Un approfondimento sul caso hacking team, la società italiana di sorveglianza informatica specializzata in software di spionaggio che smercia a Paesi e polizie di tutto il mondo, colpita questa settimana da un ingente furto di dati.
Un caso che rivela come in questo settore la sicurezza tanto invocata non esista nemmeno per i “produttori di sorveglianza” e l’occasione per noi per fare alcune riflessioni di più ampia portata sulle politiche di controllo securitario che sempre più investono, a fini repressivi, le tecnologie informatiche vecchie e nuove.