DICHIARAZIONE DI ANTONIS STABOULOS
Leoforos Alexandras, 173 – Atene 04-10-2014.
Il 1-10-2014, mi arrestano e mi portano con un cappuccio sul viso nella stanza per l’inquisizione del servizio antiterrorismo.Dalle 17.00 all’1.00 di notte, legato con le mani dietro alla schiena, un gruppo di incappucciati, mi prende con la violenza DNA e impronte digitali.
Tentano di fotografarmi,tra ironie, storcimento degli arti e del capo,botte e minacce di sottopormi a elettroschok, credendo che in questo modo collabori. All’una di notte vedo i primi senza cappuccio che mi annunciano che sono accusato di terrorismo. Fino alle 5,30 del mattino rimango in una cella di un metro per tre, sempre ammanettato con le mani dietro la schiena. Durante il giorno cercano di nuovo di fotografarmi.Da parte mia, mi astengo dal cibo e dall’acqua chiedendo di parlare con un avvocato. Mi permettono alla fine, dopo 24 ore di parlare con l’avvocato solo per pochi minuti, un po’ prima dell’interrogatorio del pubblico ministero.
Questo e’ quanto depongo, come una piccola esperienza di lotta, ai compagni.
Il comportamento dello Stato verso di noi, mite o duro (questo e’ sempre relativo), non potra’ mai piegarci, finche’ abbiamo coscienza della responsabilita’ che abbiamo come anarchici , nel momento della prova.
Perche’ i momenti difficili della lotta sono quelli che forgiano la coscienza.
Perche’ in questi momenti ognuno di noi e’ il guardiano degli ideali della societa’ che vogliamo realizzare.
Per la lotta verso l’emancipazione della societa’ di classe si e’ versato molto sangue e quindi sarebbe ridicolo piegarci a qualsiasi “prodezza” dei poliziotti.
Ho mantenuto una posizione negativa di fronte ai tentativi della polizia di rivelare i miei dati personali per due ragioni: primo per un motivo legato ai valori umani, dal momento che ritengo obbligo di ogni anarchico rivoluzionario non concedere nemmeno un millimetro di terreno al nemico di classe, e seconodo perche’, cosciente della serieta’ dell’ipotesi di reato che mi attribuiscono, ho voluto proteggere compagni e amici dai rapaci che mi tengono prigioniero.
Dal momento che i Clouseau non trovavano il mio nome, non ero affatto disponibile a darlo. In questo momento, due giorni dopo l’arresto, la polizia ha trovato “finalmente” il mio nome.
E’ chiaro che con il mio arresto gli ufficiali dell’antiterrorismo e soprattutto i loro superiori politici, speravano di aver preso il pesce grosso, per questo le fughe di informazioni della stampa per quanto riguarda l’agenda con gli itinerari”cronometrati”, gli obiettivi, le biciclette e le “salsicce”( esplosivi ). Per mezzo di un collage costruiscono una storia che puo’ adattarsi al loro scenario. Scenario che sempre deve sottolineare un loro successo.
Le mie azioni, il motivo per il quale mi trovavo li’ dove mi arrestarono, non e’ questione che riguardi la polizia e i giudici, ma esclusivamente mia. Quindi non mi debbo difendere davanti ai guardiani della legge borghese, ma solo davanti al movimento rivoluzionario, davanti ai compagni e alle persone che hanno scelto di non vivere come schiavi.
Ritengo indispensabile questo primo contatto con la gente “di fuori”, dal momento che non ho dubbi che scontero’ il carcere preventivo.
Per il momento sono ostaggio nelle mani dei servi del sistema, il mio cuore pero’ rimane con la rivoluzione.
La lotta continua.
Viva la rivoluzione.
Viva l’anarchia.
