riceviamo e diffondiamo – trad. di Marco Camenisch:
Se ti condannano per quel che sei, allora, dopo il tempo passato in galera, sai ancora molto meglio, più intensamente, perché e contro che cosa lotti, e con ciò chi sei.
La liberazione anticipata,ormai, è prevista per il 21/4/’14, con condizionale di un anno. Rinunciano ad ogni condizione, dato che in ogni caso “non sarebbe controllabile, se fosse occultato dell’esplosivo”.
Sembra che nulla sia cambiato rispetto alla prognosi legale negativa, ed anche il permesso straordinario pasquale non è previsto, visto l’imminenza della liberazione. Qui, in esecuzione pena, in quel fine settimana rimaniamo un detenuto sans-papier e senza fissa dimora ed io.
La grande e persistente solidarietà durante questa detenzione che ha reso effettivamente possibile di passare al contrattacco: di essere presente all’esterno, per quanto possibile, con degli interventi orali ed altri contributi, fare degli scioperi della fame e del lavoro e costruire/sviluppare una ricca comunicazione internazionale con le/i più svariate/i prigioniere/i politicx e compas solidali e strutture.
Dal primo giorno fino a oggi, non era l’intimidazione bensì una presenza forte, ribelle, cara e solidale a far parte di questo periodo.
Passeggiate/presidi davanti alle galere, con o senza concerti, come anche la grande mole di corrispondenza internazionale e nazionale .. Tutto questo ha creato un contesto forte, ribelle, intimo e solidale.
A tuttx voi che avete partecipato a questo “passare al contrattacco”, la mia più sentita gratitudine – ci rivediamo, al più tardi, il 1.Maggio.
Passare al contrattacco – processare il capitalismo – fare della solidarietà un’arma
Andi
Winterthur, 7/4/’14
http://informa-azione.info/prigioniere_svizzera_lettera_di_andi_la_solidariet%C3%A0_%C3%A8_la_nostra_arma