Ricardo Flores Magón (1910)
Io non lotto per un posto al governo.
Io non lotto per un posto al governo.
Ho ricevuto tante proposte da maderisti [1] in buona fede – perché ce ne sono, ed in buon numero – affinché accettassi un posto in quello che si chiama “governo provvisorio” e la posizione che mi si offre è quella di Vice-Presidente. Innanzitutto devo dire che i governi mi disgustano. Io sono fermamente convinto che non ci sia e non ci sarà mai un buon governo. Tutti sono cattivi, quelli che sono chiamati monarchie assolute o repubbliche costituzionali. Il governo è tirannia, perché limita la libera iniziativa dei singoli e serve solo a sostenere uno stato sociale improprio allo sviluppo integrale dell’essere umano. I governanti sono i custodi degli interessi delle classi ricche ed istruite, e i carnefici dei sacri diritti del proletariato. Io non voglio essere un tiranno. Io sono un rivoluzionario e rimarrò tale fino al mio ultimo respiro. Io ho sempre il desiderio di stare insieme con i miei fratelli, i poveri, per lottare con loro, e non affianco dei ricchi o dei politici che sono gli sfruttatori dei poveri. Nei ranghi del popolo lavoratore io sono più utile all’umanità che seduto su un trono, circondato da lacchè e politicanti. Se la gente avesse un giorno la malaugurata idea di chiedermi di divenire il loro governante, direi: Io non sono nato per essere carnefice.
Cercatevene un altro!
Io lotto per la libertà economica dei lavoratori. Il mio ideale è che l’uomo arrivi a possedere tutto quello di cui ha bisogno per vivere, senza che debba dipendere da un qualche padrone e, io credo, come tutti i liberali in buona fede, che è arrivato il momento in cui noi, uomini di buona volontà, dobbiamo fare un passo verso la vera liberazione, sottraendo la terra dalle grinfie dei ricchi, Madero incluso, per darle al suo legittimo proprietario: il popolo lavoratore. Non appena l’avrà ottenuta, il popolo sarà libero.
Ma non sarà fatto da Madero il Presidente della Repubblica, pèrché, né Madero, né alcun altro governatore, avrà il coraggio di fare un passo in questa direzine e se lo facesse, i ricchi si solleverebbero e una nuova rivoluzione seguirebbe la presente. In questa rivoluzione, quella a cui stiamo per assistere e quella che cerchiamo di provocare, dobbiamo togliere la terra ai ricchi.
Ricardo Flores Magón, Regeneracion, 1910.
Note
[1] Con il termine maderisti si indicano i seguaci di Madero, politico messicano che nel 1910 si candidò alle elezioni contro Porfirio Díaz; con il piano di San Luis iniziò l’insurrezione passata alla storia come Rivoluzione Messicana, cui avrebbe dato il suo contributo anche Pancho Villa. Sarà presidente del Messico dal 6 novembre 1911 al 18 febbraio 1913.
http://www.non-fides.fr/?Io-non-voglio-essere-tiranno
Je ne veux pas être tyran !
Par Ricardo Flores Magón (1910)
Je ne lutte pas pour un poste au gouvernement.
J’ai reçu des propositions de beaucoup de madéristes [1] de bonne foi -car il y en a, et en assez grand nombre- pour que j’accepte un poste dans ce qu’on appelle le Gouvernement “provisoire”, et le poste que l’on m’offre est celui de vice-président de la République. Avant tout, je dois dire que les gouvernements me répugnent. je suis fermement convaincu qu’il n’y a pas, qu’il n’y aura jamais de bon gouvernement. Tous sont mauvais, qu’ils s’appellent monarchies absolues ou républiques constitutionnelles. Le gouvernement c’est la tyrannie parce qu’il limite la libre initiative des individus et sert seulement à soutenir un état social impropre au développement intégral de l’être humain. Les gouvernements sont les gardiens des intérêts des classes riches et éduquées, et les bourreaux des saints droits du prolétariat. je ne veux donc pas être un tyran. je suis un révolutionnaire et le resterai jusqu’à mon dernier soupir. je veux être toujours aux côtés de mes frères, les pauvres, pour lutter avec eux, et non du côté des riches ni des politiciens, qui sont les exploitants des pauvres. Dans les rangs du peuple travailleur je suis plus utile à l’humanité qu’assis sur un trône, entouré de laquais et de politicards. Si le peuple avait un jour la très mauvaise idée de me demander d’être son gouverneur, je lui dirai : Je ne suis pas né pour être bourreau.
Cherchez-en un autre !
Je lutte pour la liberté économique des travailleurs. Mon idéal est que l’homme arrive à posséder tout ce dont il a besoin pour vivre, sans qu’il ait à dépendre d’un quelconque patron, et je crois, comme tous les libéraux de bonne foi, qu’est arrivé le moment où nous, les hommes de bonne volonté, devons faire un pas vers la vraie libération, en arrachant la terre des griffes du riche, Madero inclus, pour la donner à son propriétaire légitime : le peuple travailleur. Dès qu’on aura obtenu cela, le peuple sera libre.
Mais il ne le sera pas s’il fait de Madero le Président de la République, parce que, ni Madero, ni aucun autre gouverneur, n’aura le courage de faire un pas dans ce sens et que s’il le faisait, les riches se soulèveraient et une nouvelle révolution suivrait la présente. Dans cette révolution, celle que nous sommes en train de contempler et celle que nous essayons de fomenter, nous devons enlever la terre aux riches.
Ricardo Flores Magón dans Regeneracion, 1910.
Notes
[1] Partisans de Francisco Madero
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