LA COTENNA, VUOLE! Luigi Galleani

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Il contradditorio che il professore Teofilo Petriella, ha avuto la somma sventura di incontrare a Barre sui primi di novembre scorso qualche compagno di fede che conciò per le feste il suo radicalismo odagroso, con qualche anarchico che mandò dinoccolato e smidollato all’ambulanza il suo rivoluzionarismo elettorale ed accattone, ha cacciato in corpo il povero professore – (che pur si sente e si dice, modestamente, da sé, uno dei migliori socialisti degli Statu Uniti – ) la terzana di tutte le fobie più morbose.

I nostri lettori ricordavano i vituperii bestiali che l’Avanti! Del 28 novembre scorso egli scaglava contro gli anarchici in genere e contro gli scrittori di Cronaca Sovversiva tanto più volentieri che questi ultimi, irriverenti! Avevano osato trovar povera cosa la sua macoronica zuppificazione su “ Capitalismo e Socialismo”.

Non meraviglieranno quindi se al becero turpiloqui del penultimo numero l’Avanti! Di Newar viene ora aggiungendo nell’ultimo del 1° dicembre queste catapulte irresistibili di gentilezza d’argomentazione:

“ La rivoluzione violenta oggi non può essere voluta che dagli anarchici”, da quei burloni che predicano l’odio di classe, ‘falsando criminalmente la lotta di classe’?….

“l’astensione dal voto è inerzia e nell’inerzia c’è la morte…”

“la violenza offre solamente pretesto ai governi capitalisti per svernarci e salassarci…”

“la rivoluzione sanguinosa desiderata dalla microcefalia degli anarchici…”

I lettori, quelli che hanno l’ingenua abitudine di ragionare troveranno che a corto di argomenti e di ragioni, il Petriella non oppone al pensiero anarchico, alla critica anarchica, all’aspirazione anarchica, che qualche aforisma molto problematico e molto presuntuoso, che qualche scempiaggine superlativamente villana; ma i lettori sono ingenui nella loro esigenza quanto almeno è sdegnoso il Petriella nel suo sussiego.

Diancine! Non bisogna dimenticare mai che il Petriella è professore e chi si dice da sé, modestamente, uno dei migliori oratori socialisti degli Stati Uniti. Volete che discenda dal suo Olimpo a ragionare di burle e di burloni quali sono la rivoluzione sociale, l’anarchia e gli anarchici?

-Ma Bovio…

-Bovio scrisse un dì che anarchico è il pensiero e verso l’anarchia s’incammina la storia, ma Bovio è un burlone microcefalo e Petriella, l’illustre Prof. Petriella si guarda bene dallo sciupare il suo tempo a compulsarlo.

-Ma Barbato…

-Ma Barbato scrisse al Turati, all’indomani  di Berra: “Interroga la storia senza desideri e vedrai e converrai con me che non solo in Italia semifeudale ma anche nelle nazioni più progredite sono destinati ancora per un pezzo come motori di progresso i mezzi bestiali delle età passate, cioè le insurrezioni armate”. Barbato proclamò dinnanzi i tribunali giberna che “ né i supremi bisogni né i risentimenti devono offuscare lo spirito di un vero socialista al punto di fargli dimenticare che…la concezione anarchica racchiude una parte di quell’ideale che il socialismo si sforza di rappresentare con varie formule…”

Ed aggiungeva: “non credo che il fenomeno delle insurrezioni a mano armata possa evitarsi nella più grande e più umana rivoluzioni della mia specie”

Ma Barbato è un burlone microcefalo che falsa criminalmente la lotta di classe e Petriella, l’ullustre professore Petriella, si vergognerebbe di ragionare con lui!

-Ma Tolstoi…

-Ma Tolstoi ha scritto la settimana scorsa che l’agitazione dei zemstvos per la costruzione e per quanto v’ha di fallace come quella che indurrà nel popolo l’idea che il miglioramento sociale possa dipendere dalla forma politica dello Stato: ma Tolstoi è un nicricefalo astensionista e Burlone e Petriella se ne ride e se ne frega.

-Ma Marx…

-Ma Marx e engels chiudevano il loro manifesto comunista proclamando che i “comunisti sdegnano di nascondere i loro principii e i loro scopi e dichiarano apertamente che il loro scopo non potrà essere raggiunto che colla caduta VIOLENTA di tutti gli ordinamenti sociali finora esistiti”. Ma si sa da tutti che Marx ed Engels erano dei burloni, dei rivoluzionari microcefali, degli scanna pecore, che con la loro violenza offrivano pretesto soltanto ai governi di snervarci e di salassarci; figuratevi se il prof. Petriella, l’illustre prof. Petriella, si pasce di queste ubbie pericolose.

Il pro. Petriella è positivo, scomunica la Federazione Socialista Italiana che osa vivere fuori del dogma e del decalogo, istituisce la sacra Congregazione dell’Indice per Caminita che osa pigliare la parola in contradditorio di lui, scomunica il proletariato che si ravvede della tradizione anarcofagia; e, contro gli anarchici, dilaga con tutti i furori delle idrofobe sgrammaticature, con tutta la rabbia sbracata del suo dizionario mascalzone.

Anarchia, rivoluzione sociale, socialismo rivoluzionario o riformista?

Storie, storie, storie!

Non c’è che il socialismo scientifico, positivo ed avveduto del voto delle elezioni, della propaganda elettorale, in cui anche i professori analfabeti sono sicuri d’afferrare, se no la medaglietta o la probenda, la cotenna almeno dei provvidi sbuffi che arrotondano la pancia agli ideali della sesta giornata.

La rivoluzione, l’insurrezione, la barricata?

Aberrazioni di microcefali, egli vuole la cotenna, il Professore, la cotenna ed ha ragione, ma il suo è socialismo da domenicani o da salumai!

G. Pimpino

Da Cronaca Sovversiva, a. II, n. 50, 10 dicembre 1904, p.4

(estratto da “Luigi Galleani – Alcuni articoli da Cronaca Sovversiva” 1904 – 1906)

Edizioni dell’Archivio Famiglia Berneri, PISTOIA – SETTEMBRE 1984.