Nella prigione, femminile di Sincan ad Ankara, le prigioniere di MLKP (Partito comunista di Turchia marxista-leninista), TKP/ML (Partito comunista di Turchia/marxista-leninista) e MKP (Partito comunista maoista di Turchia) hanno condotto una serie di azioni contro le operazioni di annientamento compiute da AKP e a favore della resistenza opposta dagli organi di autogoverno in Kurdistan, con le quali hanno agito in carcere e hanno chiamato tutti a sostenere la resistenza in Kurdistan.
Centro messaggi (22 febbraio 2016). Le operazioni compiute complessivamente da AKP e Erdogan, attuate dal governo per distruggere la resistenza in atto per l’autogoverno, hanno procurato il sostegno dalle compagne di MLKP, TKP/ML e MKP, detenute nel carcere femminile di Sincan ad Ankara. Nelle lettere portate da un avvocato, le compagne prigioniere scrivono che sostengono le azioni intraprese dai prigionieri del PAJK (Partito per la liberazione femminile in Kurdistan, n.d.t.) contro il massacro in Kurdistan. “Distruzione, sconfessione, assimilazione ed espulsione del popolo kurdo attraverso il massacro possono essere impedite dalla dichiarazione di autogoverno da parte delle YPS contro questa oppressione e tirannia. In cima alla lotta contro il fascismo e la sottomissione campeggia l’eroica resistenza che non si arrenderà. Da Rojava a Kobane le rivolte costruiscono la via futura per i/le combattenti”.
“Come rivoluzionarie/i prigioniere/i salutiamo l’eroica resistenza delle rivoluzionarie/i kurde/i e come prigionieri comunisti la resistenza del nostro popolo”. Le prigioniere hanno detto che, affinché la resistenza, specialmente delle donne, e le barricate divengano più potenti, hanno condotto una serie di azioni che dovranno condurre al rafforzamento del sostegno alla resistenza.
Queste le azioni delle prigioniere:
. 4-5-6 gennaio abbiamo eseguito azioni provocando disordini e lanciando slogan per l’intera settimana
. dal 4 al 18 gennaio, abbiamo protestato contro il massacro e siamo andate in tribunale scandendo slogan di saluto alla resistenza
. dal 18 al 22 gennaio abbiamo partecipato alle proteste del PAJK e dei prigionieri per avere pane e cibo per cinque giorni e, dal 27 al 29 gennaio, come centro dei prigionieri PAJK, abbiamo condotto uno sciopero della fame per tre giorni
. infine, nelle ultime due settimane, a partire dall’8 febbraio abbiamo cominciato a non cedere e a chiarire il punto di vista sulle azioni.
Le prigioniere hanno dichiarato in conclusione che proseguiranno a dare voce alla resistenza in Kurdistan: “Di fronte a questa lotta che uccide donne e bambini, noi ci inchiniamo rispettosamente commemorando e lottando, specialmente alla resistenza delle/dei rivoluzionarie/i e, come prigionieri comunisti, confessiamo tutti i nostri sentimenti rivoluzionari e vi salutiamo. Lanciamo un appello a tutto il nostro popolo in Kurdistan a dare supporto alla resistenza”.
Tratto da:
http://www.nouvelleturquie.com/de/non-classe-de/aufruf-zu-widerstand-von-gefangenen-frauen/
24 febbraio 2016
https://ccrsri.wordpress.com/2016/03/03/turchia-appello-alla-resistenza-da-donne-detenute/