LE SCARPE DEI SUICIDI

350px-Manifestazione_in_favore_di_Sole,_Baleno_e_Silvano

https://www.youtube.com/watch?v=XUdHAoPIXCI

https://www.youtube.com/watch?v=xA7KUiZ89hA

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https://www.youtube.com/watch?v=rlbyHYp-Aro

Edo Sole Silvano liberi [Nautilus 1999] 

(SOLE, SILVANO, BALENO E GLI ALTRI)

Scorrendo in basso nella colonna a destra è possibile leggere e/o scaricare il libro autoprodotto di Tobia Imperato (2003) in cui viene descritta dettagliatamente la montatura (e gli avvenimenti legati ad essa) che nel 1998 suicidò “Sole” e “Baleno”, incarcerò Silvano e portò ad un susseguirsi di attacchi repressivi da parte dello Stato e i suoi scagnozzi ai danni di squatters e case occupate, centri sociali e realtà ed individualità anarchiche in generale (a Torino e altrove), cosi come all’ovvia, scontata quanto infame opera mediatica di denigrazione nei confronti di chi si ribella. A Silvano, alla sua passione per la libertà e agli anni che gli hanno rubato. A Sole e Baleno, alla loro passione per la libertà, a quella non vissuta nei loro cuori violentemente divisi ed alle loro preziose vite strappate via. A chi durante quel periodo ha subito la violenza della repressione e a chi, combattendo, continua a subirla. Agli squatters di Torino ed ovunque e a chi “dal basso” difende la terra della Val Susa. Per la lotta al potere, l’amore, la verità e agli anarchici tutti.
A. (2012/2013)
 
