(Il comunicato degli occupanti)
Oggi mercoledì 22 gennaio la polizia è arrivata in forze a sgomberare il Circolo del Fusaro, occupato il 5 giugno scorso in risposta allo sgombero della Pizzeria Occupata.
Viviamo in un quartiere dove la dilagante speculazione edilizia lascia intere palazzine abbandonate e numerosi appartamenti vuoti. Posti come il Circolo del Fusaro che in questi mesi di occupazione ha ripreso vita diventando un luogo di ritrovo in cui è nato un laboratorio musicale con sala prove, uno skate park costruito da ragazzi del quartiere e dove venivano organizzate serate di ogni tipo con ingresso a offerta libera e bar a prezzi popolari.
Ogni settimana il posto si riempiva di attività (kali filippino, danza, cosi di aerobica ect.) , grazie all’entusiasmo di tutti noi, di chi ci è solidale, di chi ha trovato nel Circolo il luogo dove portare avanti le proprie passioni o di chi si è trovato a passare una serata in compagnia. In una città vetrina come Milano, dove i luoghi di aggregazione sono sempre più rari o prendono forma di locali esclusivi destinati ad un’élite che deve solo spendere e consumare, il Circolo era un posto aperto sempre a tutti, dove non si lucrava sul divertimento, ma il ricavato andava ai compagni arrestati o colpiti dalla repressione, a sostegno delle lotte e in supporto ai nostri progetti.
In questi mesi sono stati fatti numerosi lavori per renderlo un posto accogliente e vissuto ogni giorno, con attività sportive e culturali in alternativa alle solite palestre e corsi a prezzi non accessibili alla maggior parte dei ragazzi. Prima era una sala da ballo e carrozzeria abbandonate ormai da anni, sommerso dalla spazzatura, macerie e scarafaggi, un posto non usufruibile, grigio e sporco. Milano sta diventando sempre più invivibile, trasformandosi in un deserto sociale ed emotivo in cui lo spazio per le relazioni è ristretto a gabbie funzionali al consumo e allo sfruttamento e dove ogni spazio per la creatività viene stroncato.
Anche a Saronno in queste ore dei ragazzi stanno resistendo allo sgombero di una palazzina comunale occupata. A loro va tutta la nostra solidarietà, calore e vicinanza. In questo momento via Cecchi e via del Fusaro sono chiuse da camionette, i residenti devono mostrare i documenti per poter entrare in casa propria, mentre la polizia “mette in sicurezza” il Circolo sfondando pareti e distruggendo la struttura. Nel Circolo abbiamo scoperto che la nostra gioia e il nostro entusiasmo sono un bisogno condiviso da tanti.
Questo sgombero non è la fine di niente, non è una battuta d’arresto, le relazioni che abbiamo creato non si possono rinchiudere tra poche mura, non si possono distruggere a colpi di mazzette, non si possono arginare.
Il Circolo non è finito, si sposta in strada .
Noi non ci fermiamo, andiamo oltre i muri, le camionette, gli sgomberi, non abbassiamo la testa, perchè questa è la nostra vita, la nostra storia e la nostra forza.
Mesi fa in risposta ad uno sgombero si aprirono due posti… e non c’è due senza tre!
Una doppia intervista Sugli sgomberi di Milano e Saronno (radiocane)
Qualche video sullo sgombero e le reazioni dei vicini
Cosa ne pensa una signora del quartiere:
https://www.facebook.com/photo.php?v=723104207740143&set=vb.100001217115440&type=2&theater
Operai che distruggono:
https://www.facebook.com/photo.php?v=10203106848212500&set=vb.1245301239&type=2&theater
Il quartiere sostiene, il circolo resiste:
https://www.facebook.com/photo.php?v=10203016512041810&set=vb.1475061085&type=2&theater