Apprendiamo dai media locali che, nella notte fra il 15 e il 16 aprile, due distributori a Trento e uno a Rovereto sono stati sabotati da mani anonime: qualche decina di pompe tagliate e un bancomat preso a mazzate. Su vetrate e saracinesche lasciate le scritte: “Via l’ENI dalla Libia, no a guerre e frontiere” e “L’ENI vive di guerra”.