MEMORIA DIFENSIVA DI ANTONIS STABULOS
Dopo 15 mesi di carcere preventivo e verso la fine del processo, e’ venuto il momento di parlare piu’analiticamente dell’accusa per la quale sono processato. Forse questo sara’ uno dei rari momenti del procedimento giudiziario che presentera’ i fatti cosi’ come in realta’ sono. Vorrei prima precisare che il termine “apologia” non e’ quello adatto al caso dal momento che come anarchico non posso “difendermi” dinanzi alle guardie di classe. I tre punti ai quali mi riferiro’ sono: l’esposizione degli aspetti della storia che sono rimasti volutamente in ombra, mostrare chiaramente il modo nel quale e’stata progettata la persecuzione, il motivo per il quale questo costituisce tattica consolidata dello stato.
Rendere puppblici i fatti ed il mio punto di vista ha importanza come contributo al movimento collettivo e non come inventario negli archivi di stato attraverso le pratiche processuali.
Un processo che a causa del suo carattere speciale e’ ritenuto dal comune senso di giustizia, illegale.
La storia del mio arresto e’ la seguente:
la mattina del 1’ Ottobre 2014 ho cercato e trovato il telefono del proprietario di un garage in via Denizilio, nel quartiere Vironas. Ho telefonato al proprietario il quale mi ha dato appuntamento nel pomeriggio dello stesso giorno per consegnargli le chiavi del suddetto garage. Il signor Vassilios Prassopulos, proprietario del garage, aveva avvertito la polizia come si deduce dalle contraddizioni nelle deposizioni, 5 giorni prima del mio arresto e, dopo un sopralluogo della polizia, in accordo con quanto sostengono, si era trovato un portabagagli appartenente ad una macchina che esplose fuori della banca nazionale greca il 10/04/2014 nell’ambito delle azioni dell’organizzazione Lotta Rivoluzionaria.
Il suddetto proprietario come cittadino rispettoso delle leggi reputo’ giusto collaborare all’arresto di uno sconosciuto che chiedeva di restituirgli le chiavi del suo garage.Detto e fatto!
Quel pomeriggio all’appuntamento, in un bar vicino al garage si organizzo’ l’agguato.
Segui’ il rapimento e le “procedure legali” che tutti sanno con quale zelo mette in pratica la polizia.
I fatti li ho descritti nelle precedenti mie lettere e sono impressi nella coscienza collettiva. La ridicolizzazione delle forze di polizia e’ stata la ricompensa alla durezza e alla violenza subita.
Il fatto che avevano tra le mani uno sconosciuto che non collaborava era per loro un’ occasione per dimostrare la validita’ del ” lavoro” che compiono seicento perdigiorno del servizio antiterrorista che debbono giustificare la loro esistenza. I mezzi di comunicazione di massa recitavano il ruolo che hanno bene imparato e il governo di allora poteva vendere alla maggioranza dei suoi votanti colpiti dal memorandum l’unico prodotto che aveva a sua disposizione: ordine e osservanza delle leggi era nel menu’ preelettorale ma come si dimostra dopo le elezioni, non e’ stato sufficiente.
Gli atti di accusa furono subito pronti e la completa mancanza di prove di accusa venne compensata dal ritratto costruito dai mezzi di comunicazione di massa e dai poliziotti con la speranza di veder confermate le supposizioni da prove tangibili trovate successivamente.
Dopo sette mesi dal mio arresto, quando il testo di accusa si chiudeva, nessuna prova , a mio carico venne trovata, pero’ rimaneva il ritratto costruito. Ritratto che avevano creato , come sanno ben fare, in modo da dare l’impressione che loro volevano. Dalle indagini scaturiscono centinaia di fotografie della mia casa, della casa della mia famiglia, sequestrano libri, cellulari,chiavi, appunti personali, sospendendo il diritto di riservatezza alla divulgazioe dei dati personali ecc. Sebbene la grande mobilitazione crei da sola l’effetto voluto il segreto per il successo dell’operazione consiste nell’inserimento dei dati nei punti cruciali e piu’evidenti del testo di accusa e anche dall’ordine nel quale vengono situati.Specialisti nel loro campo i poliziotti che indagano, scelgono dalle centinaia di libri quelli che fanno sensazione: libri che riguardano l’anarchia e le organizzazioni rivoluzionarie, manifesti e giornali dello stesso contenuto e preferibilmente qualche fotografia con azioni o frasi che si possano adattare bene all’accusa.
