CONTRO I FOGLI DI VIA E PER GLI SPAZI SOCIALI
Il 10 ottobre scenderemo in piazza a Saronno con un presidio per rivendicare la necessità di uno spazio sociale e rilanciare la pratica dell’occupazione nella nostra città.
Dallo sgombero del TeLOS, avvenuto lo scorso settembre, non è più stato colmato, se non temporaneamente, il bisogno di uno spazio in cui trovava casa e spazio aggregativo e di lotta una buona fetta della popolazione giovanile del territorio del saronnese.
Uno spazio del genere è indispensabile per sopravvivere in una città dormitorio come Saronno, in cui gran parte delle poche attività sono finalizzate al commercio e al guadagno. Occupare e vivere in uno spazio sociale per noi ha sempre significato rivendicare e praticare una socialità gratuita e genuina, nonché un modo radicalmente differente di vivere la nostra quotidianità.
Tutto ciò risulta indigesto a chi deve governare e controllare il territorio, perché, dimostrando che un altro modo di stare insieme è possibile e praticabile a partire da ora, si mettono in discussione le fondamenta stesse su cui si basa questa società, in cui si divide per merito e nazionalità, per ricchezza e categorie.
Il conflitto e le rivendicazioni sociali portate avanti in questi anni a Saronno hanno svelato il vero volto delle istituzioni democratiche.
E’ inevitabile che il potere definisca criminale chi lo rifiuta e non scende a patti con esso, è altrettanto inevitabile che, dopo aver provato le altre possibilità per spegnere una realtà conflittuale (per esempio scendere a compromessi con il recupero delle rivendicazioni nell’alveo della politica istituzionale), il Potere – e usiamo questo termine generico appositamente perché ormai la politica è sempre più simile alle forze dell’ordine quando si tratta di ristabilire l’ordine – non si faccia scrupoli ad utilizzare misure volte a limitare la libertà individuale e possibilmente annientare la presenza conflittuale in città.
Talvolta, anche calpestando la sua legalità tanto sbandierata.
In questo quadro si inseriscono tutte le misure repressive intraprese dalla Questura nel corso degli anni; dalle centinaia di denunce, ai numerosi processi, agli avvisi orali, alla sorveglianza speciale, all’invenzione di una fantomatica associazione a delinquere.
Negli ultimi tempi, è invece tramite l’utilizzo dei Fogli di Via da Saronno che la Questura di Varese sta cercando di cancellare la nostra presenza conflittuale in città, provando ad allontanare più persone possibile dalla nostra realtà. Questa restrizione è stata inferta a 6 ragazzi e ragazze, a seguito di alcuni degli sgomberi degli ultimi mesi. Nessuno di loro, comunque, ha intenzione (come già dimostrato con i fatti) di obbedire alle prescrizioni questurine di origine fascista. Non è certo un foglio di via che può impedire agli individui di decidere dove e con chi stare.
Appare quindi evidente il tentativo di criminalizzare la rivendicazione di uno spazio sociale a Saronno e la pratica dell’occupazione come necessario strumento di lotta, a maggior ragione in un periodo in cui la povertà e il malcontento sono in continuo aumento.
Dal canto nostro continuiamo a vedere nell’utilizzo di abitazioni o stabili sfitti un giusto e necessario mezzo del nostro agire quotidiano contro questa società e l’ideologia che la governa.
Occupare uno spazio significa riprendersi un po’ di spazio e tempo all’interno della città, sottrarlo al tempo imposto dal denaro e dal consumo e riconsegnarlo a noi stessi e ai nostri desideri; significa avere uno spazio in cui sperimentare e sperimentarsi e rompere la triste quotidianità che ci impongono.
TeLOS
collafenice.wordpress.com
Sabato 10 ottobre
dalle 14.30 presidio in via Portici a Saronno (di fianco a piazza Libertà)
dalle 17.00 discussione su spazi sociali e repressione
a seguire polentata e buona musica