Riccardo d’Este, Malattia e società capitalista neomoderna, 24 pagine, 2.00 €
Il rapporto che si ha con il proprio corpo, la sua caducità e dunque con la vita e con la morte; in questo senso l’AIDS risulta esemplare. Abbiamo già visto come non sia una malattia ma la possibilità di un gran numero di malattie. Il corpo, già espropriato delle sue capacità erotiche e creative, si vede così espropriato anche di usare le malattie come fasi della sua difesa ed eventualmente della sua rigenerazione. (…)
L’AIDS cammina con la società, con il capitale, con i sacerdoti medici. Siamo noi a doverci rifiutare di camminare con loro. Anche a costo della vita, che peraltro già ci fanno scontare nella sopravvivenza. tutta subito, oggi, in rivolta. |