Lettera aperta al sindaco Andreatta
Gregio Signor Andreatta,
abbiamo letto la lettera che ha scritto al suo amico questore nella quale sollecita che le forze dell’ordine procedano al più presto allo sgombero di Villa Assillo.
“Gregio” è l’appellativo che le si addice. “Egregio”, usuale formula di cortesia, indica letteralmente “chi è fuori dal gregge, chi si distingue per valore morale e sociale”. Lei, ne converrà, è figura del gregge, ben pasciuto in quella mangiatoia che si chiama PD (cioè Potere e Denaro).
Benché Lei provenga dalle file democristiane e solo per convenienza politica sia approdato alla cosiddetta sinistra, non ignorerà che ciò che si chiama PD in un’epoca non lontana si chiamava PCI.
Ci fu un tempo in cui i militanti del PCI partecipavano all’occupazione di case e un tempo, ancora più remoto, in cui tutti i comunisti senza distinzione consideravano questori e poliziotti servi della borghesia, ciechi strumenti nelle mani degli sfruttatori nella secolare guerra contro gli sfruttati. Si chiamava lotta di classe, forse ne ha sentito parlare.
Che un gregio sindaco del PD abbia oggi, sulla Proprietà e sul ruolo della polizia, le stesse idee del più forcaiolo reazionario non ci stupisce. Allo stesso tempo, che Lei non sia accolto da sonore pernacchie ogni volta che si fa vedere in giro mostra quanta strada abbia fatto il conformismo e quante batoste abbia subìto il nostro campo: quello rivoluzionario. Ma non è certo un buon motivo per tacere.
Vorrebbe vederci sgomberati e magari arrestati, gregio Andreatta. D’altronde, il suo amico questore nelle ultime settimane si è già dato un bel daffare: cinque compagni indagati per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” con tanto di richiesta di prelievo del DNA; tre compagni con l’obbligo di firma in caserma proprio per l’occupazione di Villa Assillo; un compagno per cui è stata chiesta la sorveglianza speciale (la stessa misura di reclusione sociale che nel Ventennio si chiamava “ammonizione”). Senza contare le cariche in piazza S. Maria il giorno dello sgombero dell’Assillo.
Troppo poco, per Lei, democratico sindaco. Ci vorrebbe un bel gulag per occupanti e sovversivi; un gulag democratico, ça va sans dire.
Siccome non ci teniamo proprio a passare per fessi, Le facciamo notare che il “ripristino della legalità” da Lei chiesto a gran voce è nel Suo partito un concetto quanto meno aleatorio. Lo constatiamo, da nemici della Legge.
Di democratici sorpresi a rubare a man bassa, collusi con la mafia, portaborse di affaristi più o meno impresentabili ce n’è un buon numero. Expo, Mose, Tav… Le dicono qualcosa, gregio Sindaco? O vogliamo parlare delle acciaierie di Borgo, dei rifiuti tossici di Monte Zaccon, delle allegre nomine per il NOT e per Trento Rise? Non abbiamo notato la stessa Sua solerzia sulla faccenda dei vitalizi. Il problema grave a cui porre rimedio manu miltari è che degli spazi vuoti da anni siano restituti all’uso e all’autogestione. Meglio abbattarli e murarli, come Lei ha disposto per l’ex Asilo di via Mazoni.
Il partito che Lei rappresenta è a favore del TAV, ha chiesto e ottenuto l’intervento dell’esercito in Valsusa, vota e finanzia da anni guerre “umanitarie” che hanno fatto centinaia di migliaia di morti, ha costruito i lager per immigrati senza documenti e precarizzato ulteriormente la vita di milioni di lavoratori. Nel piccolo del Trentino, voleva l’inceneritore di Ischia Podetti e la base militare a Mattarello, ha devastato alcune valli con obbrobriosi impianti sciistici, riempito le città di telecamere, vietato di bere nei parchi. Ha fatto tagliare i punti nascita, schedato medici e infermieri, introdotto i ticket sulle impegnative mediche, pianificato la speculazione delle Albere, scelto la creativa “finanza di progetto” per la costruzione del Nuovo Ospedale di Trento (così gli impresari si arricchiranno ancora di più grazie alla manna dei fondi cosiddetti pubblici) e ora, con un voltafaccia da facce da culo, siete improvvisamente a favore della Pi.Ru.Bi. (D’altronde, cosa sono le promesse elettorali di fronte al rischio di perdere la concessione dell’A22?).
Ci sgombereranno, prima o poi, stia tranquillo. Sono i rischi di chi si batte per la libertà. Siete più forti, gregi uomini di potere. Avete televisioni e giornali, cooperative e polizia. E, soprattutto, avete ancora un grande alleato: la docilità della popolazione.
Vedremo come andrà a finire. Ma di una cosa siamo certi; e anche orgogliosi, ce lo lasci dire.
Che non finiremo mai come Lei, gregio Signor Andreatta.
Trento, sei giorni di luglio 2015
le e gli assillanti