Nelle ultime settimane casapound Italia ha messo in campo una campagna di agressioni e intimidazioni quotidiane. Davanti ai campi Rom, davanti ai licei, nei quartieri, di fronte ai centri di accoglienza, ogni giorno i militanti neofascisti minacciano, insultano e provocano chiunque abbia idee diverse dalle loro o un altro colore della pelle. Tutto questo avviene spesso di fronte agli agenti di polizia che difendono la propaganda xenofoba e la prevaricazione fisica come se fosse normale attività elettorale. Al punto tale che la prefettura sta autorizzando a questi personaggi una marcia nel centro della città sabato prossimo. Questi fascisti dicono di “difendere Roma” da chi a Roma lavora, vive e studia quando è noto che difendono gli interessi di mafiosi e palazzinari come dimostra il loro coinvolgimento in “Mafia Capitale”.
Questa mattina, si sono presentati nel quartiere prenestino per strumentalizzare la terribile violenza agita nei pressi di via Teano a scopi elettorali. Al contrario di come i fascisti di casapound vorrebbero far apparire portando una solidarietà falsa che serve solo ad alimentare divisioni e intolleranza, la violenza sulle donne la viviamo quotidianamente sulla nostra pelle e non conosce etnia, classe sociale, età e livello di istruzione.
Leggiamo sui giornali che questa mattina a via dell’Acqua Bullicante, l’ennesima provocazione dei militanti di estrema destra ha incontrato un risposta decisa e determinata. Evidentemente, come è successo già con Salvini, in un quartiere che negli ultimi mesi è stato la passerella per qualsiasi politico o giornalista che voleva insultare migranti e antirazzisti, qualcuno si è stancato.
E così oggi assisistiamo al piagnisteo del loro candidato sindaco che parla di “mandanti politici”, “istigatori” e punta il dito contro il csoa Ex Snia Viscosa. Il tentativo è quello di ridurre il tutto a una guerra tra bande: da una parte i centri sociali, dall’altra l’estrema destra nel più classico dei cliché mediatici. Eppure è lo stesso personaggio che ogni giorno istiga ad affondare barconi, ad assaltare centri d’accoglienza, a sgomberare con la forza i campi rom e che anche questa mattina ha sfruttato l’occasione per dichiarare a mezzo stampa “che 150 militanti di casapound sono pronti a mettere a ferro&fuoco il centro sociale ex snia”. A quale altro candidato sindaco questo è consentito?
La questura, la prefettura e le autorità cittadine hanno fino ad oggi lasciato completa agibilità a questi squadristi, ora è il momento in cui nessuno può più nascondersi. È evidente che permettere a casapound una parata xenofoba sabato 21 maggio in una piazza multietnica come piazza Vittorio è una provocazione che la città di Roma non tollererà. Noi intanto annunciamo che, domani come ogni giorno, saremo ancora in centinaia per le strade di Roma est, come oggi siamo stati per le strade della Tiburtina, a rivendicare le nostre lotte a testa alta.
Per questo motivo, ritorneremo in via Acqua Bullicante, giovedì 19 maggio, dove oggi si sarebbe dovuta svolgere un’iniziativa contro la cementificazione interrotta dal banchetto di casapound, per ribadire che cemento e speculazioni, fascisti, razzisti e xenofobi non sono i benvenuti.
Dopo l’assemblea partecipata e ricca di interventi che ieri si è svolta alla Sapienza, ribadiamo l’appuntamento cittadino di sabato 21 maggio alle ore 9 a piazza esquilino per impedire il raduno fascista di casapound.
#CasapoundNotWelcome
Antifasciste e antifascisti di Roma
Roma, 14 maggio 2016