Svizzera | Italia – Aggiornamenti sul processo contro Costa, Silvia e Billy (it/en)

silviabillycosta

Ciao a tutt*,
nello scorso mese di dicembre sono uscite un po’ di “novità” rispetto al nostro caso, e in queste poche righe ne diamo un aggiornamento.
Eravamo rimasti con il ricorso da parte dei nostri avvocati alla sentenza emessa al processo di Bellinzona. Il ricorso fu accolto dal Tribunale Federale di Losanna che ordinò la riformulazione della sentenza , dando la possibilità alle parti di argomentare nuovamente le proprie posizioni alla luce di alcuni documenti che, in un primo momento, la Procura Federale
aveva lasciato fuori dagli incarti depositati e che poi, su ordine sempre del TF di Losanna, si sono visti costretti a mettere agli atti.

Questi documenti erano in sostanza uno scambio di informazioni tra la Procura Federale, l’Ucidigos , ed il sistema informativo dell’Europol “SIENA” (Secure Information Exchange Network Application) sul nostro conto e sul conto di alcuni ex co-inquilini, contenenti informazioni tutt’altro che segrete,  come luoghi di residenza, partecipazioni a collettivi
redazionali, precedenti, tendenze politiche attribuite e addirittura…
ex-morose avute. Ciò nonostante questi documenti erano marcati con un codice “H”, e lo stesso sito dell’Europol ci informa essere il codice usato per le informazioni “confidenziali”.  Informazioni per altro molto approssimative, se non addirittura sbagliate.
Ancora una volta comunque è chiara l’incompletezza di quanto depositato, visto che all’interno delle informative c’erano riferimenti ad altre pagine non messe agli atti dalla Procura Federale.
Ciò nonostante si trattava, in sostanza, di ulteriore carta che nulla cambiava all’insieme delle cose, e sommata alla decisione di affidare  la riformulazione della sentenza agli stessi giudici, il risultato è una fotocopia, filo per segno, della precedente sentenza, andando ad escludere in modo categorico le argomentazioni portate avanti dai nostri avvocati
attraverso il ricorso, dove mettevano in discussione la legalità stessa del processo, sostenendo un lavoro coordinato tra l’intelligence italiana e svizzera per arrivare al nostro arresto,  quindi illegale per le loro stesse leggi.
In realtà da parte italiana questa collaborazione tra servizi è stata confermata mentre, ovviamente, da parte svizzera continua a venir negata, ribadendo la casualità del blocco stradale in cui incappammo.

Appreso questo senza grandi stupori, da parte nostra non c’è l’interesse ad un ulteriore ricorso, e quindi la sentenza emessa il giorno del processo al Tribunale Federale a Bellinzona, rimarrà verosimilmente quella definitiva, ovvero le pene detentive tra i 3 anni e i 3 anni e 8 mesi (già scontate, con la riduzione dei 2/3) e pene pecuniarie e costi
d’indagine che sommati superano i 70’000 franchi, e che ci si augura rimarranno a lungo in sospeso.

Ciò nonstante rimangono da coprire ancora una serie di spese e costi sostenuti per portare avanti il ricorso.
Versamenti solidali sono benvenuti
sul conto della Cassa di Solidarietà contro la Repressione Aracnide, numero carta 4023 6005 8415 2039 intestata a Giuseppe Caprioli con causale costabillysilvialiberi .

Se dalla nostra parte dunque nessuna vera novità, dall’altro capo della faccenda, ovvero la controparte “assente-presente” IBM ed il Politecnico di Zurigo, dopo aver inaugurato  nel 2011 il nuovo centro supertecnologico “Binning and Rohrer Nanotechnology Center” sotto un gran dispositivo di sicurezza anti “eco-terroristi”, lavorano ormai a pieno regime all’interno dei laboratori unici al mondo “noise-free”, dove in ambienti protetti dalle più infinitesimali influenze dell’ambiente (come possono essere vibrazioni o campi elettromagnetici) e “ultra silenziati”, possono ora
fabbricare con precisione alla scala di 1 nanometro.
Nel super centro il lavoro procede in tutte le direzioni delle necrotecnologie: ricerca di base, tecnologie informatiche,  manipolazione atomica, nano magnetismo, micro e nano fabbricazione, ingegnerizzazione della vita, intelligenza artificiale,… e, naturalmente, la “green technology”.
E nella routine quotidiana di gente perbene che fa’ un lavoro perbene, nell’indifferenza generale di una società “pacificata”, continuano a ricercare il lento e progressivo annientamento del vivente.

