Ascolta piccolo uomo

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Claude Guillon

 

 

Rivoluzionario o marginale, ti accusano di calpestare le tradizioni. Ce n’è almeno una che tu perpetui vigorosamente: la procreazione. Tutt’al più, donna, tu rivendichi nel migliore dei casi la libera scelta del luogo e dell’ora.


 

Parli di concedere ai tuoi bambini la direzione della loro esistenza, ma è il progetto stesso del loro concepimento che è loro irrimediabilmente esteriore. Non puoi dare la vita, l’imponi.

 

Tu vivi e, appena nato, vieni portato via per insegnarti a vivere.

 

Vieni persuaso poco alla volta che è tuo diritto scegliere quando vuoi avere dei figli; adesso domandati se i tuoi figli hanno scelto di farsi avere.

 

Tutto ciò ovviamente non avrebbe alcuna importanza se vivessimo in paradiso. Ma il paradiso non esiste. Che le tue motivazioni per fare figli siano «naturali» o meno importa poco; il nostro mondo non è «naturale». I tuoi bambini te lo vomiteranno in faccia; e se lo accettassero…!

 

Continui a procreare in nome della rivoluzione o della speranza come altri lo fanno in nome della razza o della religione. Occupato a rimettere penosamente in causa il tuo miserabile conforto sessuale, non puoi sopportare di riflettere sul significato attuale di ciò che in fondo consideri sempre come il suo compimento, la sua giustificazione.

 

Il bambino ti serve da panacea. Cementa la tua coppia che affonda. Riempie il vuoto della tua esistenza. È il rimedio della tua solitudine.  È il futuro dove proietti i tuoi progetti abortiti, le tue speranze deluse. È la tua proprietà esclusiva. Ne ottieni facilmente ammirazione e riconoscenza.

 

È ora di abituarti a godere per il piacere. Donna, è ora di assumere la tua sessualità senza sublimare i tuoi desideri atrofizzati nell’ovulazione di piccoli pupazzi caldi e sbraitanti. Non sei incaricata dell’avvenire della specie.

 

Se la tua lotta non porta da nessuna parte, non prendertela che con te stesso. Se la tua sete di donare amore è autentica, prendi con te i bambini che gli altri hanno fatto per caso. Parli di pessimismo, ma il pessimismo come la speranza sono due maschere della fede. Smetti di mentirti; non sai nulla, se non che esisti. Hai la scelta: crepa o continua. Non devi più credere in niente.

 

Confondi la procreazione e la corsa agli armamenti; vuoi continuare a fare piccoli rivoluzionari (!) perché gli altri fanno piccoli conformisti. Dici che è una grande avventura del tempo presente fare bambini per un mondo sconosciuto. Ma fai correre questa avventura agli altri.

 

(da Tankonala Santé, n. 12, novembre 1974)

 

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