Presidio anticarcerario in solidarietà con i prigionieri di Santa Maria Maggiore (Venezia)

DEF-LOCANDINA 3 OTTOBRE

Una battitura fa riaprire i blindi chiusi dall’arroganza delle guardie. Saluti dalle finestre, urla, rifiuto del carrello. Bandiere costruite con magliette e manici di scopa. Uno sciopero di una settimana contro i rincari del sopravvitto e la politica dell’amministrazione penitenziaria.

Richieste sì, ma anche lenzuola bruciate, guardie barricate fuori dalle sezioni. Dal 29 luglio scorso le mura di Santa Maria Maggiore non hanno conosciuto pace.

In questi esaltanti mesi il sostegno ai ragazzi dentro non è mai venuto meno. Perchè quelle urla di libertà sono le stesse di sempre. Di chi scappa da un Cie o da un Opg, di chi con il proprio corpo distrugge i confini dell’Europa, di chi alla povertà, alla paura e alla solitudine preferisce la rivolta. Ci è piaciuto ascoltarle, dare una risposta che fosse all’altezza di quel coraggio e di quella determinazione.

Come sempre la rappresaglia del nemico non si è fatta attendere. Alcuni tra i detenuti più attivi hanno subito trasferimenti punitivi in altre carceri, altri hanno visto negati i colloqui con amici e familiari. Fogli di via da Venezia sono stati notificati a quattro solidali. La loro colpa: volere un mondo senza galere e avere l’arroganza di pensare che questa città possa essere qualcosa di diverso da una palude di spettri in vendita al miglior offerente.

Di fronte a questo a nulla vale il lamento e la recriminazione. Chi lotta, dentro come fuori, sa a cosa può andare incontro. La sola risposta possibile è continuare a battersi come prima, più di prima. Sabato 3 ottobre saremo nuovamente sotto Santa Maria Maggiore. A fare quello che abbiamo sempre fatto. Liberi di ritornare a far tremare quelle maledette mura.

Siete tutti invitati SABATO 3 OTTOBRE, ORE 15.00 IN RIO TERà DEI PENSIERI.