Video:documentario autoprodotto (1999) con intervista a Silvano (dal minuto 08:45)
Foto:manifestazione dopo il suicidio di Baleno (Torino, 4 Aprile 1998)
DAL RETRO-COPERTINA – Il 5 Marzo 1998 a Torino sono stati arrestati tre anarchici che abitavano la Casa di Collegno. Lo squat viene chiuso dalle autorità. Contemporaneamente vengono attaccate altre due case occupate:l’Asilo è sgomberato mentre all’Alcova l’operazione non riesce. Edoardo Massari (Baleno) Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del Treno ad Alta Velocità. I tre arrestati si dichiarano estranei alle accuse avanzate nei loro confronti. Immediatamente nasce un vasto movimento di protesta contro la montatura di giudici Ros e Digos, che si estende anche in altre città. Decine e decine di persone vengono intimidite, pestate, inquisite, denunciate, processate e condannate. Televisioni e giornali, di destra e di sinistra, – in servile ossequio al potere – scatenano una canea mediatica volta alla criminalizzazione dei posti occupati torinesi e degli occupanti. Gli squatter diventano il nuovo mostro da debellare. Il 28 dello stesso mese Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette. L’11 Luglio successivo muore nell’identico modo anche Soledad Rosas, lei pure in stato di detenzione. Nel gennaio 1999 Silvano, unico sopravvissuto all’inchiesta di Laudi, è condannato a 6 anni e 10 mesi dal giudice Franco Giordana. Verrà liberato solo nel Marzo 2002 dopo quattro anni di detenzione, in seguito alla sentenza della corte di cassazione che riconoscerà l’inconsistenza delle prove relative all’associazione eversiva (art. 270 bis). Ora che gli abitanti della Val Susa sono “avvisati”, decolla il progetto del treno veloce. A contrastare i programmi ultramiliardari e altamente nocivi del potere, sono solo i pazzi ed i sovversivi. E finiscono male. Seppelliti i morti, gli Assassini – premiati dallo Stato – vorrebbero dimenticare… “BREVE” APPROFONDIMENTO DEI FATTI – Silvano Pelissero, Edoardo Massari (Baleno) e l’argentina Maria Soledad Rosas (Sole) sono tre anarchici che nella seconda metà degli “anni 90” vengono accusati ingiustamente di “ecoterrorismo”. La drammatica vicenda, una vera e propria montatura giudiziaria, si concluse con il suicidio di Sole e Baleno e la condanna di Pellissero, ma non per associazione terroristica. Il tutto  si innesca nella lunga storia, quella della costruzione della linea del TAV, adibita ai treni ad alta velocità che dovrebbero attraversare la Val Susa con conseguenze a dir poco drammatiche, non solo dal punto di vista ecologico…Fra l’Agosto del 1996 ed il Gennaio del 1998 in Val Susa si verificarono numerosi atti di sabotaggio diretti contro centraline elettriche, trivelle, impianti della Sitaf, della Telecom, Omnitel e un ripetitore Mediaset, rivendicati dai fantomatici “Lupi Grigi”. Questi attentati non hanno mai provocato danni ingenti; unica eccezione il furto di alcune attrezzature dal Municipio di Caprie, seguito da un incendio. L’attentato di Caprie (uno degli 11 comuni che fin dall’inizio si sono opposti all’alta velocità) è l’unico che appare immediatamente non avere nulla a che fare con i sabotaggi avvenuti fino a quel momento, in quanto l’obiettivo non ha nessuna affinità con i precedenti. I PM/boia Maurizio Laudi (morto il 23 Settembre 2009) e Marcello Tatangelo si concentrano proprio su quest’ “attentato”, cercando di addossare la responsabilità ai tre anarchici e costruendo un vero e proprio castello accusatorio, fortemente sostenuto dai media di regime. Il 5 Marzo 1998 Silvano Pelissero, Edoardo Massari e l’argentina Maria Soledad Rosas, che convivevano nell’ex-obitorio del manicomio di Collegno di Torino occupato dal Giugno 1996, vengono arrestati. La sera dello stesso