Un nuovo processo si aprirà a Torino il prossimo 14 marzo 2015 su fatti che riguardano la lotta notav, ma sul banco degli imputati questa volta non siederanno militanti del movimento.
I fatti contestati riguardano i diritti violati e le popolazioni inascoltate, i cittadini considerati come sudditi e le istituzioni locali a cui viene negata la possibilità di rappresentarli.
L’accusa è di violazione di diritti fondamentali di un’intera comunità. A doversi difendere saranno governi, partiti, grandi lobby economiche e imprenditoriali.
I giudici saranno quelli del Tribunale Permanente dei Popoli, erede di quel tribunale Russel che aveva indagato sui crimini di guerra in Vietnam. Il Tribunale permanente dei popoli (Tpp) è un tribunale di opinione composto di autorevoli personalità internazionali che si propone di identificare e rendere pubblici i casi di gravi violazioni dei diritti fondamentali di persone, comunità o popoli. Nei suoi trentacinque anni di storia il Tpp, i cui interventi seguono una metodologia simile a quella del processo penale (udienze pubbliche, esami testimoniali, acquisizioni di documenti, audizione delle parti interessate e sentenza finale), ha accompagnato e supportato le lotte di popoli e comunità contro le moderne forme di schiavitù, la negazione del principio di autodeterminazione, le invasioni straniere, la distruzione ambientale e le nuove manifestazioni di dittatura economica che mortificano i diritti delle persone sia nelle aree meno sviluppate del pianeta che nel cuore dell’Occidente. Le sue sessioni e sentenze hanno spaziato da realtà coloniali alla impunità delle dittature dell’America latina, dai disastri ambientali di Bhopal e Cernobyl allo sfruttamento delle imprese transnazionali in Colombia e da ultimo, con una sentenza pronunciata nello scorso novembre, alla situazione di violenza e impunità in Messico.
Ebbene, rispondendo ad un esposto presentato dal Controsservatorio Valsusa e da numerosi sindaci della valle, il TPP ha deciso di aprire una sessione per verificare se vi siano gravi violazioni di diritti fondamentali dei cittadini e di intere comunità locali in relazione alla realizzazione di grandi opere in Europa, a cominciare dalla Val di Susa per quanto riguarda il TAV. Anche nella centralissima Europa si manifesta oggi una nuova politica coloniale diversa nelle forme rispetto a quelle tradizionali ma non per questo meno devastante.
L’appuntamento è per:
Sabato 14 marzo 2015 ore 9:30
nuova aula magna dell’Università di Torino
Via Verdi 9
Saranno presenti i componenti del TPP: Luís Moita (Portogallo), Gianni Tognoni (Italia) Perfecto Andrès Ibañez (Spagna), Franco Ippolito (Italia), Mireille Fanon Mendès-France (Francia), Antoni Pigrau Solé (Spagna), Roberto Schiattarella (Italia), Vladimiro Zagrebelsky (Italia)
e parteciperanno movimenti che si battono contro grandi opere in diverse parti dell’Europa.
La sessione sarà ovviamente pubblica ed è quanto mai importante che la più ampia partecipazione possibile mandi un segnale forte ai giudici a conferma del fatto che la resistenza notav coinvolge un’intera popolazione: l’aula può ospitare oltre 400 persone.
I lavori di questa prima sessione si concluderanno in mattinata ma già nel pomeriggio un nuovo appuntamento per un momento assembleare che vedrà la partecipazione di una delegazione del Tribunale Permanente dei Popoli e di diverse realtà che si oppongono a grandi opere inutili, dannose e imposte: alle 16:30 al salone polivalente di Bussoleno