Lettera di Gabriel Pombo da Silva dal carcere di Aachen (2006)

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Prima di iniziare a descrivere il funzionamento di questa prigione (in Germania ogni prigione ha delle proprie norme di funzionamento interno, sono per così dire “autonome”), devo segnalare che, a differenza di altri paesi europei, le loro presunte attività e i loro presunti “diritti” dipendono in tutto e per tutto dal Tribunale e dal Giudice Istruttore che comunica all’Amministrazione Penitenziaria il tipo di regime di vita da condurre (speciale o normale), come devono funzionare le comunicazioni (se le visite sono ordinarie o speciali) e, ovviamente, la corrispondenza (che in caso di carcerazione preventiva è censurata sistematicamente non essendo permesso al prigioniero di menzionare i motivi per cui è in carcere).

Una volta ricevuta la condanna il carcerato ha “diritto” a quattro visite di 45 minuti e teoricamente a una straordinaria di 3 ore (in altre prigioni questa visita straordinaria è inesistente per mancanza di “installazioni” o varia la sua durata). In alcuni casi questa visita, denominata a lunga durata, può essere concessa anche in stato preventivo se il Giudice lo permette e se il carcerato non si trova sottoposto a “vigilanza acustica”.
Per quanto riguarda le telefonate (in questa prigione) se si è carcerati condannati si hanno a disposizione due chiamate al mese, nel caso in cui si è in prevenzione bisogna avere un’autorizzazione speciale del Giudice. Di norma un
carcerato preventivo raramente ha diritto a telefonare.
Se si è in carcerazione preventiva si può disporre del proprio denaro per l’acquisto dell’economato che arriva a un massimo di 210 euro al mese. Se si è condannati e, a seconda se si lavora o no, questa somma varia: chi non lavora può disporre di circa 30 euro concessi dalla prigione (Hausgeld= denaro di casa) e se si lavora si può godere di una parte del denaro (l’altra parte viene versata su un conto corrente aperto dall’Amministrazione per quando si è rimessi in libertà ) guadagnato che è approssimativamente di 100 euro al mese. I laboratori di produzione non presentano alcun problema di mano d’opera schiava visto che generalmente chi lavora (l’orario di lavoro è di solito dalle 7:30
alle 11:30 di mattina e dalle 12:30 alle 3:30 di pomeriggio) oltre a essere fuori dalla cella dispone anche di altri privilegi ed è meglio considerato dall’amministrazione penitenziaria. L’unico “diritto” di cui realmente gode un carcerato è l’ora d’aria e le visite ordinarie; tutto il resto è assolutamente arbitrario; e per tutto il resto mi riferisco alle attività sportive (due volte alla settimana quando non ci sono problemi del tipo: mancanza del personale, ecc… cosa abbastanza abituale qui), andare nella piccola cucina per prepararsi qualcosa di decente da mangiare con i prodotti comprati nell’economato e il cosiddetto “Umschluss” che consiste nel socializzare per due ore (dalle 6 alle 8 del pomeriggio) e, detto in italiano: rimanere due ore con un altro carcerato del tuo corridoio
chiusi nella sua cella o nella tua.
Per quanto riguarda le altre attività “ricreative” esistono solo sulla carta, si può dire che alcune non esistono, mentre altre sono realmente ridicole come il cosiddetto “Gruppo di Meditazione, o “Gruppo di studio
biblico”, “Gruppo di anti-violenza”, etc.
In sostanza questi gruppi si ritrovano durante l’orario di
“Umschluss” e servono solamente a dare da mangiare a quattro furbi che dilapidano in questo modo le sovvenzioni dell’erario pubblico. Non ci sono nemmeno corsi di alfabetizzazione, nè di tedesco per stranieri (nonostante tutto quello che i media dicano di integrazioni) e ancor meno la possibilità di partecipare a corsi universitari (attraverso l’università a distanza ad esempio) o di formazione professionale. Per ciò che riguarda quello che si chiama “equipe tecnica” ovvero psicologi, educatori, ecc, qua ce ne sono un paio ogni 200 carcerati, il che significa che non saranno mai utili, nè svolgeranno un lavoro serio e
soddisfacente; senza specificare in che senso ciò potrebbe essere efficace, questo è un’altra cosa.
Per tutto quanto ho detto (e per quello che mi sono dimenticato di dire) è assurdo considerare che questa prigione possa rieducare o risocializzare qualcuno. Al contrario l’unico obiettivo di questa prigione è disciplinare e sfruttare i carcerati, generando tensione e confusione, individualizzando nel senso di rompere la solidarietà di gruppo) e alienare i carcerati. Nei 2 anni e 4 mesi che ho trascorso ad Aachen ho saputo di cinque compagni che nel mio modulo si sono tolti la vita, e solo di una di queste morti ne hanno dato notizie i mass media (evidentemente le morti in carcere non sono notizie di interesse e si nascondono). Un altro giorno mi dedicherò a denunciare la mia situazione personale in un altro articolo, questo è perchè sappino che sarà il peggior incubo per coloro che uccidono, sfruttano, abusano del potere e si credono sopra il Bene e il Male. Conoscendo già per esperienza il poco interesse e il poco valore che ha la vita
di un carcerato per questa società barbara vi voglio solo dire che avete la “delinquenza” che vi meritate e che quindi non vi dovete sorprendere della violenza che voi stessi avete prodotto.

Gabriel Pombo, dal Campo di Concentramento Aachen

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