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Confini, migrazioni, crisi: ritorno alla politicità

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Giovedì 14 aprile si è tenuto presso la radio un partecipato incontro con alcun* compagn* del Trentino in vista della manifestazione del 7 maggio al Brennero, dove le ruspe austriache sono alacremente al lavoro per ricostruire l’antica frontiera.  Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria. Prendendo spunto da quanto si è discusso durante l’incontro, abbiamo provato ad allargare lo sguardo per analizzare la proliferazione e riconfigurazione dei confini interni ed esterni all’area Schengen nel contesto dell’attuale governance della “crisi”.
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Greece: Action in solidarity with the immigrant women at Ellinikon detention center

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16.04.16: The struggle for freedom and decency of the imprisoned female immigrants at the detention center Ellinikon, continues. The imprisoned immigrants continue the hunger strike that begun on the 13th of April, despite the terrorism and repression they endure since they have been vengefully banned from using the prison yard by most prison guards.
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ABBATTERE LE FRONTIERE! GIORNATA DI LOTTA SABATO 7 MAGGIO 2016 – BRENNERO

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ABBATTERE LE FRONTIERE
Lo Stato austriaco ha annunciato che, con i primi di aprile, verrà ricostruita la frontiera del Brennero. Questo significa: barriere di acciaio, filo spinato sui sentieri, controlli sull’autostrada, sulla statale, sulla ferrovia e sulle ciclabili, pattuglie di militari e di milizie, container per i profughi. Esercito e filo spinato sono presentati ancora una volta quale “soluzione tecnica” per contenere e rinchiudere i poveri, il cui esodo è il risultato di guerre, devastazione ambientale, miseria. Al di là delle rimostranze formali, le autorità italiane si adeguano, intensificando i controlli a sud del Brennero.Siamo di fronte a un passaggio storico. Credere che muri e soldati siano riservati sempre e comunque a qualcun altro è una tragica illusione: a venire recintata, bandita e schiacciata è la libertà di tutti. Dalla Palestina al Messico, dalla Turchia alla Francia, e ormai a due passi da noi, le barriere sono l’emblema del nostro presente. Accettarle rende disumani e complici. Cercare di abbatterle è l’inizio di una libertà possibile. Bisogna scegliere da che parte stare.
SABATO 7 MAGGIO 2016
GIORNATA DI LOTTA

 

MANIFESTAZIONE AL BRENNERO ORE 14,30

 

(davanti alla stazione dei treni)
Per informazioni, iniziative, testi di riflessione:
abbatterelefrontiere.blogspot.it 
abbatterelefrontiere@gmail.com

Compilation Anti-Cie, collettivo “Tra vento e tempesta”

[Sarta] I Cie (Centri di Identificazione Temporanea) sono delle strutture istituite, con la consueta lungimiranza, dalla legge italiana.Il loro scopo istituzionale è accogliere i migranti senza permesso di soggiorno e lasciarli lì a marcire in attesa di esplicare le solite scartoffie burocratiche che consentiranno di rispedirli nei rispettivi paesi di origine. Precedentemente chiamati CPT (Centri di Permanenza Temporanea), sono in realtà delle oscene carceri-lager gestite dalle solite cooperative senza scrupoli che lucrano sulle sventure delle persone, in combutta con la solita miserabile classe politica italiana che pensa solo ad ingrassare le sue tasche.


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Chios ‘riot’, the attack on Cafe Soli and the role of fascists (Golden Dawn)

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On April 4th a group of several hundred refugees, most of them Syrian, fled a crowded detention camp on the Greek island of Chios, where violence had broken out between Afghans and Syrians. The following is a report on what happened to them three days later when they were attacked by fascists. This report is from an eye witness – Oscar Webb, a regular contributor to the London Review of Books… Also, below, is a brief report on how the same fascists attacked Cafe Soli, a refugee solidarity centre. While according toanother report (in the Guardian) police from Athens apparently saw off the fascists at Chios, the question remains why did local (island) police not prevent the attack on the refugees in the first place?

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No Border Camp 2016

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You can find this call in pdf here

Today, with neoliberalism established across the planet, it is clear that capitalist relations are being intensified, together with nationalism and patriarchy. Fences and borders are being built not only in the physical space, but also across social relationships. However, the movements and transnational struggles of migrants are constantly producing new cracks in the system, new thresholds and pathways into an unexplored world.
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“Corollari” della questione casa

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Retro dei palazzi di via Carlo Noè negli anni settanta

Giovedì scorso la mattinata per Aurora non è stata caratterizzata solo dal viavai consueto per le vie intorno alla piazza del mercato di Porta Palazzo e dallo sferragliare continuo del tram. Infatti chi passava in corso Giulio Cesare si è ritrovato davanti camionette e celerini a bloccare interamente via Carlo Noè. Non che la presenza anche massiccia della polizia desti stupore da queste parti, ma senza un apparente disordine per la strada, è venuto subito spontaneo pensare che il loro problema dovesse riguardare qualche “irregolarità abitativa”.
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