Comunicato di Gianluca Iacovacci dal carcere di Alessandria

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Riceviamo e diffondiamo un comunicato redatto nelle scorse settimane da Gianluca Iacovacci, prigioniero anarchico nel carcere di Alessandria. Nella lettera che accompagnava il comunicato, Gianluca ci informa che lo scorso 14/01 gli è stata comunicata la chiusura delle indagini per il procedimento che lo tiene in galera.

A fianco di Gianluca, a fianco di chi lotta!

Cassa AntiRepressione delle Alpi occidentali


Guerra alle macchine!
Inerzia della società moderna e resistenza al dominio tecnologico-industriale

La cultura moderna, che non vuol dire intelligenza, ci ha abituati a valutare e sentenziare chi pratica una critica radicale anticivilizzazione, una sorta di esaltato patologico se non addirittura un paranoico.
Nella società tecno-moderna, complessa e articolata dalla pluralità religiosa e politica, col vanto della tolleranza civile, non ci si accorge di ritrovarsi in una sorta di mangiatoia-porcilaia (con tutto il rispetto per i maiali) dove ci si nutre tutti dello stesso pasto delle stesse aziende, ci si uccide per denaro e per altre inutilità, e dove si è tenuti “insieme” unicamente da forme di coercizione, dalla presenza della legge e dal potere di applicarla, con tutte le sue aberrazioni: il che è gia una forma di violenza.
Masse di cittadini vengono allegramente bombardati dall’informazione monocanale della TV di Stato e li ha fatti salire, volenti o nolenti, sulla giostra economica della crisi, del Prodotto Interno Lordo e della “produzione” del lavoro-consumo.
La civiltà occidentale cade nel suo stesso paradosso, tragico quanto ridicolo, dell’aiuto umanitario, in denaro, di solito, a popolazioni cosiddette in difficoltà per mangiare, nel partorire e, ancor peggio, nel “saper vivere”.
L’esempio più noto è l’Africa, che definirei la culla primordiale. Lì sanno meglio di noi “avanzati” come saper vivere se non fosse per guerre e malattie pilotate da Europa e Stati Uniti, e conflitti dovuti all’estrazione petrolifera e mineraria delle Compagnie internazionali e dalle divisioni tribali/religiose esasperate durante le prime colonizzazioni, con quelle stesse multinazionali, come ENI, che si trasformano in umanitari soccorritori e costruttori di civiltà.

