Resoconto dell’udienza del 16/11 nel processo contro chi ha partecipato al corteo del 15 ottobre 2011

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Nella giornata di Lunedì 16 Novembre si è svolta un’altra udienza del processo riguardante i fatti del 15 Ottobre 2011. Come da programma sono state ascoltate le difese degli imputati, le quali, anche attraverso il ricorso a materiali video, hanno sostenuto la tesi dell’infondatezza delle prove portate dal Pm Minisci nell’accusa di devastazione e saccheggio a carico dei manifestanti.

Nel solito triste e freddo teatrino che rappresenta ogni tribunale, dei pensieri sentiti e commossi sono stati rivolti a Chucky, compagno morto suicida a settembre dello scorso anno, il cui nome era presente tra gli imputati di questa udienza.

In una lettera di qualche mese precedente alla sua morte Chucky aveva dichiarato “Voi Procure volete condannarmi e farmi arrestare? Fatelo pure, ma sarà per le mie idee e non per ciò che mi avete accusato”.
Nelle sue idee, c’era anche l’intenzione di dire questo dinanzi al giudice.

Tutto l’insieme di pensieri, che possono muoversi intorno a questa sua affermazione, non può essere recintato nello spazio e nel tempo di un’udienza di un processo. Al contrario, trasborda e si muove continuamente ogni giorno.
Un’idea non muore mai.

Complicità e solidarietà con i/⁠le ribelli del 15 Ottobre.
Rete Evasioni

Resoconto dell’udienza del 16/11 nel processo contro chi ha partecipato al corteo del 15 ottobre 2011

CASSA DI SOLIDARIETA’ 15 OTTOBRE

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A testa alta! Per la solidarietà agli/alle imputati/e della giornata del 15 Ottobre.

Il 4 Aprile scorso sono stati rinviati a giudizio 18 persone accusate del reato di devastazione e saccheggio in seguito ai fatti avvenuti durante la manifestazione del 15 Ottobre. Tre di loro sono accusate anche di tentato omicidio.
In ordine di tempo, queste persone sono solo le ultime ad essere sottoposte a processo per i fatti accaduti durante quella giornata:
Prima di loro molti giovani ragazzi/e si sono visti infliggere pene pesantissime e sproporzionate rispetto i fatti contestati per resistenza a pubblico ufficiale, mentre per i militanti di Azione Antifascista Teramo l’accusa di devastazione e saccheggio ha già portato in sede di giudizio a condanne a 6 anni con rito abbreviato, oltre al dover pagare 60000 euro di risarcimento danni.
Quando la ribellione rompe gli argini del dissenso consentito e la rabbia per le condizioni di vita in cui ci si trova si riversa nelle strade, così come è successo in quella giornata, l’accanimento con cui lo Stato consuma la propria rappresaglia non ci stupisce.
Punire duramente alcuni e disciplinare attraverso la paura tutti gli altri sono le disposizioni con cui si intende scongiurare che momenti di rivolta possano ripetersi e diffondersi spontaneamente.
Se la rabbia che si è riversata per le strade in quella giornata è la stessa che nutre ogni giorno le lotte ed i percorsi di autodeterminazione di ciascuno di noi, non lasciare solo e sola nessuna, ora, deve essere ben più di uno slogan.
Affinché la solidarietà sia arma e pratica concreta, è necessario muoversi.
Come primo passo, a fronte della mole di lavoro che comporterà affrontare il processo per il 15 Ottobre, è necessario sostenere le spese legali ed è indispensabile che la responsabilità nel farlo sia coscientemente diffusa, in ogni luogo, in ogni momento.
Pertanto lanciamo la costruzione di una Cassa di Solidarietà nei confronti degli imputati del 15 Ottobre in grado di far fronte alle esigenze tecniche che stanno emergendo nell’affrontare questo processo. La scelta di costruire una Cassa di Solidarietà intende dare un punto di riferimento per tutti/e coloro che, sparsi per l’Italia e non solo, hanno l’intenzione di sostenere gli imputati di questo processo, vuole essere una maniera per sostenere in egual modo ciascun imputata\o a prescindere che appartenga o meno ad una realtà strutturata, ribadisce la convinzione che, di fronte la repressione, dotarci collettivamente degli strumenti opportuni per farvi fronte sia un’opportunità per uscire fuori dall’emergenzialità che gli episodi repressivi e le scadenze giudiziarie impongono e, di conseguenza, un modo per permettere ai percorsi di lotta e di autodeterminazione di andare avanti. Per destinare i fondi raccolti attraverso le iniziative che si organizzeranno e per fare donazioni è stato attivata presso il conto corrente di Radio Onda Rossa la causale “15 Ottobre”.

Gli estremi della Cassa di Solidarietà 15 Ottobre sono:
Bollettino di conto corrente postale
CCP n. 61804001
intestato a: Cooperativa Culturale Laboratorio 2001
Via dei Volsci 56 – 00185 Roma
Causale: “15 Ottobre”
Bonifico bancario intestato a:
Cooperativa Culturale Laboratorio 2001
Codice IBAN: IT15 D076 0103 2000 0006 1804 001
Causale: “15 Ottobre”

DEVASTANO IL PIANETA, SACCHEGGIANO LE NOSTRE VITE

LA SOLIDARIETA’ RESTA UN’ARMA

Rete Evasioni
http://www.inventati.org/rete_evasioni/
evasioni@canaglie.org