ABBATTIAMO LE FRONTIERE, OGNI GIORNO!
Questo è un periodo storico in cui si stanno verificando enormi migrazioni di individui, centinaia di migliaia di persone, da un continente all’altro, da uno stato all’altro. Chi è in fuga dalle devastazioni provocate da una guerra, chi dalla miseria e dalla fame, chi alla ricerca di “una vita migliore”, chi perché semplicemente sente il bisogno di spostarsi. Quasi sempre, l’obiettivo di questi viaggi è la ricca Europa. Dopo settimane, mesi, anni di viaggi, quello che invece viene offerto ai migranti sono campi profughi, respingimenti, internamenti in lager, fili spinati, manganelli e gas urticanti, se non si muore durante la traversata.
L’Italia è uno dei naturali approdi e punti di snodo di questi viaggi. Come molti altri paesi del vecchio continente, con la scusa della sicurezza, della prevenzione di eventuali attacchi terroristici e persino con l’intenzione dell’accoglienza mirata, si tentano di chiudere le frontiere, si creano veri e propri centri di raccolta e smistamento di esseri umani, i cosiddetti hotspot, si vogliono riparare i CIE (già distrutti da precedenti rivolte di prigionieri), si arricchiscono le cooperative che gestiscono l’affaire migranti, si usano questi individui per biechi scopi populistici.
Naturalmente, c’è un’accanita resistenza al contenimento ed alla segregazione da parte di chi ha perso tutto o non ha più niente a perdere, che porta alle rivolte all’interno dei CIE, nelle strutture di accoglienza, lungo le frontiere e in ogni dove queste persone trovino ostacoli al loro vivere.
L’ultima trovata dell’Austria, uno Stato facente parte della cosiddetta Comunità Europea, dove le merci circolano liberamente mentre gli esseri umani sono trattati da oggetti, è la costruzione di un muro fisico lungo il confine italiano, per mettersi al riparo a possibili invasioni di migranti.
La misura inizia, però, ad essere colma anche nel nostro territorio, pronta a invadere il nostro quieto vivere. Le timide proteste avvenute pochi giorni fa nei due centri di accoglienza di Tradate ed Uboldo sono un segnale. Non ascoltati, relegati, depredati pure della loro dignità di esseri umani, vogliono farsi sentire.
Dall’altra parte, nelle ultime settimane abbiamo assistito sempre più a dichiarazioni deliranti ed apertamente razziste di vari politici. Costoro non hanno esitato a mostrare il loro vero volto da sciacalli populisti, fascisti e xenofobi, utilizzando anche argomentazioni false, superficiali e ignoranti pur di fomentare la cittadinanza contro i migranti.
Qualche settimana fa abbiamo discusso con alcuni compagni di Trento e Rovereto della costruzione della nuova frontiera al Brennero, in vista del corteo del 7 maggio. La folta partecipazione all’iniziativa ci ha spinti a continuare questo percorso di analisi e riflessione su questa tematica, che sta cambiando il nostro mondo e la nostra epoca.
Contro il razzismo e ogni frontiera,
per discutere insieme a chi è da anni che lotta contro i CIE,
per avere un confronto su come poter affrontare adeguatamente la questione,
per ragionare collettivamente su come poter intervenire perché la situazione si possa incendiare,
abbiamo deciso di organizzare un incontro con alcuni compagni e compagne torinesi al TeLOS, anche in previsione della tre giorni di discussioni e di lotta su CIE, frontiere e sentieri di accoglienza che si terranno a Torino, all’Asilo Occupato di via Alessandria 12, dal 20 al 22 maggio.
L’appuntamento è venerdì 13 maggio alle 21.00 al TeLOS di via Montegeneroso per un’iniziativa di confronto e lotta contro ogni razzismo e ogni frontiera.
TeLOS