Oggetti di uso quotidiano vengono descritti e sequestrati. I coltelli di cucina si possono fotografare come armi in mancanza di altro.
Le descrizioni sono ancora un altro settore per impressionare a proprio favore, in maniera stupidamente furba questo e’ vero. Per esempio i sostegni per i bastoni delle tende si descrivono come “oggetti di forma cilindrica con fori e canali”, un panno sporco come “brandello di stoffa imbrattata di diversi elementi e tracce di sostanze sconosciute”. In mancanza di prove la direzione da seguire e’ unica: creare sensazioni.
Controbattere a tutta questa montatura e’ compito dell’imputato che deve lottare con con un intero meccanismo.
Durante le udienze la pubblica accusa con zelo sottolineava “le grandi prove” che creano il profilo abbozzato dalla polizia. Libri sequestrati di criminologia e istruttoria, organizzazioni rivoluzionarie, appunti dal servizio militare. Qui voglio precisare che ho una buona collezione di ricordi e di appunti presi durante il servizio militare; questo sembra dia molto fastidio ai meccanismi del sistema, meccanismi che lavorano per lo stato e che ogni anno istruiscono obbligatoriamente migliaia di soldati alla subordinazione e all’assassinio. Possono essere sicuri che le nozioni imparate durante l’addestramento, nelle mani di un anarchico non verranno usate male.Dal momento che non rispettiamo gli ordini dello stato non e’ possibile assassinare per lo stato e questo vale non solo per gli anarchici ma per la maggioranza dei soldati.Non ammazziamo uomini solo perche’ hanno una bandiera con altri colori, nemmeno inermi, donne e bambini nel mucchio. Non bruciamo le case della gente, ne’ facciamo saltare scuole e ospedali.
Questi sono lavori di stato.
Il malcontento e’ evidente nella speranza di mantenere nell’ignoranza il nemico interno dalla fonte di conoscienza della guerra, come fecero in tempi precedenti con le truppe di indesiderabili e le leggi speciali che perseguitavano I comunisti .Lo stesso malcontento si e’ manifestato per il fucile da caccia che possedevo con permesso di caccia e ancora per le pistole ad aria compressa che avevo da ragazzo. Se potessero non permetterebbero agli anarchici nemmeno il possesso di una fionda.
In una societa’ ben governata le armi le debbono possedere solo i poliziotti e, fuori servizio, i fascisti, perche’ la democrazia non conosce vicoli ciechi.
Per questo la polizia ha provveduto a privarmi del permesso di caccia.
Dopo il mio arresto, in me si impersonificava il nemico di classe sotto forma di membro di “lotta Rivoluzionaria”. Non a caso durante l’interrogatorio i poliziotti mi chiedevano di accettare le mie responsabilita’ in modo da confermare il grande successo che si aspettavano.
Malgrado i presunti Clouseau si smentiscano piu’ tardi, la mancanza di prove e’ un particolare trascurabile di fronte alle fanfare che assicurano lo stipendio. Adesso il tribunale e’ chiamato a legalizzare il successo dei poliziotti confermando il quadro disegnato dall’istruttoria.
Come in altri casi cosi’ in questo abbiamo le famose telefonate anonime all’ufficio generale di sicurezza statale,di informatori sconosciuti. Non c’e’ bisogno di citare la ridicola argomentazione che l’ufficio generale di sicurezza statale non ha il servizio di riconocimento delle chiamate , ma e’ interessante vedere perche’ fanno la fatica di dire queste bugie non solo nell’istruttoria ma anche durante il procedimento processuale. Secondo la polizia uno sconosciuto telefona il 25/09/2014 dicendo che in un garage ci sono armi ed esplosivi e chiede un sopralluogo.La polizia va nel suddetto garage e trova, secondo quanto testimonia, un portabagagli appartenente a una macchina. Per caso negli atti istruttori, e’ scritto che il 25/09/2014 il proprietario del garage, comunicando con il presunto affittuario del garage per reclamare un mensile non versato, si accorge che la persona contattata non e’ il vero affittuario e si rivolge alla polizia. Se la polizia voleva lasciare un velo di mistero sul come arriva al garage, avrebbe dovuto trascurare questa testimonianza nell’istruttoria perche’ cosi’ si espone risultando il falso della telefonata anonima e la falsa testimonianza del poliziotto che la conferma al processo.
