Brasile: più di 500 famiglie lasciate per strada in seguito a uno sgombero violento

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Ieri a San Paolo la polizia militare ha sgomberato l’insediamento di Jardim Sao Luis occupato da 500 famiglie.
L’insediamento sorgeva in una zona abbandonata al sud di San Paolo, la città brasiliana dove avrà luogo l’inaugurazione della Coppa UEFA; circa 1200 persone mesi fa avevano deciso di insediarsi nel Jardim Sao Luis non avendo un tetto sopra la testa.

La maggior parte degli abitanti sono disoccupati, abitanti delle favelas “ripulite” per non rovinare l’immagine della città-vetrina o semplicemente persone che non possono permettersi di pagare l’affitto, visto l’esorbitante aumento dovuto alla speculazione. Cinquecento famiglie con bambini e neonati che si sono costruiti delle baracche di legno e di cartone o prefabbricati per fronteggiare in qualche modo l’emergenza abitativa, che il governo Dilma fa finta di non percepire, continuando a colare cemento per costruire altri stadi, alberghi e negozi di lusso.

Ieri però la zona è stata invasa da diversi plotoni della polizia militare che ha scortato sul posto le ruspe per buttare giù le case: un’operazione del tutto inaspettata dato che persino le autorità giudiziarie avevano fissato l’intervento per i primi di luglio. La fretta messa in campo è presto spiegata: quel pezzo di terreno appartiene a una società di imprenditori edili, i quali sicuramente hanno già in mente qualche altro progetto per implementare il profitto dei soliti noti. Le forze dell’ordine hanno usato il pugno di ferro contro gli abitanti di Sao Luis, i quali hanno tentato fino all’ultimo di rallentare la loro avanzata, costruendo barricate e lanciando pietre. Incuranti dei molti bambini, neonati e anziani, gli agenti hanno fatto un uso massiccio di lacrimogeni sparati anche ad altezza uomo con il fumo tossico che ha invaso rapidamente tutte le abitazioni. La polizia militare ha tentato di bloccare con la forza ogni tentativo dei residenti di recuperare i pochi beni. Diverse decine di persone sono state prelevate dagli agenti, tra le cui anche una bambina di 8 anni, la quale è stata portata via senza fornire alcuna spiegazione alla madre. In seguito le ruspe sono passate all’azione davanti agli abitanti disperati, demolendo le costruzioni e lasciando di fatto 1200 persone per strada.

L’inizio dei mondiali si avvicina sempre di più, ma l’atmosfera che regna nel paese non è affatto festosa: martedì a Brasilia è stata contestata l’esposizione della coppa, gli insegnanti del settore pubblico sono in sciopero a oltranza e ora più di mille persone si trovano per strada. Un paese dilaniato dalla povertà, dall’emergenza abitativa, servizi pubblici sempre più al collasso: un’immagine completamente opposta a quella costruita per la “grande occasione” dal governo di Rousseff Dilma.

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