Il primo maggio 2015 le strade di Milano brulicavano di partecipanti alla manifestazione per la Giornata Internazionale dei Lavoratori, avente come bersaglio l’EXPO 2015. Il governo Renzi aveva investito molto in questa esposizione per proiettare da una parte un’immagine di “sviluppo” e dall’altra per intensificare lo sfruttamento delle classi subordinate nel nome di tale sviluppo. La partecipazione massiccia ed il carattere conflittuale della manifestazione hanno gettato l’Italia nello scompiglio, con il primo ministro a parlare di “teppistelli figli di papà”. Il giorno successivo alla manifestazione, la polizia italiana ha effettuato cospicui arresti, inclusi 14 greci che avevano appena lasciato un centro sociale a Milano. Sono stati rilasciati dopo molte ore di detenzione, senza la presenza di un interprete.
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