Diversi giorni dopo il mio arresto fino ad oggi viene occultato metodicamente il fatto che e’ stato dato un appuntamento al proprietario e di conseguenza la polizia ha teso la trappola per il solo motivo di far apparire che la zona intorno al garage era sotto osservazione giorno e notte dal 25 settembre fino al 1*ottobre. Falsita’ evidente dal momento che il 1° ottobre mattina andai sul posto per trovare il proprietario del garage e consegnargli le chiavi, domandando a una persona del luogo che mi indico’ la tabella “affittasi” dalla quale copiai il telefono senza che nessuno del presunto blocco di osservazione mi avesse infastidito.Lo stesso giorno, il pomeriggio dopo il mio arresto, il proprietario del garage era all’ufficio di sicurezza dello stato per dare una deposizione supplementare dove mi presentarono attraverso il vetro-specchio della stanza dove si svolgeva l’interrogatorio. Lo ricordo chiaramente perche’ era uno dei rari momenti che mi lasciavano senza cappuccio sul viso e gli stessi non erano tanto attenti cosi’ che potevo accorgermi di quanto avveniva. Il proprietario naturalmente non mi riconobbe, deludendo le aspettative.Questo fatto certo non era conveniente e quindi non venne riportato nella deposizione.Tutto si sarebbe forse chiarito se il signor proprietario fosse venuto a testimoniare al processo ma opportunamente non si e’ presentato malgrado l’intimazione del tribunale.
Il voler creare ad ogni costo un clima favorevole attraverso il successo di un arresto riuscito, mette in evidenza i metodi grotteschi usati per ottenere tale scopo. La polizia scrive le deposizioni con lo scopo di nascondere o mistificare, a secondo della convenienza , i fatti : era evidente durante le udienze quando i testimoni di accusa negarono che i fatti fossero avvenuti cosi’ come era descritto nelle deposizioni.
La domanda dei giudici era “perche’ l’avete firmato”, senza tener conto del modo con il quale vengono prese le testimonianze e i trucchi che vengono adoperati per ottenere l’effetto che vogliono, arrivando al limite di trasformare il bianco in nero. E’ caratteristico del modo sporco in cui funzionano i meccanismi statali il fatto che persino al processo non sono venute le persone che mi hanno arrestato ma solo due di loro; gli altri due che hanno deposto mi erano del tutto sconosciuti. Tutto cio’ per capire quanto valore abbiano i giuramenti di dire la verita’ e quanto degno di fede sia tutto il procedimento giudiziario: una rappresentazione teatrale con buoni e cattivi attori . Una rappresentazione teatrale antiestetica per niente gradevole con un costo che si misura in anni di dolore e vite cancellate condannate a vivere in uno spazio-tempo parallelo. In queste aule viene legalizzata la vendetta del sistema non tanto sull’imputato quanto sulle persone a lui vicine.
I processi potranno suscitare il rispetto di una parte della societa’,ma e’ evidente che manca se mai l’hanno avuta la legalizzazione morale e l’unico elemento che rimane e’ il terrore che incute il piu’ forte. Questo hanno provato la maggioranza dei testimoni d’accusa: avevano paura del tribunale non degli imputati .La meta’ hanno evitato di testimoniare per paura di rimanere invischiati in qualche modo con la giustizia. In conclusione la giustizia e’ istintivamente repellente.
