Quale differenza corre tra il fanatico che si lascia castrare per i suoi dei, il patriota che si fa uccidere per il suo Paese, e il sovversivo che cade evocando la redenzione collettiva? Nessuna! Nella stessa guisa, hanno perduto la coscienza del proprio IO, e perseguono un fantasma irraggiungibile. Sono dei deboli. Essi non sentono la propria individualità che vuole affermarsi, godere, vivere. E vorrebbero che io li seguissi. Io scettico, iconoclasta, cinico. Vorrebbero che mi sacrificassi per la plebe stupida, grossolana e volgare. Io che voglio bere il profumo della Vita e inebriarmi di Bellezza, che voglio aspirare l’aere della Libertà sconfinata, per ricevere infine il bacio della Morte. Io tanto superiore alla medionerocrità. Io lotto per me, unicamente per me. Sono al di là del Bene e del Male”.
(Enzo Martucci, brani estrapolati dall’articolo “Il mio individualismo”, comparso sulla rivista “L’Iconoclasta” del 15 Maggio 1920)