Mercoledì 5 marzo a Cuneo la procura ha visto fortemente ridimensionato il proprio intento accusatorio nei confronti del movimento NoTav.
Il dibattimento e la sentenza di 1°grado hanno fatto crollare l’infame castello accusatorio del concorso in rapina “di mirtilli” .
La procura ha chiesto pene fino a 3 anni e 9 mesi per concorso “ordinario” (e non più “anomalo” come aveva presupposto il GIP in fase di istruttoria), ma il collegio giudicante ha assolto i quattro imputati dall’accusa di rapina, derubricando il reato in concorso in violenza privata e condannandoli a 1 anno e 3 mesi (tranne per un compagno i cui precedenti gli sono costati 6 mesi in più di pena).
Grande è stata la gioia nel vedere invalidato il teorema della procura cuneese: nonostante ciò, riteniamo assurda la condanna ricevuta per aver partecipato a un blocco del traffico.
Da questo punto di vista troviamo conferma dell’accanimento da parte della magistratura nei confronti del movimento NoTav, che si traduce nella costante volontà di trovare sempre e comunque pretesti per criminalizzare il dissenso e la partecipazione ai momenti di piazza.
Ci riserviamo comunque di ricorrere in appello per vedere cancellate anche queste condanne.
Un altro aspetto positivo è consistito nella rilevante presenza di solidali dentro e fuori al tribunale.
Insieme (un centinaio circa tra compagni di Monza, Milano e piemontesi) abbiamo presidiato la piazza del tribunale sotto lo striscione che testimonia la volontà di mantenere unito il fronte delle mobilitazioni contro la repressione: “Contro tutti i processi NoTav, una sola lotta”.
Insieme abbiamo presenziato in aula in modo composto ma deciso, una presenza silente ma sicura: è forte in noi l’idea che ormai il popolo NoTav sia in grado di affrontare con la determinazione necessaria gli innumerevoli processi a suo carico.
La linea difensiva unitaria scelta dagli imputati e dai loro difensori ha rivendicato in aula tutte le motivazioni politiche della giornata di lotta sotto accusa.
Il nostro pensiero ora va a Mattia, Chiara, Claudio e Nicolò (a cui era dedicato l’altro striscione presente in piazza), ancora prigionieri e in regime di alta sorveglianza, arrestati con l’assurda accusa di terrorismo per un presunto danneggiamento a un motocompressore.
Solidarietà e complicità con tutti gli imputati NoTav
Chiara, Mattia, Claudio e Nicolò liberi subito
A sarà dura
Gli imputati
F.O.A. Boccaccio
Cordatesa