Contro le nocività e l’esistente tecno-scientifico

 gennaio 2014, Silvia Costa Billy

 

http://informa-azione.info/svizzera_italia_aggiornamenti_sul_processo_contro_costa_silvia_e_billy

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Switzerland – Italy – Update on the trial against Costa, Silvia and Billy

From informa-azione.info
Translated by act for freedom now
We receive and transmit:
http://actforfree.nostate.net/?s=Costa%2C+Silvia+and+Billy
Hi everybody,
as ‘news’ on our case came out in December, we are giving here an some update.
Our lawyers had presented appeal against the sentence issued by the court of Bellinzona. The appeal was accepted by the Federal Tribunal of Lausanne, which ordered the sentence be re-formulated so that the parties could discuss again their positions in the light of some documentation that federal prosecutors had initially ignored but they had subsequently be compelled to consider on order of the Federal Tribunal of Lausanne.
This documentation was basically an exchange of information between federal prosecutors, the UCIDIGOS and Europol information technology system, ‘SIENA’ (Secure Information Exchange Network Application), information related to us and to some ex housemates of us, which was all but secret: addresses, participation to editorial collectives, previous convictions, political tendencies they attributed to us and even… fines we hadn’t paid. But this documentation was marked as ‘H’, which the site of Europol itself defines as a code used for ‘confidential’ information. Moreover, such information was quite approximate if not totally wrong.

 

In any case, once again it is clear the prosecutors’ inaccuracy, given that in their files there were references to other data that they had not put on record. But it was some more paper that changed nothing to the set of things; added to the decision to rely on the same judges to re-formulate the sentence, the result is a photocopy, word for word, of the previous sentence, which categorically excludes the arguments of our lawyers through the appeal, in which they questioned the legality of the trial itself as it was based on a coordinated work of Italian and Swiss intelligence (which led to our arrest), therefore illegal according to their laws. The Italian authorities confirmed the existence of this collaboration, whereas the Swiss ones continue to deny it and reiterate that the road block preceding our arrest was casual.
As we learned this without being surprised, we are not interested in presenting other appeals, so the sentence issued in Bellinzona will realistically be a definitive one: 3 years and 8 months (already served with the reduction of 2/3) and fines and expenses amounting to over 70,000 francs, and which we hope will be suspended for a long time. In spite of this, there are still expenses and costs relating to the appeal, so we welcome any solidarity fund to be addressed to the Cassa di Solidarietà contro la Repressione Aracnide, card number 4023 6005 8415 2039, account name Giuseppe Caprioli, reason for payment costabillysilvialiberi .
If there’s no real news as far as we are concerned, there is some as concerns the counter-part. IBM and the Polytechnic of Zurich, after inaugurating in 2011 the new super-technological centre ‘Binning and Rohrer Nanotechnology Centre’ amidst anti-‘eco-terrorists’ measures, are working full time in the ‘noise free’ new laboratories, in an ‘ultra-silenced’ environment highly protected by the most infinitesimal influences from outside (such as vibrations or electromagnetic fields), and can now produce precisely at the scale of 1 nanometre.
In the super centre they are working in all directions: basic research, information technologies, atomic manipulation, nano magnetism, micro and nano production , engineering of life, artificial intelligence and, of course, ‘green technology’.
And they continue to research the slow and progressive annihilation of living things in the daily routine of good people doing a good job, and in the indifference of a ‘pacified’ society.
Against all harmfulness and the techno-scientific existent.
January 2014, Silvia Costa Billy
http://actforfree.nostate.net/?p=16181#more-16181