Azioni Antimilitariste in Sardegna (15/19 novembre 2014)

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IMMOBILIZZIAMOLI – presidio davanti ai cancelli del porto militare di SANT’ANTIOCO mercoledì 19 NOVEMBRE

Se ti dicessero che…  Se un giorno scoppiasse un allarme nel tuo paese, un allarme che si spande di bocca in bocca e che ti avvisa che un gruppo di persone, uomini e donne, armate fino ai denti si aggira nei dintorni,cosa faresti? Se ti dicessero che navi dotate di cannoni,deliberatamente, bombardano spiagge, scatenano incendi e sparano missili, quale sarebbe la tua reazione?

Sicuramente un brivido ti correrebbe lungo la schiena e penseresti a cosa sta succedendo, penseresti a proteggere i tuoi cari magari auto-organizzando una difesa, o forse scapperesti.    Nella realtà dei fatti questa situazione accade regolarmente da molti anni in tutti i poligoni militari della Sardegna e viene condotta da persone legittimate soltanto da una divisa.

 A Teulada si susseguono ogni anno per lunghi periodi imponenti esercitazioni militari, quest’anno:
dal 5 al 21 novembre l’addestramento della brigata meccanizzata “Aosta-Messina”
dal 22 al 30 novembre e dal 01 al 12 dicembre della Divisione Friuli e della brigata corazzata Ariete
dal 15 al 19 dicembre della Brigata Sassari, con uso di munizionamento sia leggero che di grosso calibro (fino a 120 mm).
L’uso di proiettili di grosso calibro è previsto anche per l’attività di tiro navale contro costa, dal 20 al 30 ottobre e dal 01 al 04 novembre, periodo in cui è programmato anche addestramento all’uso dei missili Tow con testata da guerra, scuola di tiro di artiglieria e mortai con calibri fino ai 155 mm e attività da aeromobile.
Dal 6 al 17 ottobre, dal 13 al 24 ottobre e dal 01 al 12 dicembre saranno direttamente gli aerei del 6°, 32° e 51° stormo ad addestrarsi al bombardamento aereo.

 

Queste prove di fuoco distruggono la nostra terra e fungono da allenamento per i massacri che gli eserciti italiani e stranieri attuano sistematicamente nelle aree di conflitto sparse per il mondo.

 I mezzi militari che servono a queste esercitazioni sbarcano proprio nel porto di Sant’antioco.

Le esperienze passate, da Pratobello ai Noradar, dalla resistenza Notav alla lotta NoMuos, ci insegnano che una resistenza e’ possibile.

 

– IMMOBILIZZIAMOLI –Giornata di azione contro le esercitazioni militari  Mercoledì 19 Novembre 2014

CONCENTRAMENTO A PARTIRE DALLE ORE 9:00 , PIAZZALE ANTISTANTE I CANCELLI DEL PORTO INDUSTRIALE DI SANT’ANTIOCO

 

SABATO 15 NOVEMBRE, MANIFESTAZIONE CONTRO IL POLIGONO DEL LAGO OMODEO

IL POLIGONO PREFETTIZIO

Il lago Omodeo ospita da circa trent’anni le esercitazioni a fuoco della scuola di polizia di Abbasanta (Caip); tutti sanno che questo invaso costituisce il cuore idrico della Sardegna, la garanzia d’acqua per il Campidano, la riserva di sistema delle reti di adduzione ecc.; la grande piana di confluenza del Tirso e del Taloro, oggi coperta dall’acqua, è stata abitata da almeno quattromila anni ed il sacrificio di patrimonio archeologico imposto dall’invaso in questo ultimo secolo non deve farlo dimenticare; da circa dieci anni l’intero bacino lacuale è sito di interesse comunitario; la sponda ovest in territorio di Soddì in particolare, in cui oggi è ubicato il campo di tiro, ospita quello che resta di una imponente foresta pietrificata vecchia di milioni di anni. Sulle acque del lago corre il confine di almeno dieci comuni, benché la titolarità sulle sponde sia demandata all’Enas ovvero alla Regione; l’acqua, di suo, corre a valle per sua natura e il suo uso è interesse di tutti, come interesse di tutti dovrebbe essere l’attenzione ai reperti geologici e archeologici, abbandonati alle predazioni ancor più da quando ci sono le truppe.

