Dopo l’occupazione di via Biella e i successivi due giorni di assedio della settimana appena passata, non si fermano gli sgomberi in città. Questa volta è la polizia che attacca a bocce ferme, e gli obiettivi che colpisce sono due contemporaneamente, apparentemente opposti:
l’occupazione italianissima di via Pinelli, nata poco più di un mese fa sotto l’ala del consigliere fascista Marrone, e la casa occupata di Via Soana, una esperienza autonoma vecchia oramai di tre anni, senza santi protettori e da sempre popolata di gente proveniente da vari angoli del pianeta. L’attacco parte all’alba in entrambi i casi con la solita esibizione di camionette, celerini ed agenti in borghese ed in entrambi i casi non incontra resistenza: solo in via Soana una famiglia si rifiuta di uscire e si chiude nel proprio appartamento fino al primo pomeriggio. Il messaggio che arriva da Tribunale e polizia è chiaro: la questione abitativa è un tema troppo esplosivo e non si tollerano illegalità, neanche quando sono teleguidate dagli aspiranti stregoni che siedono in Consiglio comunale. In via Pinelli, i Servizi sociali ci mettono il loro, offrendo una sistemazione temporanea e d’emergenza ai torinesi doc mentre gli altri, residenti nei comuni limitrofi, vengono esclusi: il riscatto nazionale propugnato da Marrone naufraga in una questioncina di campanili. In via Soana, dove la polizia sembra esser preoccupata più che altro che non arrivino anarchici e solidali a rompere le palle e tiene la strada chiusa per tutta la mattina, tutto va più per le spicce: i Servizi sociali non si vedono per nessuno. Di più: vari degli occupanti vengono portati in Questura, e almeno in due spediti in corso Brunelleschi giacché non solo non sono torinesi, ma non hanno neanche il permesso di soggiorno in regola. Vi daremo di loro notizie più dettagliate nelle prossime ore; intanto potete ascoltare una diretta trasmessa questa mattina da Radio Blackout, proprio dai dintorni di via Soana:
http://www.autistici.org/macerie/?p=31351#more-31351