimenti operai aggrediti a colpi di fucile. Si moltiplicano gli attacchi e le detenzioni di LGBT e di atei.
Organizzazioni politiche, ONG e ultras sono messi al bando e accusati di essere gruppi terroristici.
Nelle città più importanti del paese incalza la strategia della tensione, nei quartieri periferici e in molte città e villaggi del Delta del Nilo si susseguono gli scontri.
Il tutto mentre l’esercito egiziano è impegnato in una guerra senza fine nel Nord Sinai dove si contano centinaia di vittime civili e partecipa attivamente nella guerra della coalizione saudita in Yemen.