Multinazionali e dimostrazioni di forza degli Stati

Spesso si cercano, e giustamente si analizzano, alcuni contesti di lotta e conflitto lontano dal “Bel Paese” (Italia), magari realtà a migliaia di chilometri di distanza, per poi criticare e aprire discussioni, vuote, su modi e scelte di agire “sotto casa”.
Questo più che un giudizio, che non sopporto fare, è una piccola parentesi di arrabbiatura a certi ambienti che negli ultimi tempi si sono improvvisati “ambientalisti” e hanno scoperto che tutto quello per cui si sbraitava produce immondizia e tossicità.
A proposito di questo vediamo che città e grandi metropoli sono il grande supermarket dove aziende e industrie sversano i loro prodotti a ciclo continuo, dal frullatore alle interminabili automobili, di cui restano dei grandi cimiteri inquinanti.
I disastri ambientali, spesso irreversibili, avvengono quotidianamente con sversamenti di rifiuti, scarichi industriali e cittadini inclusi quelli nucleari e petroliferi che vengono “puniti” recapitando semplicemente una multa in denaro, come se ripagasse lo scempio perpetrato alla terra e alle acque.
C’è poi la possibilità anche di insabbiare comunque tutto, si è potuto vedere nel caso dei rifiuti nucleari e tossico/industriali in Campania e non solo, che continuano a uccidere soprattutto i bambini; con lo Stato che secretò tutto ad una sonnolenta opinione pubblica. Gruppi industriali e commerciali come ENI, ENEL, FINMECCANICA, EDISON, BENETTON e la lista continua per ore (solo in Italia) sono in esponenziale espansione geo-politica. Saccheggiano le risorse idriche e minerarie, avvelenano acque, aria e terra per il solo profitto e con i loro “progetti” (estrazione, dighe, centrali…), potenziati da nuove ricerche bio-tech, espropriano terreni incontaminati agli indios e native popolazioni locali, deviano corsi d’acqua, disboscano secolari foreste, il tutto con la collaborazione di militari e latifondisti, come i bianchi “conquistadores” nel XVI secolo; senza tener conto, anzi teniamone pure, delle svariate attività commerciali in cui si stanno inserendo ovunque. Non mi sorprenderebbe se un giorno si trovasse il logo di quel cagnaccio a sei zampe dell’ENI su una confezione del latte o dell’acqua.
Tornando al discorso della realtà di lotta fatto all’inizio, nelle nostre terre non sono da meno: un esempio noto (a fini di regime) è la militarizzazione della Val di Susa nel progetto TAV, compreso l’inasprimento delle leggi repressive create appositamente contro eventuali resistenze di qualsiasi tipo.
È ben noto (ai soliti pochi) come centrali a carbone e nucleari, industrie tossiche, eletttrosmog, inceneritori e discariche, cementificazione, basi militari e campi di concentramento (CIE/carceri) siano solo alcuni dei fronti di lotta attivi sul territorio, in diverse forme naturalmente.
Le Corporazioni internazionali issano le loro bandiere sul Mondo, come in uno spietato Risiko, per il dominio imperialistico e colonizzatore dei territori neutrali o destabilizzati da guerre, da loro stessi finanziate, o che hanno subito la “liberazione” della NATO; casomai non ci fosse nulla di tutto ciò, c’è sempre qualche “catastrofe” naturale ottima per insediarsi nella ricostruzione pseudo-umanitaria, fino a sfoderare la migliore arma del Capitale… il conto corrente.
Grazie a vari trattati commerciali globali, come quello transatlantico, e il sostegno di banche, Fondo monetario internazionale, del W:T:O, e affini, muovono i tentacoli per il controllo asfissiante del Mercato Globale. Esempi importanti li possiamo verificare nell’alimentazione e nella monocoltura intensiva (vedi Consento, Nestlé, Bayer, Novartis, nelle modificazioni genetiche e monopolistiche dei semi), la farmaceutica con la produzione e test di medicinali, psicofarmaci e vaccini su larga scala (animale e umana), fino all’industria della carne che, a parte lo sterminio di massa e la diffusione di pandemie virali, consuma tonnellate di acqua, migliaia di ettari di foreste e suolo per la produzione di mangimi utili a ingrassare animali segregati; un terzo di quei cereali sfamerebbe metà della popolazione umana, mettendo in chiaro però che la trasformazione dell’animale in “prodotto” è causata dalla domanda del consumatore.
Restano in argomento non posso esentarmi dall’inserire fra le catastrofi causate dalla logica che: lo sfruttamento porta denaro, la pesca intensiva dedita al saccheggio di Mari e Oceani fino all’estinzione di molte specie marine anche primordiali, e in modo uguale ciò riguarda altre specie animali con la caccia tramite l’abuso di armi da fuoco, spesso per “svago”, e l’urbanizzazione.
Negli ultimi tempi grandi Aziende e Compagnie, le stesse che sono responsabili dell’avvelenamento terrestre, si fanno avanti sul Mercato nella ridicola “Green Economy” (usando un termine coloniale), riciclandosi in nuove compagnie “verdi” con l’uso di energie alternative, che di alternativo hanno solo il modo di produrre e consumare. Si muovono nell’utilizzo delle nano-tecnologie a scopi ambientali, ma naturalmente il fine è ben diverso dal ripulire acqua e aria dai loro stessi veleni; tutto ruota sempre nelle logiche di convenienza e profitto, però più verde… un verde acido.
La Fortezza Europa, come gli altri imperi globali, serra i ranghi nel controllo delle frontiere, nella gestione dei campi di prigionia, nella corsa agli armamenti, controllo di polizia e addestramento di forze antisommossa, come la Gendarmeria Europea (Eurogenfor), appoggiati logisticamente da nuove tecnologie, come le telecamere hi-tech ormai ovunque. Tra i più attivi precursori di tutto ciò c’è Finmeccanica, che sforna dal suo ventre apparecchiature tecnologiche civili/militari per le operazioni di guerra e per il controllo di massa; gruppo che ha fra le sue creature Ansaldo Nucleare che corre alla folle, ma ben studiata, morte atomica.

