I cimiteri di Milano ormai luoghi per manifestazioni apologetiche

23marzo

Pubblichiamo la vergognosa risposta dell’assessore ai servizi civici del Comune di Milano, Franco D’Alfonso, all’interrogazione presentata dalla consigliera Anita Sonego concernente la manifestazione fascista tenutasi lo scorso 23 marzo al cimitero monumentale.

Ci preme solo dire che è decisamente difficile racchiudere tanta supponenza, pavidità e falsità in sole poche righe.
Primo: alla manifestazione del 23 marzo non hanno partecipato cinquanta persone, ma ben tre volte tanto; secondo: le stesse hanno composto un corteo, come da fotografie inviate allo stesso assessore (le ha viste?), mettendosi in posa, e ostentando in alcuni casi addirittura tute mimetiche; terzo: i manifestanti si sono più volte esibiti in collettivi saluti romani.
Che l’assessore non sia turbato da tutto ciò e non abbia preso posizione è decisamente grave, palesando un’assoluta inadeguatezza al ruolo. Forse non si rende nemmeno conto che queste manifestazioni si svolgono a cimiteri aperti e frequentati. Fanno parte anche queste vicende della politica “pacificatrice” avviata dalla giunta Pisapia?
Un’ultima considerazione: se i camposanti a Milano si trasformano in luoghi per manifestazioni apologetiche del fascismo, per altro, autorizzate, perché mai non potrebbero divenire teatro di contro-manifestazioni antifasciste? Chi lo proibirebbe?

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