La sera del 23 febbraio 1986, in un viale della circonvallazione di Milano, la giovane vita di Luca Rossi fu stroncata dallo sparo di un agente della Digos, e il suo nome venne ad aggiungersi alla lunga serie di vittime accessorie di una delle prime “leggi d’emergenza” vomitate dalla Repubblica Italiana. Diversamente da quella dei tanti uccisi dalla legge Reale, la morte di Luca non fu però inghiottita dal buio:
da quel giorno, amici, parenti e compagni convennero al risoluto impegno di contrastare l’osceno silenzio attorno alla schiera dei sommersi nel nome della legge. Tra i risultati che ne vennero, vi fu la redazione di 625, libro bianco sulla legge Reale. Materiali sulle politiche di repressione e controllo sociale dato alle stampe nel 1990 a cura del Centro d’Iniziativa Luca Rossi. Tre dei suoi componenti rievocano il clima di quei giorni e lo spirito di questa pubblicazione, nella Milano della seconda metà degli anni Ottanta.