giorno, poliziotti e carabinieri procedono allo sgombero dell’Asilo Occupato di Via Alessandria e l’Alcova di corso S. Maurizio (entrambi di Torino), distruggono ogni cosa, rompono vetri, impianti igienici e tutto ciò che gli capita sotto mano (l’Asilo viene rioccupato in serata). I tre squatters vengono posti in isolamento senza che alcuno gli comunichi la gravità delle accuse che pende sul loro capo:associazione sovversiva con finalità di terrorismo (secondo l’art.270 bis del codice di procedura penale). Il 7 Marzo il giudice per le indagini preliminari Fabrizia Pironti conferma l’arresto con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Fin dall’inizio le indagini partono dall’assunto che i colpevoli sono i tre anarchici ed è quindi necessario solo trovare le prove a loro carico. Nonostante lo smodato uso di intercettazioni ambientali, delle telecamere e delle frequenti perquisizioni, nessuna prova schiacciante viene però effettivamente trovata a carico dei tre. Nonostante il niente in mano ai PM il procedimento continua ad andare avanti, soprattutto “grazie” al sostegno mediatico. Proprio l’opera dei giornalisti si rivelerà decisiva nello screditamento degli anarchici vicini ai tre giovani, alimentando paure e costruendo un processo mediatico in cui la condanna è già scritta. I media enfatizzano il ritrovamento di “prove” inesistenti (diciannove fantomatiche molotov già confezionate e una “micidiale” pipe-bomb, un tubo di ferro pieno di esplosivo!) che mai verranno presentate al processo e di cui nessuno parlerà più…Sin dal 7 Marzo 1998 i quotidiani torinesi escono con titoli altisonanti:”Blitz contro gli eco-terroristi”, “I Lupi grigi presi nei centri sociali – Lunga indagine con un infiltrato, sequestrate bombe e micce”, “Squatters anarchici con la passione delle armi” (La Stampa), “Fermati tre sovversivi – Una pista sugli attentati anti-Tav in Val Susa” (La Repubblica). Subito dopo l’arresto di Sole, Baleno e Silvano, un presidio di protesta contro gli arresti e gli sgomberi, davanti al municipio di Torino, è brutalmente caricato dalla polizia. Nel corso degli scontri, volutamente cercati dalle forze dell’ordine, alcune vetrine cadono in frantumi. E’ questo il pretesto che scatena definitivamente i mass-media nella loro opera di demonizzazione degli squatters torinesi (gli italiani imparano proprio in questo periodo a conoscere la parola squatters). Gli anarchici, e gli squatters nello specifico, vengono proposti dai giornalisti (e dal loro codazzo di politicanti, psicologi, sociologi e pseudo studiosi vari) all’immaginario collettivo come teppisti, violenti, disadattati, ecoterroristi, schegge impazzite in balia del disagio giovanile ed altre amenità simili…Il 26 Marzo il tribunale respinge ogni istanza di liberazione “in quanto esistono forti contiguità fra i tre indagati e gli autori degli attentati” ed “è elevatissimo il rischio di reiterazione di reati di natura analoga”…Sabato 28 Marzo, all’alba, secondo la versione ufficiale Edoardo Massari viene trovato agonizzante, impiccato con le lenzuola alla sua branda del carcere torinese delle Vallette (le testimonianze degli abitanti delle case popolari antistanti il carcere rivelano che sin da verso la mezzanotte si sentivano arrivare ambulanze e volanti a sirene spiegate). Dopo il suicidio-assassinio di Stato di Baleno, la morbosità mass-mediatica esplode in tutto il suo squallore:molti giornalisti decidono di non rispettare il desiderio della famiglia Massari di poter seppellire in pace il proprio congiunto in presenza solo dei parenti e degli amici, scatenando la comprensibile ira degli amici di Edoardo, di cui fanno le spese il cronista Daniele Genco e l’auto dell’inviato de Il Manifesto Paolo Grisieri. Questa è un’altra occasione