Domenica 17 aprile al Ligéra aperitivo benefit e presentazione dell’opuscolo “Mettere al bando”.
La storia dell’esilio, ovvero dell’allontanamento, della cacciata, dell’espulsione di un individuo o di un determinato gruppo facente parte della società, o addiritura di popolazioni intere s’intreccia, da sempre, con quella dell’umanità. Oggi le deportazioni continuano, attraverso vari apparati e normative, alla faccia dell’asilo e dei trattati internazionali. Perchè fin tanto che stato e capitale sopravviveranno, questi troveranno sempre un modo per muovere guerra per poter conservare e accumulare potere.
Del resto, asserire che il regime democratico non è altro che una ennesima dittatura mascherata, una costruzione autoritaria, un sistema di organizzazione del potere che mette in atto le stesse divisioni particolaristiche e le stesse discriminazioni di qualsiasi altro, non è dichiarare uno sproposito.
Se si guarda bene, gli apparati repressivi di oggi non hanno inventato niente. Alcune misure non sono che il risultato e l’evoluzione delle leggi architettate dalle varie forme di stato che il potere della proprietà si è dato nelle differenti epoche.
Obiettivo di questo scritto è, pertanto, quello di scandagliare la storia e l’evoluzione di questi strumenti normativi studiati dal potere nel corso della storia per colpire i reietti, gli esclusi e i suoi nemici, fino a descriverne alcuni, tra quelli più infami- poichè questo è l’aggettivo giusto- in uso oggi.
Da dove hanno preso origine e quali sono gli antecedenti storici di queste misure? Questo opuscolo ha la pretesa di svelarvelo.