Uomini simili a macchine, macchine come uomini

Droni e droidi sono già inseriti in ambienti civili e militari. Robot più “umani” è l’obiettivo degli scienziati, che sono arrivati a produrre connessioni nervose artificiali già nel progetto europeo della Human Brain Project (Progetto Cervello Umano), che ha visto la collaborazione di università italiane e Svizzere, anche IBM come al solito. Robot umanoidi che svolgono attività umane con capacità di apprendimento. Esoscheletri, impianti di circuiti e organi artificiali nel corpo umano e cellule cerebrali neurotiche nei circuiti, sono gli aberranti obiettivi raggiunti dagli scienziati negli istituti tecnologici internazionali, come il M.I.T di Boston, anche italiani
Tenendo conto che probabilmente la clonazione umana è già stata realizzata, chissà che altro succede nei laboratori, ma già il robot umanoide I-CAB, che si vuole inserire ad uso domestico, deve preoccuparci.
La corsa tecnologica trova finanziamento da Compagnie hi-tech come Amazon, Apple, Samsung, Sony ecc., che senza scrupoli immettono sul mercato computer, bio-computer e apparecchiature, oltre che inutili e causa di imbecillità grave, comode per il controllo e statisticizzazione di massa e responsabili dell’estrazione inquinante di minerali necessari per la fabbricazione di circuiti; quegli stessi circuiti che in un ciclo consumistico assurdo verranno smantellati a mani nude e con acidi in Cina, Ghana, Vietnam e India anche dai bambini, visto che le loro piccole mani sono adatte per lo scopo. Vale la pena possedere smartphone, tablet, I-phone e altre diavolerie?
Questo commercio non limita gli scienziati e gli ingegneri ad avvelenare e manipolare ogni cosa solo sulla terra, dato che la colonizzazione dello spazio è già attiva. Sono in opera programmi spaziali da parte della NASA e l’ISEGC, tra questi anche il CNR italiano e università, con l’utilizzo di bio/nano tecnologie che potranno contribuire all’esplorazione robotica e umana per produrre su Luna, Marte e asteroidi, strutture di stanziamento per l’estrazione di minerali come platino, oro, litio e lantanio, indispensabili per l’elettronica hi-tech. Una sorta di astro-minatori che stravolgeranno la Natura delle cose, del Sole e della Luna che ci danno il tempo che passa dalla vita alla morte, in una corsa alla conquista radicata in pochi “illuminati” ma determinanti sulle decisioni e sorti di questo Pianeta e ormai anche di tutto quello che gli sta intorno.
La civiltà tecnologica e scientifica ha mostrato, e continua a farlo, tutte le sue peggiori nefandezze di tossicità e manipolazione genetica, con un civile organizzato dallo Stato, che si piega ai suoi simili “superiori”, i quali non hanno mai chiesto permesso per imporre le loro condizioni, ma si sono solo limitati a metterle in opera con la violenza e la coercizione su individui secondo loro inferiori. Cosa non difficile da mettere in atto su una massa che vive sempre più “ammucchiata” nelle metropoli, che teme anche la pioggia e un insetto anche dalla tv, che cercano continuamente di fregarsi e truffarsi tra di loro.
Non possiamo che prepararci al peggio… ora si può discutere se la parola Resistenza Antitecnolocica sia paranoica, ma credo che alcuni almeno sentono e condividono parte di ciò in cui credo e per cui sono finito prigioniero, per decidere con la propria testa e altre realtà i percorsi da intraprendere. Certo che di fronte a forze simili si potrebbe per codardia, furbizia o ignoranza dei fatti, far finta di niente, aspettare un segno divino o rifugiarsi da eremiti in uno dei pochi posti rimasti incontaminati. Ma nell’Umano c’è quell’istinto di conservazione e difesa dell’habitat e un animale istinto di conservazione di sé e degli elementi che gli danno la Vita.
D’altra parte non si possono dormire sonni tranquilli in una stanzetta di una grande casa che sta bruciando.

IN DIFESA DELLA TERRA CON OGNI MEZZO NECESSARIO! O LE MACCHINE O LE EMOZIONI!

Gianluca Iacovacci
prigioniero anarchico


Per scrivere a Gianluca:

Gianluca Iacovacci
via Casale, 50
San Michele
15122 Alessandria