Nella mattina dell’11 dicembre, all’alba, polizia e carabinieri hanno effettuato lo sgombero del TeLOS di via Milano rioccupato da oltre due settimane. Alle 18, mentre un presidio si raccoglieva alla stazione dei treni, alcuni ragazzi e ragazze hanno occupato un nuovo TeLOS, all’angolo tra via Varese e via Lainati. Lo spazio è un ex deposito dei pullman da tempo in disuso.
Come sempre nei prossimi giorni provvederemo alla pulizia, sistemazione e riqualificazione del rudere polveroso. Che sia per qualche ora, per qualche giorno o per qualche settimana, prima del prossimo sgombero, non ci importa.
Passate a trovarci.
Qui di seguito il comunicato distribuito durante il presidio:
CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA
A te che hai preso in mano questo volantino volevamo dire due cose.
Questa mattina (giovedì 10 dicembre) hanno sgomberato il Telos.
E chi se ne frega – dirai legittimamente. Ci teniamo però a condividere due pensieri che partono proprio dallo sgombero di questa mattina ma che andranno oltre.
Lo sanno persino i sassi che lo stabile che avevamo occupato, quello tra via Milano e via Varese, rimarrà vuoto e abbandonato per altri anni. Non fatevi ingannare: quella di oggi ve la spacceranno come una lezione di democrazia e di rispetto della pacifica convivenza, altro non è che l’ennesima azione di forza, l’ennesimo tentativo di zittire una voce, di fare il deserto dove c’era la vita.
Lo sanno persino i sassi che in quello spazio una e una sola cosa ci sta a pennello: il Telos.
Poi certo, vi racconteranno che siamo i violenti sabotatori della vostra tranquillità, o all’occorrenza i tossici figli di papà che giocano alla ribellione, o ancora la sporca manovalanza di occulte manovre.
Ma, guardacaso, non una voce vi racconterà che settimana scorsa un’operaia di 67 anni è rimasta vittima di un serio incidente sul lavoro. Nessuna voce si è levata, tutto è stato insabbiato come se nulla fosse. Non siamo nemmeno riusciti a sapere le condizioni, qualcuno ci ha riferito che sia morta. Fa gelare il sangue nelle vene, non trovi?
L’informazione e la politica sono pensate a tavolino. Tu sei studiato e pensato a tavolino, le tue emozioni sono stimolate all’evenienza. Ma cosa credi? Che ci siano orde di barbari pronti a invaderci? Ma dove le vedi se non in televisione?
E di voci mancanti invece ce ne sono a centinaia: hai mai letto qualcosa sullo scandalo Kaleidos? Sulla fabbricazione di armi da guerra in provincia di Varese? Sugli sfratti giornalieri in città? Sai chi è il responsabile delle abominevoli colate di cemento dietro la stazione? Sai che stanno distruggendo la campagna tra Saronno e Ceriano per costruire una strada inutile?
Non ti sfiora il dubbio che ci sia qualcosa di perverso nel ritrovarti Saronno invasa da Polizia come se fossimo in guerra, e questo solo per sgomberare uno stabile occupato, risistemato, ripulito e rivissuto?
Non ce ne frega nulla di avere dietro di noi le masse, ci interessa incontrare individui con uno spirito non ancora assopito; non cerchiamo il consenso, seminiamo il dubbio.
E allora a te che hai letto questo volantino chiediamo: ti piace questa società? Cosa possiamo fare concretamente?
Noi probabilmente occuperemo un nuovo posto, se ti va passa a trovarci. Non lo occupiamo, come ti vorranno far credere, per farci le canne. Lo occupiamo per cercare di dare voce a tutte le voci mancanti, a tutte le quotidiani tragedie individuali.
Come saprai quando e dove saremo? I muri di una città dicono più cose della tv o di un giornale.
TeLOS itinerante, ma per quanto?