per un nuovo assalto dell’informazione nei confronti degli squatters (accusati ora di picchiare anche i giornalisti) e dei centri sociali. Il movimento reagisce chiudendo ogni dialogo con la stampa, salvo poi indire una provocatoria conferenza stampa nella quale alcuni anarchici porgono provocatoriamente ai cronisti vogliosi di nuove notizie carcasse di pollo e scarti di macelleria…Soledad giunge in Italia nel Giugno 1997 senza essersi mai interessata di politica, ma secondo l’accusa nel giro di 4 mesi sarebbe immediatamente diventata l’esponente di un’organizzazione eversiva clandestina operante in una zona di cui ignorava persino l’ubicazione (tra l’altro alcuni sabotaggi sarebbero avvenuti quando lei era ancora in Argentina)…Soledad si rende conto di essere vittima di una vera e propria congiura. Il suo stato di prostrazione peggiora dopo la morte di Baleno, con cui aveva iniziato una relazione. Questa è una sua lettera:Compagni, la rabbia mi domina in questo momento. Io ho sempre pensato che ognuno è responsabile di quello che fa, però questa volta ci sono dei colpevoli e voglio dire a voce molto alta chi sono stati quelli che hanno ucciso Edo:lo Stato, i giudici, i magistrati, il giornalismo, il T.A.V., la Polizia, il carcere, tutte le leggi, le regole e tutta quella società serva che accetta questo sistema. Noi abbiamo lottato sempre contro queste imposizioni è per questo che siamo finiti in galera. La galera è un posto di tortura fisica e psichica, qua non si dispone di assolutamente niente, non si può decidere a che ora alzarsi, che cosa mangiare, con chi parlare, chi incontrare, a  che ora vedere il sole. Per tutto bisogna fare una “domandina”, anche per leggere un libro. Rumore di chiavi, di cancelli che si aprono e si chiudono, voci che non dicono niente, voci che fanno eco in questi corridoi freddi, scarpe di gomma per non fare rumore ed essere spiati nei momenti meno pensati, la luce di una pila che alla sera controlla il tuo sonno, posta controllata, parole vietate. Tutto un caos, tutto un inferno, tutto la morte. Così ti ammazzano tutti i giorni, piano piano per farti sentire più dolore, invece Edo ha voluto finire subito con questo male infernale. Almeno lui si è permesso di avere un ultimo gesto di minima liberà, di decidere lui quando finirla con questa tortura. Intanto mi castigano e mi mettono in isolamento, questo non solo vuol dire non vedere nessuno, questo vuol dire non essere informata di niente, non avere nulla neanche una coperta, hanno paura che io mi uccida, secondo loro il mio è un isolamento cautelare, lo fanno per “salvaguardarmi” e così deresponsabilizzarsi se anche io decido di finire con questa tortura. Non mi lasciano piangere in pace, non mi lasciano avere un ultimo incontro con il mio Baleno. Ho per 24 ore al giorno, un’agente di custodia a non più di 5 metri di distanza. Dopo quello che è successo sono venuti i politici dei Verdi a farmi le condoglianze e per tranquillizzarmi non hanno avuto idea migliore che dirmi:”adesso sicuramente tutto si risolverà più in fretta, dopo l’accaduto tutti staranno dietro al processo con maggiore attenzione, magari ti daranno anche gli arresti domiciliari”. Dopo questo discorso io ero senza parole, stupita, però ho potuto rispondere se c’è bisogno della morte di una persona per commuovere un pezzo di merda, in questo caso il giudice. Insisto, in carcere hanno ammazzato altre persone e oggi hanno ucciso Edo, questi terroristi che hanno la licenza di ammazzare. Io cercherò la forza da qualche parte, non lo sò, sinceramente non ho più voglia, però devo continuare, lo farò per la mia dignità e in nome di Edo. L’unica cosa che mi tranquillizza sapere è che Edo non soffre più. Protesto, protesto con tanta rabbia e dolore.
Sole

