Questo articolo l’ho trovato su “FB” e l’ho rielaborato un pochino per renderlo migliore (ho ad esempio aggiunto la lista dei prodotti, anche se credo sia di qualche anno fa). Rimane comunque poco approfondito e non ho fatto ulteriori ricerche, ma direi che già cosi’ in un certo senso può bastare.
A. (2012)
La storia – Nel 1860 il farmacista tedesco Henri Nestlè (1814 – 1890) sviluppò un alimento per i neonati che non potevano essere nutriti al seno a causa di particolari intolleranze. Il prodotto creato, la “Farine lactèe Henri Nestlè”, salvò la vita di un bambino e fu presto venduta in tutto il continente europeo. Nel 1866 fu quindi fondata ufficialmente la Nestlè, destinata col tempo a diventare una delle più conosciute multinazionali del mondo. Nel 1905, essa si fuse con la Anglo-Swiss condensed milk company, dando il via ad una vertiginosa crescita. Durante la Prima guerra mondiale crebbe la richiesta di prodotti caseari, e la produzione della Nestlé raddoppiò prima della fine del conflitto. Dopo, il mercato caseario tornò a “normalizzarsi” e gran parte dei consumatori tornarono al latte fresco. La Nestlé rispose a questo mutamento di contesto modificando la propria linea aziendale, riducendo il proprio debito e iniziando ad espandersi nel settore della produzione del famosissimo cioccolato. All’inizio della seconda guerra mondiale furono realizzate nuove fabbriche in molti paesi in America latina, e proprio la guerra portò all’invenzione di un nuovo prodotto di enorme successo, il Nescafè, utilizzato in primis dall’esercito americano e poi diffusosi nel mondo. La fine della seconda guerra mondiale fu l’inizio di una fase molto dinamica:la crescita dell’azienda fu accelerata e furono portate a termine numerose acquisizioni. Nel 1947 la Nestlé si fuse con la Maggi, seguirono Crosse & Blackwell (1950), Findus (1963), Libby’s (1971) e Stouffer’s (1973). Fu inoltre realizzata nel 1974 una “shareholding” con la L’Oreal (la quale sperimenta i suoi prodotti sugli animali), che rese ufficiale l’allargamento degli interessi commerciali, ormai usciti dal guscio alimentare. Nel 1977 l’espansione continuò con l’aquisizione di Alcon laboratories, e nel 1984 si aggiunse anche la compagnia americana Carnation. Con la nascita del “mercato globale” (metà anni ’90), avvennero nuove importanti acquisizioni:San pellegrino nel ’97, Spiller petfoods nel ’98, Chef America, Ralston purina e Dreyer’s nel 2002, e, per finire, la Gerber nel 2007. Fin dagli ultimi anni del settanta, la Nestlé è stata oggetto di numerose critiche che hanno fatto nascere numerosi movimenti di opposizione su vari fronti e in diversi paesi. Il latte – La promozione del latte per neonati nei “paesi in via di sviluppo” avviene attraverso forniture gratuite a strutture ospedaliere, cosa che porta alla morte di circa un milione e mezzo di bambini ogni anno (dati UNICEF, quindi indubbiamente in surrogato), a causa di problematiche legate alla difficoltà di sterilizzazione dell’acqua e dei biberon utilizzati, fatto che comporta un aumento dei rischi di mortalità post-neonatale rispetto all’allattamento naturale. Il cibo transgenico – Nel 2004, in seguito ad una denuncia fatta da una donna cinese che incolpò la multinazionale per l’uso di O.G.M. nei prodotti per l’infanzia, furono trovati organismi geneticamente modificati in un confezione di “Nesquik”. Ancor più recentemente, la Nestlè é stata accusata di utilizzare nei suoi prodotti alimentari cereali e derivati manipolati geneticamente. Lo schiavismo sui più piccoli – Nel 2005 la Nestlè viene denunciata per l’uso di manodopera ridotta in schiavitù. Una testimonianza riportò un traffico di bambini/adolescenti (dal Mali alla Costa d’Avorio) costretti a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno nelle piantagioni di cacao (dove la stima parla di circa 284.000 minori all’opera), e oltretutto gratuitamente, con cibo in quantità ridotte, poco sonno e ripetute percosse (in quelle zone la multinazionale svizzera è tra le prime compratrici mondiali).
Alcuni prodotti Nestlè – Caffè e simili:Nescafè, Orzoro, Nesquik, Malto Kneipp. Biscotti e simili:Dorè, Cheerios. Pasta e riso:Buitoni, Pezzullo, Curtiriso, Bella Napoli. Surgelati:Surgela, Mare fresco, Valle degli orti. Gelati: Motta, Alemagna, Antica gelateria del corso, Mc Donald’s, Mc Flurry. Acqua e bevande:Acqua Vera, S. Bernardo, S. Antonio, S. Pellegrino, Perrier, Claudia, Panna, Pejo, Levissima, Lora recoaro, One-O-One, Chinò, Aranciata S. Pellegrino, Acqua Brillante Recoaro, Beltè, Gingerino Recoaro, Nestea, Nestè, San Bitter. Dolci:Kit-Kat, Galak, Lion, Crunch, Smarties, After eight, Quality street, Toffee, Polo. Formaggi e latticini:Locatelli (Pizzaiola), Fiorello, Fruttolo, Formaggino Mio. Cioccolato:Perugina (Cacao, Le ore liete, Baci Perugina), Cioccoblocco, Galak. “Cibo” per animali:Friskies, Buffet. Salumi:King. Brodo:Maggi. Cosmetici:L’Oreal. “Varie”:Diger Seltz.
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