L’insieme polizia-giustizia e’composto da persone che con una migliore retribuzione cambiano campo di battaglia con la stessa facilita’con cui si cambia posizione dormendo.I meccanismi di repressione sono un compendio di corruzione e di immoralita’; costruiscono e chiudono velocemente e con zelo istruttorie per un’ industria penale di produzione di guadagno usando come materia prima, il dolore. Queste persone inattendibili, i poliziotti e i giudici istruttori speciali, hanno tracciato un disegno in cui sono accusato di appartenere ad un organizzazione terroristica, furto di automobile, costruzione e uso di materiale esplosivo, esplosione, danni ecc. , avendo come prova una chiave di un garage, una casa vuota e assolutamente estranea al caso, che ho affittato con altro nome e una carta d’identita’falsa che mi attribuiscono…con il particolare che nella fotografia non sono io.Anche se e’ridicolo per la logica comune essere in prigione da 15 mesi,perseguitato in base a questi elementi e in assenza di prove, dato che questa e’ la giustizia, nessuno puo’ dormire tranquillo.
Nonostante cio’, per quello che riguarda la prima accusa, di appartenere cioe’ ad una organizzazione terroristica, debbo precisare che mi offende come individuo e come anarchico.E’ chiaro come la luce del sole che non sono membro di organizzazione terroristica dal momento che non lavoro nei meccanismi di nessuno stato tirannico, democratico, cristiano.islamico. Se cercano terroristi li troveranno nei ministeri, nelle banche,nei distretti di polizia, negli uffici delle tasse, negli studi televisivi, nelle direzioni delle societa’ per azioni, nelle ville.Nei ministeri che si occupano di sintonizzare i diversi settori sociali al ritmo della politica del sistema e nella stessa melodia stabilita dallo stato e dal capitale.Vivaio di corruzione che promette ricchezza e onore ad arrivisti tecnocrati e politici.Strutture responsabili della realizzazione della politica neoliberale dell’austerita’e che sono guidate dalla direzione dell’europa unita cioe’ dall’elite economica e dalla classe borghese straniera e locale.Nelle banche,dai colossi di potere privato che sono gli usurai legalizzati,che prestano soldi e ricevono ancora di piu’ di quanto dato o la vita di chi non puo’ pagare. I pilastri del capitalismo che senza ritegno crea valore dal niente per mezzo di trucchi della borsa, che ingigantiscono i loro guadagni e le “bolle” che quando scoppiano ingoiano prima la povera gente.Queste istituzioni rafforzate a qualsiasi costo da prestiti internazionali e nazionali ( quando c’erano), parassiti del corpo sociale. Nei distretti di polizia in cui impiegatucci armati vigilano che non venga turbata la pace sociale; cannibali sui corpi dei poveri e degli immigrati che hanno trasgredito qualche legge ,rubano, torturano, ammazzano, violentano,sempre protetti dal momento che sono i difensori del piu’ alto valore secondo dio; la legge di stato. Negli uffici delle tasse, queste sanguisughe che ogni anno succhiano un tanto di piu’, con target grup la maggioranza non abbiente che con angoscia cerca di non cadere nelle nuove trappole tese per rimpinguare il Minotauro statale. Negli studi televisivi che parlano al popolo per il popolo con la voce dei padroni locali In collaborazione con i soci europei; i volti stuccati e dipinti nascondono o distorcono secondo il caso l’informazione, plasmano le coscienze, impongono la visione della moralita’dei dominatori. Capo redazione e show-man giornalisti, seri in apparenza, ma in realta’marionette in servizi pilotati, non hanno scrupolo di terrorizzare sfacciatamente i destinatari che hanno il coraggio di criticare e di mettere in dubbio.Nelle societa’ per azioni li’ dove si prendono le decisioni piu’ importanti per la spartizione dei mercati, l’accorpamento , l’ingrandimento o il fallimento dell’impresa. Li’ dove gli indici del grafico di guadagno contribuiscono alle decisioni dei grandi azionisti se assumere un po’ di carne a poco prezzo o condannare alla disoccupazione decine, centinaia, migliaia di operai. Nelle ville nelle quali riposano I benefattori della nazione, dopo giornate di fatica trascorse a moltiplicare il capitale. Nelle piscine, nei migliaia di metri quadrati di prati e i saloni superlussuosi sotto la continua sorveglianza dei piu’ moderni sistemi di sicurezza, questi onesti padroni e le loro famiglie organizzano le nuove azioni filantropiche dove anche le briciole verranno utilizzate.
