Riceviamo la traduzione di una lettera della prigioniera anarchica Monica Caballero in cui si affronta la strategia dei “moduli di rispetto“: un’evoluzione della “sorveglianza dinamica” introdotta in Italia negli ultimi anni.
Alla base dell’implementazione iberica vi è l’adesione coatta ad una collettività sintetica, con
simulacri di autogestione, funzionale alla
gestibilità della popolazione detenuta, ma soprattutto pantomima-liturgia-messainscena per persuaderti che sei
indispensabile al funzionamento della micro-società in cui sei
involontariamente immerso al fine di renderti parte del processo di disciplina che la sottende:
Barcelona, 10 febbraio del 2016. 10/02/2016 Carceri dello Stato spagnolo. Monica Caballero
I mezzi di controllo dentro come fuori le prigioni sono ogni volta di più studiate per essere impercettibili e sicure. Perchè installare videocamere di sorveglianza? Perchè assumere più carcerieri e polizia? Se abbiamo tante persone che lo fanno gratis. A grande votazione cittadina sono lì per mantenere l’ordine imperante, sono dappertutto, può essere il vicino di casa o il dirimpettaio della tua cella il possibile delatore. Le sezioni di rispetto (m-R) sono nate come iniziativa sperimentale nel carcere di Leon (Cansilla de las Mulas) da lì si è esportato il modello alla maggioranza delle prigioni spagnole. La base di queste sezioni sono che gli stessi detenuti partecipano nella gestione e mantenimento del luogo, delle attività, ecc. Creando così una sensazione di dipendenza e appertenenza allo spazio. Si pretende che tutti gli interni generino forme-dinamiche restrittive per se stessi e il resto della popolazione, oltre che premiare le buone condotte. I carcerieri intervengono in casi estremi o eccezionali.
La ex direttrice di I.I.P.P., Mercedes Gallizo, si riferiva a questo tipo di sezioni quando parlava di : -” Il mero fatto di conseguire una convivenza ordinata e con norme basiche accettate da tutti è un cambiamento trascedentale per molte persone. Li aiuta a perdere la paura del carcere ed ai compagni ed è il primo gradino per diminuire la sua ostilità alla paura (e alle Istituzioni) per trasformare quella paura, la mancanza di fiducia e l’aggressività in normalità e cooperazione”. L’esercizio dell’autorità in prima istanza lo chiedono gli stessi detenuti di “comune accordo” con le regole basiche per normalizzare e cooperare”. Cooperare in base alla delazione e al ricatto.
E’ innegabile la paura che molti possono sentire all’entrare in carcere, i moduli m-R usano questa paura, se ne nutrono. Implicitamente se non si seguono le norme ti portano in una sezione normale, questo può essere una minaccia reale.
I favori si traducono in più ore in vis-a-vis e prevede castighi per chi non segue le norme. In teoria è volontaria l’entrata in questo tipo di sezioni in cui si firma un contratto per seguire una buona condotta, seguire le norme e risolvere i problemi secondo i parametri stabiliti. La vita nelle m-R inizia con l’assemblea, diretta da qualche educatore, lavoratore sociale e psicologo, tutti gli interni devono assistervi e qualche volta ci sono pure gli agenti penitenziari. L’assemblea verte sui problemi quotidiani, utile momento per le spie e dove l’equipe tecnica stili un patetico discorso sul reinserimento sociale.
Oltre alle pulizie ci sono diverse attività programmate. Le attività programmate sono gestiti dai detenuti e vertono sull’assistenza. La pulizia divisa in piccoli gruppi è guidata da un detenuto-rappresentante, questo rappresentante dirige i lavori e in alcuni casi agisce da portavoce.
Un altro strumento utile nel funzionamento di questo tipo di sezioni sono i detenuti mediatori, che intercedono nelle discussioni o risse tra detenuti e risoverli, nel caso contrario devono avvisare i funzionari del carcere. Queste pratiche portano alla incapacità nella risoluzione dei problemi, nel carcere mediatori o guardie, fuori poliziotti e giudici.
Mónica Caballero dal carcere di Villabona.
[A partire dall’8 marzo inizierà il processo contro Monica Caballero e Francisco Solar, la compagna verrà quindi trasferita a Madrid.]
http://informa-azione.info/carcere_spagna_sui_quotmoduli_di_rispettoquot_di_monica_caballero