Gorizia | Anifascismo – Riflessioni sul triste corteo del 23 maggio contro Casapound

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Nulla di nuovo sotto il sole, situazioni simili sono capitate e capitano spesso quando si decide di partecipare a questi “blocchi unici” antifascisti, spesso vetrine pubbliche da giocarsi in un’ottica tutta politica.

Ormai è quasi insopportabile invece l’atteggiamento degli sbirri in bandiera rossonera della Federazione Anarchica Infamoni, autoritari che oltre a scrivere spesso esimie ed incondivisibili amenità non si fanno problemi a comportarsi né più né meno da birri di movimento, come se ce ne fossero pochi.

A fronte di ciò ci chiediamo: ha senso partecipare a queste liturgie della rappresentazione sperando che possano essere qualcosa di diverso o che si possa riuscire ad avere libertà di manovra all’interno di esse, o non sarebbe più proficuo e soddisfacente organizzarsi da sé, al di fuori dello schema manifestazione/contromanifestazione senza tanti proclami, manifesti o volantini, e mettere in pratica quel che si chiama azione diretta?

GORIZIA, 23 MAGGIO 2015, VINCE LA PACE… SOCIALE

Udine, 24 maggio 2015

Ieri, 23 maggio, si è svolto un corteo antifascista e antimilitarista per le vie di Gorizia per rispondere a quello, in contemporanea, indetto da CasaPound per commemorare il centenario dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale.

Sin dalle assemblee dell’Osservatorio Regionale Antifascista FVG, esponenti di alcune realtà ivi presenti, come l’ex CSA di Udine, Rifondazione Comunista e la FAI di Trieste, hanno imposto una linea pacifista per la totalità dei partecipanti al corteo di ieri,
permettendosi di mettere nella lista nera dei compagni sgraditi da non invitare alcune realtà antagoniste di altre regioni.

Come se non bastasse, durante la manifestazione, nell’unico momento in cui è stato possibile avvistare il corteo di CasaPound e contestare fascisti e sbirri con dei minimi atti spontanei da parte di alcuni compagni, gli autoproclamatisi leader dell’Organizzazione si sono prodigati nel frenare, dissuadere, calmare gli animi con azioni divpompieraggio per garantire l’ordine pubblico insieme a celere e DIGOS, arrivando addirittura a improvvisare un cordone a difesa della celere, e finendo a mettere le mani addosso ai manifestanti per strappare fisicamente i fazzoletti di chi aveva il volto coperto, il tutto davanti alle attente telecamere puntate di polizia scientifica, DIGOS e giornalisti.

Detto ciò, il primo punto che ci preme sottolineare è l’autoritarismo di chi nei movimenti vuole imporre la propria linea pacifista e cittadinista, pretendendo che un migliaio di manifestanti si adegui e obbedisca alle loro esigenze di partito, a scapito dell’antifascismo militante.

Secondo, costoro hanno presentato il corteo di ieri come una grande vittoria politica, mentre, per quanto ci riguarda, la vittoria di ieri è stata solo quella della pace sociale e di un ordine pubblico che la sbirraglia è riuscita a garantire grazie anche all’aiuto dei pompieri dimovimento, in una regione già fortemente controllata in cui ogni attodi dissenso viene immediatamente represso.

Anarchici individualisti

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