Roma: ennesimo avvicinamento ad un compagno anarchico
Qualche giorno fa, esattamente il 30 marzo 2016, mentre uscivo da casa di un’amica e mi dirigevo verso la vespa per andare a lavoro, mi sono sentito chiamare per nome, credendo fosse un amico di quest’ultima, mi sono fermato. Mi ha chiesto se potevo dedicargli qualche minuto del mio tempo per parlare e, visto che non si era presentato, gli ho chiesto chi fosse ma lui non ha risposto e con fare amichevole ha continuato a ripetere che voleva parlare con me. Infastidito dal suo atteggiamento e dalla riluttanza a presentarsi ho chiesto per l’ennesima volta, con toni meno pacati, chi fosse e mi risponde che non mi dovevo preoccupare in quanto non faceva parte ne dei carabinieri e ne della polizia.
A quel punto, ancor più incazzato, gli dissi di allontanarsi e mentre cercavo di accendere la vespa lui tentava di tranquillizzarmi ma all’ennesima richiesta di presentarsi mi rispose: “sono del governo”.
Ho cercato di allontanarmi il prima possibile ma mentre tentavo di far partire la vespa notai una persona di statura più piccola che,con un’andatura frettolosa e sguardo fisso su di me, si stava dirigendo verso di noi. A quel punto la vespa si accese e riuscii ad allontanarmi sentendomi dire qualcosa che non capii dalla persona che mi aveva avvicinato.
Scrivo queste poche righe per rivendicare in mio anarchismo determinato e per far circolare il più possibile l’accaduto tra i compagni.
Saluti anarchici!!!