P.S.:Se mettermi in carcere vuol dire castigare una persona, mi hanno già castigata con la morte o meglio con l’assassinio di Edo. Oggi ho iniziato lo sciopero della fame, chiedendo la mia libertà e la distruzione di tutta l’istituzione carceraria. La condanna la pagherò tutti i giorni della mia vita…
Sabato 11 Luglio anche Maria Soledad Rosas muore suicida impiccandosi con le lenzuola al tubo della doccia nei locali della comunità Sottoiponti di Benevagienna dove era tenuta agli arresti domiciliari. Il mese di Agosto è quello dei “pacchi bomba” inviati per posta al PM Maurizio Laudi, al giornalista Genco, al consigliere regionale dei verdi Pasquale Cavaliere, a Giuliano Pisapia e al consigliere di Rifondazione di Milano Umberto Gay, pacchi bomba che non esplosero e non fecero danni né vittime. Questi pseudo attentati vengono ovviamente rivendicati dai “Lupi grigi”, la fantomatica organizzazione alla quale i tre anarchici erano stati accusati di appartenere, divenendo una nuova occasione per criminalizzare ulteriormente il movimento…Il Manifesto, l’Unità, Liberazione, giusto per citare i casi più clamorosi, contribuirono a diffondere notizie senza alcun fondamento, come quelle che attribuivano a Silvano Pelissero un passato nell’estrema destra e addirittura collusioni con i servizi segreti…Alcuni anarchici purtroppo prendono le distanze o comunque non si accalorarono eccessivamente nella difesa dei tre squatters. La F.A.I. (Federazione Anarchica Italiana), dopo aver sottolineato su Umanità Nova la propria equilibrata partecipazione al corteo del 4 Aprile, si ritira dalla scena e non si occuperà più della vicenda, se non alla morte di Soledad, fino alla conclusione del processo. Dario Fo e Franca Rame si espressero in maniera assai brutale nei confronti dei tre ragazzi:”Ma che anarchici, sono solo ignoranti e sbandati” (Franca Rame). Umanità Nova comunque risponde per le rime a Dario Fo e consorte:”Una cosa però, signor Fo, non le permettiamo assolutamente:lei non ha i titoli né l’autorità morale per dispensare patenti o brevetti di veri anarchici a chicchessia. Lei, al massimo, può dire chi è un vero attore drammatico o un vero giullare. Si occupi del suo mestiere e smetta di ciurlare nel manico”…Il processo di primo grado si chiude il 31 Gennaio 2000 con una condanna a 6 anni e 10 mesi per Pellissero:furto e devastazione al municipio di Caprie, associazione sovversiva, attentato alla cabina elettrica di Giaglione, detenzione di esplosivi etc…Il processo di appello, svoltosi in un solo giorno (18 Gennaio 2001) opera un solo riconoscimento alle tesi difensive:l’assoluzione per fabbricazione di ordigno esplosivo. La pena viene ridotta a 6 anni e 1 mese. Il 21 Novembre 2001 a Roma la Corte di Cassazione invalida l’accusa di attività terroristica con finalità eversive. Il 4 Marzo 2002, alla scadenza dei quattro anni di detenzione la magistratura emette l’istanza di scarcerazione di Silvano per decorrenze dei termini. Viene però effettivamente liberato solo il 12 in quanto i carabinieri lasceranno passare un’intera settimana prima di comunicare la notizia all’interessato…Nel 2002 la Corte di Cassazione di Roma smonta le tesi dei PM torinesi Maurizio Laudi e Marcello Tatangelo:non si trattava di un’associazione terroristica, ma di tre persone che al massimo si erano macchiate di reati comuni.Venendo a cadere l’accusa più grave (le finalità eversive e terroristiche dei reati contestati) la Corte d’Appello di Torino riduce la pena per Silvano a 3 anni e 10 mesi. DARIO FO E FRANCA RAME SCIACALLI DI CORTE! (COMUNICATO DEL 2008, TORINO SQUATTERS) – Dieci anni fa si consumava un’inchiesta giudiziaria che portava allo sgombero di alcune case occupate a Torino e all’arresto di nostri tre compagni. Erano accusati di far parte di una associazione sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta Velocità. Da subito iniziava l’opera di sciacallaggio mediatico operata dai vari menestrelli di corte nei confronti di anarchici, squatter e case occupate. Ben ci ricordiamo le parole dello sciacallo Dario Fo e consorte, subito pronti a cavalcare l’onda della contestazione istituzionalizzata. Irritati da chi contestavano loro, i manichini del potere, i due buffoni di corte non persero tempo a definire sulle colonne opulente di diversi giornali i nostri compagni come “sbandati e ignoranti” e “beceri anarcoidi”. Quella volta la contestazione non rientrava nei luridi giochetti di potere, di cui Dario Fo e consorte sono gli sguazzanti manichini. Le loro farse teatrali ci hanno fatto sempre schifo, perché portano sul piano istituzionalizzato la contestazione e quindi l’associano alla burla. Ci fanno schifo loro come tutti gli altri menestrelli, ma ci fanno ancor più schifo per la merda che hanno sparato su noi e sui nostri compagni dalle loro poltrone comode e dal loro sparlare di tutto stipendiato. Due dei tre compagni arrestati, Edoardo Massari, detto Baleno, e Maria Soledad Rosas, detta Sole, vennero ritrovati impiccati rispettivamente il 28 Marzo 1998 nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, Baleno e l’11 Luglio dello stesso anno nella casa in cui era agli arresti domiciliari Sole…L’odio che portiamo nel cuore è per Sole e Baleno e per tutti gli altri che sono morti o che marciscono nelle galere è l’odio contro questo sistema e contro tutti i menestrelli ed i guardiani che lo mantengono.
Anarchici
“A nosotros nos quieren muertos porque somos sus enemigos y no les servimos para nada porque no somos sus esclavos” (Ci vogliono morti perché siamo i loro nemici, e non sanno che farsene di noi perché non siamo i loro schiavi…) Sole