Ne va della libertà di tutti!
La lotta che da più di vent’anni oppone la popolazione valsusina, e quanti si sono schierati al suo fianco, al progetto inutile e dannoso del TAV ha bisogno della concreta partecipazione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti delle
terre che abitano.
Per noi popolazioni delle valli alpine, a maggior ragione, la lotta contro il TAV è un esempio di dignità, di quanto sia importante saper resistere con coraggio e tenacia all’invasione di un modello di sviluppo che stupra e deruba
la montagna a favore solo dei grandi interessi della Politica, dell’Industria, dei colossi del cemento.
Con più di mille denunce e decine di persone colpite da misure di privazione della libertà, con il proprio territorio stretto in una morsa di militarizzazione da scenario di guerra, il miglior modo per dimostrare che la Valsusa non è sola è rompere l’accerchiamento con cui lo Stato vorrebbe piegarne la resistenza.
In ordine di tempo, l’ultima manovra escogitata a tale scopo è l’applicazione della legislazione antiterrorista per gli episodi di ostilità e sabotaggio al cantiere TAV di Chiomonte che ha portato a decine di indagati per “attentato
con finalità di terrorismo”, e dal 9 dicembre scorso ha aperto le porte della galera con la stessa accusa per Mattia, Claudio, Chiara e Niccolò, quattro attivisti NoTav.
Un avviso indirizzato a tutte le lotte e alle libertà di ciascuno: non importa se le azioni compiute siano violente o meno, se causino o meno danni fisici a chi opera nei cantieri del TAV, semplicemente verrà perseguito come terrorista
chi si oppone a qualsiasi progetto deciso dall’alto dei Palazzi di Roma o dell’Unione Europea.
Per questi motivi, il movimento NoTav ha indetto per il 22 febbraio una “giornata nazionale di mobilitazione e di lotta” territorio per territorio: un passo in più per convincere lo Stato italiano che non potrà arginare nei
confini della Valsusa, e sconfiggere con le armi e le condanne dei tribunali, un conflitto che ha ragione d’essere ovunque si vogliano imporre progetti che rapinano risorse e avvelenano terre e vite.
A fianco della Valsusa che resiste! A fianco di chi lotta!
Sabato 22 Febbraio – appuntamenti indetti da Alpi Libere
ore 14 – presidio all’imbocco del Tunnel di Tenda (lato Limone P.te – CN)
ritrovo in auto:
ore 11 – Cuneo, Piazzale della Stazione FS
ore 11 – Ventimiglia, Piazzale della Stazione FS
dalle ore 9 alle 12 – presidio davanti al carcere di Ivrea (TO), C.so Vercelli 165
ore 14 – presidio sotto gli uffici della COGEIS, Quincinetto (TO), via XXV Aprile 2/15
Scendere in piazza per una mobilitazione nazionale.
Riflettiamo: qualcosa nella macchina del capitale inizia ad essere vecchia ed obsoleta.
Ma il nostro pensiero è che quella macchina vada eliminata.
La
macchina che continua a fornirci industrie di morte.La stessa che ci
sfida tutti i giorni proponendoci nocività di ogni genere.
Della nostra vita e di quella della Terra non hanno alcun interesse e mai ne hanno avuto.
Ci
vogliono abituare ad essere totalmente asserviti, un corpo che venga
usato fin quando il paradiso del niente, un tempo il paradiso di dio,
possa accogliere le nostre anime.
E sulla terra una nuova generazione
guarderà le nostre colpe, saremo noi i colpevoli, gli schiavi che hanno
servito banche e potenti. Noi che ci scaviamo la fossa schiacciando il
solito link di “mi piace”.
E intanto la montagna continua ad
essere scavata. Ettari di scorie continuano a viaggiare sui binari,
tonnellate di rifiuti continuano ad essere prodotti per essere poi
bruciati, l’edilizia continua ad avanzare dove non deve.
Gli
armamenti militari si espandono crescendo come fiori tra vittime
innocenti che la guerra non l’hanno mai voluta. La nuova era avanza. Il
capitale straccia via le vecchie vesti, si trasforma, si modernizza
stando dietro alla nuova lobby a impatto zero e mentre continua a
cambiare i propri vestiti, i nostri corpi si trasformano assorbendo
tutta la nocività di una guerra continua.
Sotto i nostri occhi i
fiumi si riprendono il proprio corso, le centrali nucleari saltano,
prodotti nocivi come l’amianto cercano riposo nei tumori della
popolazione, il cesio si fa strada nell’organismo dell’animale
selvatico, gli insetti si tramutano per sopravvivere ai pesticidi.
Le
vecchie nocività cercano pace cambiando nome: sviluppo, democrazia,
inceneritore, pirogassificatore, termovalorizzatore, biotecnologia,
nanotecnologia. Il progresso assume il colore del verde e del pulito e
corre veloce sui binari del Tav e sulle autostrade per un Europa più
unita e produttiva.
E chi non si dà pace? Mentre lo studente si
trova di fronte ad un futuro incerto, il nuovo proletario corre
consumando petrolio in cerca di un lavoro sempre più precario e
sfruttato, l’artigiano viene sbattuto in un angolo o appeso a una
corda, il contadino si appresta a coltivare frutta e verdura senza
sapore.
Per chi non si rassegna è pronta una gabbia per ogni
contesto: carcere, Cie, ospedali psichiatrici, case di cura, sanzioni
amministrative, fogli di via, lavori socialmente utili, etc…
Ma chi
vi finisce all’ interno continua a morire proprio nel posto dove i
potenti mascherano le sbarre chiamandole centri di riabilitazione o
reintegramento nella società.
In questi luoghi le notizie fanno
fatica ad arrivare e , nello stesso tempo, fanno fatica ad uscirne. Ma
al loro interno c’è chi non si arrende e non perde la propria dignità
nonostante le dure condanne che gli vengono inflitte, i pestaggi, l’
isolamento, la censura e la privazione della posta.
Fino a
quando il nostro dissenso continuerà ad essere un link da schiacciare ,
non ci potremo poi lamentare se le vie della libertà diventeranno sempre
più strette, i nostri cuori diventeranno spenti e asociali e le nostre
menti assorbiranno come una spugna il loro dirci ”state buoni e non
verrete incatenati”.
Per questo il 22 febbraio aderiamo
alla Giornata Nazionale di Lotta in solidarietà ai quattro compagni/e
No Tav Chiara Claudio Mattia e Nicco, in carcere accusati di attacco con
finalità terroristiche al cantiere di Chiomonte e ricordiamo, uniti
nel
dolore dei familiari, Francesco Scarcella che ha messo fine alla propria carcerazione con il ”suicidio”.
INDICIAMO
UN PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE DI IVREA, IN CORSO VERCELLI 165, SABATO
22 DALLE ORE 9 ALLE ORE 12 E IL POMERIGGIO ALLE 14 , SOTTO GLI UFFICI
DELLA COGEIS DI QUINCINETTO, DITTA IMPLICATA NELLA DEVASTAZIONE DEI
TERRITORI E DELL’AMBIENTE ( COSTRUZIONE DELLA TAV E DEL
PIROGASSIFICATORE DI BORGOFRANCO).
Individualità ribelli contro tutti i meccanismi dell’ oppressione di stato.