Alle prime ore dell’alba di oggi, digos, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione all’interno dello studentato Degage in via Musa, nel quartiere Nomentano a Roma, occupato nell’aprile del 2013, durante una giornata di lotta, dove contemporaneamente vennero occupati altri 13 stabili a scopo abitativo, contro la speculazione della Regione Lazio.
La Digos insieme ad alcuni agenti sono entrati all’interno dell’edificio scavalcando dalla recinzione per agevolare quindi lo sgombero. Al momento dell’irruzione all’interno erano presenti 18 compagni che sono stati identificati nel cortile dell’edificio occupato e portati nel commissariato di Porta Pia dove sono stati denunciati per “invasione di edifici”.
Le strade adiacenti allo stabile sono al momento militarizzate e chiuse al traffico, mentre fuori dal commissariato si stanno radunando numerosi solidali in attesa che escano tutti i compagni e le compagne che vengono rilasciati poco a poco.
Lo sgombero di oggi deciso dal prefetto di Roma e dall’amministrazione comunale, è un chiaro attacco verso chi continua a fare un lavoro politico attivo all’interno della città di Roma. In nome della legalità, ancora una volta, si cerca di ostacolare un progetto che negli ultimi anni aveva un ruolo attivo sociale e conflittuale all’interno della città. Lo dimostrano non solo le numerose iniziative che Degage, insieme ad altre realtà romane, portava avanti nella metropoli ma anche la grande componente giovanile che gravitava intorno allo studentato occupato, una realtà che si muoveva in diversi ambiti di intervento, dal diritto alla casa, fino ad entrare all’interno dell’università, ponendo delle criticità rispetto ad un sistema di formazione sempre più decadente.
Nel pomeriggio di oggi è prevista un’assemblea alle ore 17 nell’auletta occupata 3 Serrande a La Sapienza, per rispondere in prima battuta a questo ennesimo attacco ai movimenti sociali.
Il comunicato sull’accaduto dei compagni e delle compagne di Degage:
Emergenza, corruzione, Mafia Capitale ma il problema sono le case occupate!
Questa mattina all’alba è avvenuto lo sgombero dello studentato Degage occupato ad aprile del 2013 durante lo Tsunami Tour. Un ingente dispiegamento di polizia ha bloccato le vie di accesso allo studentato per effettuare l’operazione. Siamo stati identificati in 20 è trasportati al vicino commissariato di polizia per la notifica della denuncia per invasione di domicilio.
Un occupante e attivista è stato portato dal commissariato all’ospedale per una forte emicrania ed è attualmente al pronto soccorso di Policlinico. Stiamo ancora aspettando che tutti e tutte vengano rilasciati mentre tanti solidali si sono radunati in attesa al commissariato di via Forlì. La palazzina faceva parte del fondo PNB Paribas insieme ad altri 11 immobili pubblici con il ricavato dei quali alcuni soliti noti, i palazzinari della famiglia Parnasi, hanno avuto l’incarico di costruire il nuovo palazzo della Provincia dell’Eur.
In questo momento è in corso un’indagine della Magistratura nell’inchiesta Mafia Capitale, dove è stato coinvolto anche il presidente della regione Zingaretti, sulla trasparenza e la leggittimità di questo ennesimo spreco di risorse pubbliche. Infatti, da un’intercettazione di Buzzi, uscita sui principali quotidiani lo scorso 5 agosto, si legge : ” La sede della Provincia fu comprata da Parnasi con contratto di acquisto praticamente prima ancora di costruire l’immobile. (…) Operazione che vale 180 milioni di euro”
Inutile dire che non ci aspettiamo nulla dall’intervento della Magistratura o chi per loro ma attraverso la nostra occupazione dello studentato di via Musa e tutti gli stabili occupati prima vuoti e lasciati all’abbandono e alla speculazione abbiamo voluto appropriarci direttamente delle risorse che ci spettano e del diritto alla casa. In una città ormai al collasso,dove mancano i principali servizi e di fronte a un’emergenza abitativa clamorosa, chi governa questa città e il paese preferisce continuare ad accanirsi contro la povertà e la gente che lotta per strappare prospettive migliori per un presente diverso,più dignitoso e meno desolante.
In questo agosto torrido,dopo un anno dove ormai a Roma sono saltati tutti gli altarini mettendo in luce come e chi gestisce le risorse pubbliche, risultano ridicole queste operazioni agli occhi di tutt* tanto quanto la gestione di questa città. Il Partito Democratico e tutta la classe dirigente continuano le loro politiche di austerità,dal piano casa agli sgomberi,che in questi giorni hanno interessato anche la città di Milano.
Pensiamo fermamente che questa sia una vera e propria provocazione che non fa iniziare questo nuovo anno con i migliori auspici. Questa operazione di sgombero non fa altro che aumentare la nostra rabbia e la nostra voglia di lottare ancora e con più decisione. Per questo motivo invitiamo tutte e tutti all’assemblea pubblica alle ore 17 allo spazio occupato tre serrande a via regina Elena n 336 la sapienza, roma.
Qui il video ‘Degage di barrica’ che racconta bene com’è nato e cos’è Degage
Qui “Progetto Degage. Cos’è?” da casaxtutti:
Siamo studenti, laureati, disoccupati, lavoratori precari, fuori sede, giovani con il futuro a tempo determinato.
Siamo quei ragazzi e quelle ragazze che più volte hanno riempito le piazze in questi anni, che hanno cominciato a sognare con il movimento dell’Onda Studentesca del 2008, che hanno urlato “que se vayan todos” nelle piazze eccitate del 2010.
Le nostre giornate sono scandite fra una sessione d’esame -mentre aumentano le tasse universitarie-, un lavoro mal pagato, uno stage gratuito, un autobus stracolmo – mentre tolgono la riduzione per studenti. Poi torniamo nella stanzetta a casa dei nostri genitori o nel posto letto che dividiamo con una ragazza abbastanza simpatica – e che paghiamo 300 euro al mese!.
Il nostro Degage! vuol dire che non siamo più disposti a farci scandire i tempi di vita dai prezzi soffocanti di questa crisi, vogliamo poter progettare il nostro futuro, come più ci piace, e non come ci impongono che debba essere.
Degage! è stato lo slogan delle rivolte tunisine che hanno portato alla cacciata del leader Ben Ali, vuol dire “vattene”, “dimissioni”.
Degage perchè vogliamo liberarci da questa schiavitù, vogliamo poter inventare e sognare, costruirci un’ipotesi di vita che vada oltre il termine del contratto di collaborazione a progetto.
Il futuro non è una concessione, per questo non abbiamo voglia di chiederlo a nessuno, ma di riprendercelo.
Crediamo che dall’attivazione di ognuno di noi possa nascere qualcosa di più: un laboratorio dove condividere saperi, un’aula occupata dove riscoprire una nuova socialità, uno studentato dove abbattere i costi dell’abitare.
Una soluzione c’è ma dipende da te!
Degage!
casaxtutti, tutti a casa!