Queste sono alcune delle strutture e delle istituzioni che con le persone che le compongono formano il potere, vasche comunicanti del terrorismo. Questo titolo appartiene loro di diritto. Quindi la parola terrorista e’ del tutto inadeguata a definirmi. E se intendono dire che sono membro di “Lotta Rivoluzionaria” di nuovo sbagliano .Nonostante pero’ non sia membro di “L. R.” questo fatto non mi rende meno nemico nei loro confronti .E del resto non riguarda il tribunale ma il movimento sovversivo, le persone che lottano con qualsiasi mezzo contro lo stato e il capitale, per una rivoluzione che aprira’ la strada ad una vita stabilita da altri canoni. Del resto chi sono e quali sono le mie posizioni e’ noto ai compagni di lotta, con i quali ho combattuto e continuero’ a combattere costruendo nelle viscere del vecchio mondo , il nuovo con principi materiali di uguaglianza e di valori estranei a quelli che difende il sistema l’ipocrisia e l’individualismo. Con teorie e pratiche mirate alla cooperazione e la convivenza armonica come tra uguali e non come dominatori e ammansitori della natura. Azioni senza mediatori, autonomia, solidarieta’, liberta’, sono concetti che nonostante sono diventati volgari nel vocabolario del potere, caratterizzano gli anarchici e costituiscono insieme all’interesse della nostra classe, la leva motrice delle nostre azioni dalle piu’ importanti alle piu’ piccole di ogni giorno.
La solidarieta’ e’ un concetto a voi estraneo perche’ I vostri rapporti sono caratterizzati dalla gerarchia e non mi aspetto che lo possiate capire, nonostante cio’ in questo quadro entra il possesso della chiave che ha aperto tutto il procedimento d’accusa.
Il tribunale non dovrebbe tener conto del mio ritratto creato dalla polizia, ma questo costituisce l’ultimo appiglio per costruire le accuse in mancanza di prove.La natura particolare dei tribunali speciali istituiti contemporaneamente con le leggi antiterroristiche, e’ la natura politica. I tribunali speciali sono controllati dal profondo dello stato in modo piu’ diretto che nei tribunali comuni e il loro scopo e’ quello di affrontare non solo ipotesi di insubordinazione alle leggi ma possibili attentati materiali al potere. Il loro compito e’ condannare casi nei quali il monopolio della violenza statale,e l’imposizione dei rapporti sociali sono in pericolo. Questo processo e’ politico cosi’ come decine di rivoluzionari sono prigonieri politici nelle galere greche.Decine di compagni e compagne vengono affrontati in maniera speciale attraverso il piu’ forte strumento di repressione legale creato per affrontare le forme di lotta che superano la protesta che si avvale della semplice manifestazione resa ormai molto digeribile per il sistema.
Scopo del tribunale e’come per tutti gli altri processi, convalidare il suo potere attraverso il pentimento dell’imputato o le dichiarazioni di rispetto delle leggi da parte dell’accusato: questo non si verifichera’ nel mio caso come non si e’ verificato dal primo momento del mio arresto seguendo la strada tracciata da tanti compagni nel passato.L’azione anarchica e’ multiforme e non si puo’distinguere un’ azione dall’altra con il criterio della forma legale o illegale; per questo dichiarazioni di condanna di forme di lotta, dichiarazioni di rispetto delle leggi e soprattutto paura da parte mia non riscuoterete.
Nego l’accusa, non riconosco il vostro potere e mi dichiaro nemico del capitalismo, dello stato e di qualsiasi governo.
Come ho detto precedentemente nessuno puo’ dormire tranquillo anche se e’ perseguitato senza nessuna prova. Contemporaneamente pero’ quando il tuo modo di vivere coincide con i valori che difendi e a loro volta questi valori ispirano la gente, puoi dormire tranquillo sia fuori sia dentro la prigione. Al contrario come aveva detto anche Omero: “colui il quale si trova al potere non puo’ dormire tranquillo una sola notte intera”