Da trent’anni si gioca su questo lago così letteralmente “vitale” una oscura partita, dalla quale sono esclusi i soggetti fondamentali costituenti la ragion d’essere del lago stesso: la popolazione di mezza Sardegna, la quale non ha cognizione della qualità dell’acqua che va ad irrigare le coltivazioni alimentari o le colture foraggere; le amministrazioni dei comuni circostanti, cui è preclusa la libera formazione di indirizzi sulle terre del loro agro; i cittadini in genere, cui è vietata la libera circolazione e la fruizione produttiva del quadrante interessato ogni settimana, dal lunedi al venerdi, alle esercitazioni di tiro. La partita è invece giocata dal comune di Abbasanta, che considera di assoluto riguardo la Scuola di polizia da esso ospitata e che pretende la piena disponibilità di aree di esercitazione ubicate sul lago, e cioè sul territorio di altri comuni a prescindere dalla loro propria volontà. La partita è giocata dalla direzione della stessa Scuola di polizia, oggi in fase di svuotamento operativo, nella quale si è nel tempo invertito il rapporto numerico tra allievi e istruttori, con un conseguente cambio di indirizzo nella funzione (servizi di addestramento per altri corpi e per soggetti terzi). La partita è giocata dal Prefetto di Oristano, che acquisendo mese per mese la richiesta del Caip dispone con sua ordinanza l’istituzione di fatto, dal lunedi al venerdi di ogni settimana dell’anno, di questo poligono non dichiarato. La partita è giocata dall’Enas, e cioè dalla Regione, che nell’acquiescienza a tali abusi ha mostrato tutta quella solerzia che invece le è vergognosamente mancata nel controllo sui carichi di inquinamento e sulla qualità delle acque, in piena sintonia con l’atteggiamento passivo dell’ispettorato forestale di Oristano deputato alla vigilanza.

La formulazione delle ordinanze prefettizie, sorda alle proteste di molti sindaci fin dalla scorsa primavera, riporta la non chiara destinazione dell’attività di addestramento come rivolta a “numerose forze di polizia dell’isola”; quali forze di polizia? corpi di polizia pubblici o anche privati? in servizio effettivo nell’isola o anche semplicemente in rapporto contrattuale e forse anche stranieri? A fronte di un poligono non dichiarato, preso mese a mese come il bungalow di un campeggio, è lecito per chi vive qui e assiste impotente a questo andirivieni di divise e di armi porsi domande anche a riguardo di tali e tante identità non dichiarate: o anche le strade, o i bar di passaggio che ospitano soldati in assetto da guerra, sono parti obbligate a tali presenze? Cosa c’entra l’addestramento degli allievi con tutto questo? Perché a suo tempo è stato devastato il villaggio di Santa Chiara in simulazioni di assalto, e con l’autorizzazione di chi?

Siamo ora al tardo autunno: una siccità prolungata e la sete delle colture hanno determinato sul lago un abbassamento inusuale del livello di invaso; emergono piano piano, proprio dirimpetto al poligono prefettizio di Soddì, in geometrica successione, tre dei cinque campi di tiro della sponda est, in territorio di Sorradile; emerge il nuraghe Candala, distrutto dalle movimentazioni di terra effettuate per innalzare le barriere; e le lunghe creste delle barriere, con centinaia di migliaia di bossoli e proiettili esplosi frammisti alla sabbia e al pietrame, e matura su questo innaturale scenario l’idea ostinata di quanto piombo, quanti metalli pesanti, residui di sparo, bersagli e carcasse siano semisepolti per sempre, in eterno contributo alla tossicità dell’acqua, senza che nessuno si sia minimamente dato pensiero del fatto che per una sola cartuccia sparata in modo così irresponsabile un qualunque cacciatore sarebbe soggetto a sanzione.

E’ a tutti chiaro che la protervia dell’asservimento militare in Sardegna è talmente garantita e talmente sicura da giustificare anche i più goffi tentativi di imitazione, quale il poligono prefettizio sul lago Omodeo oggi è; un poligono che non è un poligono militare e che quindi non è nemmeno soggetto a clausole di servitù, a precauzioni concordate o a misure di compensazione, un poligono del ministero dell’interno che non rispetta le leggi, tenuto in piedi nella sua ragione pubblica con motivazioni politiche indecenti, riguardanti il vantaggio per l’economia locale e per i piccoli esercizi commerciali.

Per queste ragioni sollecitiamo tutti i soggetti istituzionali interessati (Enas, Regione, Prefettura,Caip, Comuni) ad assumersi seriamente e in osservanza degli obblighi di trasparenza (trattandosi di acqua!) tutte le loro responsabilità.

E invitiamo i cittadini, le associazioni ambientaliste, gli organi di stampa e i movimenti di opposizione all’occupazione militare della Sardegna a partecipare alla manifestazione che si terrà a Zuri sabato 15 novembre alle ore 10.

MANIFESTAZIONE CONTRO IL POLIGONO PREFETTIZIO DEL LAGO OMODEO

SABATO 15 NOVEMBRE – ORE 10 – ZURI

COMITATO LAGO OMODEO

 

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