Siedono ancora qui fra i verdi
cespugli sulla spiaggia, fumando.
E già il loro cielo diviene
atrofizzato e pallido.
Forse hanno reso audaci
i loro cuori con l’acquavite?
Qui il nero della notte
contemplano, stupiti.
Bevono? Ridono ancora?
La risata sale come fumo
e pende, d’un tratto, folle,
la luna, rossa, dentro il cespuglio.
Diviene pallido il loro cielo?
Come tutto questo fu rapido!
Passato è il loro giorno
ed essi ancora rimangono?
Loro sghignazzano ancora,
– L’uomo si aiuta da sé? –
Ma li percuote un alito
dell’abetaia in sfacelo.
Soffiano i venti desolati,
e di loro è sazio il mondo.
E in silenzio li lascia soli
la sera nel bassofondo.