On the night of December 2nd, 2014, it was confirmed that the request of anarchist prisoner Nikos Romanos – who has now entered the 24th day of hunger strike – was denied a second time. In particular, he had filed an appeal against the denial of special judge Eftichis Nikopoulos to grant him educational furloughs, whose decision was eagerly approved by the Koridallos prison board. The comrade’s appeal was dismissed in Piraeus courts by the competent judicial council.
On December 3rd, Nikos released an open letter from the hospital stating he will fight till the end. The comrade dismissed a proposal to attend distance learning classes, or worse yet video conference courses inside prison walls, and persisted in his demand for a few breaths of freedom.
Contrary to allegations made by the justice minister Charalambos Athanasiou, who did not hesitate to spread through the mass media that the anarchist hunger striker is fed a liquid diet(!), Nikos Romanos made it very clear that he has strictly refused to be put on any sort of intravenous drip (according to physician Pantelia Vergopoulou, he only drinks water mixed with sugar).
Below is a short excerpt from the comrade’s text titled “Dancing with death for 24 days”:
I for my part go on, I walk past any probability of backing down, and I respond with STRUGGLE UNTIL VICTORY, OR STRUGGLE UNTIL DEATH.
In any event, if the State murders me by its stance, mister Athanasiou and his associates will go down in history as a gang of murderers, instigators to the torture and killing of a political prisoner. Let’s just hope free spirits turn up and judge the justness of their justice system in their own way.
In closing this text, I would like to send out my complicity and my friendship to all those who stand by me with any means at their disposal.
Finally, a couple of words for Yannis, who is also hospitalized, Andreas, Dimitris and several other brothers and sisters of mine.
The struggle may also bring about losses; in pathways towards a dignified life, we need to take death by the hand, running the risk of losing everything in order to gain everything. The struggle continues with bare hands and clenched fists against the knife, over and over again.
All for everything!
For as long as we live and breathe, long live anarchy!
To the streets of wrath on the 6th of December!
My thoughts will be wandering through the familiar streets.
It’s worth it to live for a dream, even if its fire is to burn you.
And as we often say: Strength.
http://en.contrainfo.espiv.net/2014/12/03/athens-request-of-anarchist-prisoner-nikos-romanos-denied-a-second-time-the-comrade-continues-his-hunger-strike/
ATENE:LETTERA DI NIKOS ROMANOS DALL’OSPEDALE
Il 2 dicembre il tribunale ha nuovamente rifiutato i permessi di studio a Nikos Romanos, in sciopero della fame dal 10 novembre, Il compagno rifiuta di assistere alle lezioni dal carcere in videoconferenza.Contrariamente a quanto asserito dal ministro della giustizia ai mass media,il compagno ha rifiutato qualsiasi alimentazione per via endovena e assume solo acqua e zucchero.
il 3 dicembre ha fatto uscire dal carcere il seguente scritto:
Danzando con la morte da 24 giorni
Cerco di plasmare su di una manciata di foglietti gli ultimi residui del pensiero strutturato sui recenti avvenimenti e sul nuovo rifiuto alla richiesta di permessi di uscita dal carcere per motivi educativi.
Nei primi giorni di sciopero della fame, nel mio intervento durante l’assemblea solidaria che ha avuto luogo alla scuola del Politecnico, avevo detto che la risposta negativa di Nikopoulos, che da tempo affermava di essere incompetente per decidere sull’argomento, è l’inizio di una strategia statale con l’obiettivo di sterminarmi. Questa valutazione politica è totalmente confermata: per prima cosa, con l’ordine della direttrice del carcere di Koridallos, Evangelia Marsioni,di alimentazione forzata, azione che consiste in una vera violazione e che ha condotto alla morte, tra gli altri di Holger Meins in Germania, nonché di vari membri del GRAPO in Spagna. I medici dell’ospedale hanno avuto la dignità di gettare nella spazzatura l’ordine della direzione penitenziaria e si sono rifiutati di eseguire tale crimine di Stato.
Dopo esser ricorsi ad un consiglio giudiziario fuori dal carcere(un passaggio legale scelto da moltx prigionierx quando il consiglio del carcere rifiuta le loro richieste)ne è risultato un rifiuto, basandosi sul fatto di esser condizionati dalla decisione di Nikopoulos, esattamente la stessa decisione per cui è stato effettuato il ricorso.
Per quelli che hanno un minimo di percezione politica, l’intervento del ministero della giustizia, un giorno prima che si celebrasse l’udienza ,è stato un chiaro ordine di rifiutare la mia istanza e spiegherò perché:
Nel comunicato pubblicato dal ministero della giustizia si cita indirettamente il fatto che Athanasiou, ministro della giustizia, non è competente a decidere in merito, e più in basso nello stesso documento viene scritto: “Le uscite per motivi di studio vengono concesse esclusivamente dal consiglio carcerario competente, presiedute dal funzionario del pubblico ministero competente, mentre per gli imputati serve l’approvazione dello strumento giuridico che ha ordinato la loro temporanea detenzione”
Vale a dire, il ministro annulla, in forma semplice e chiara, la validità del mio ricorso. Tutto questo va accompagnato dalla proposta, senza fondamenti ,di tenere lezioni attraverso la videoconferenza, in luogo di permessi a fini di studio, qualcosa che non ha senso, visto che esistono laboratori che presuppongono la presenza fisica obbligatoria. Inoltre ,aprendo la strada ai consigli carcerari, al far abolire completamente i permessi studio, conoscendo bene il loro timore nell’assumersi le proprie responsabilità, facendo sì che la soluzione della videoconferenza sia applicabile a tuttx i prigionierx.
Sulla stessa linea , in breve, anche i colloqui con le nostre famiglie avverranno attraverso schermi, per ragioni di sicurezza, come i nostri processi. La tecnologia al servizio della ’’correzione’’ e della giustizia. Progresso umano o fascistizzazione …la storia giudicherà.
A questo punto conviene pure citare la carta del giudice speciale Eftichis Nikopoulos, che dal primo momento del mio sciopero della fame ha attaccato chiari ordini politici dei suoi comandanti politici del ministero di giustizia ,per questo, tutti lo fanno responsabile. A compensazione di questa sua colpa ,ci sarà la sua promozione al Tribunale Supremo dell’ Areopago, come è successo al suo predecessore. Dimitris Molas, che aveva capeggiato decine di campagne repressive anti-anarchiche. Ora si ingozza del corposo salario dell’elitè giudiziaria dell’Areopago. Casualità ?Non credo.
Da parte mia, continuo a superare qualsiasi possibilità di retrocedere e rispondo con LOTTA FINO ALLA VITTORIA O FINO ALLA MORTE.
In ogni caso se lo stato mi assassina con il suo atteggiamento ,il signor Athanasiou ed i suoi amici saranno ricordati dalla Storia come una banda di assassini, istigatori alla tortura ed all’assassinio di un prigioniero politico. Speriamo solo che ci siano quegli spiriti liberi che aggiustino il giusto della loro giustizia, a modo loro.
Per finire, voglio trasmettere la mia complicità ed amicizia a tutti quelli che si pongono al mio fianco, con tutti i mezzi possibili.
E due parole per i miei fratelli, Yannis, anche lui in ospedale, Andreas e Dimitris e molti altri in più.
La lotta comporta delle perdite, visto che nei percorsi verso una vita degna dobbiamo andar per mano con la morte, mettendo tutto a rischio per guadagnare tutto. La lotta continua con una pugnalata ,ripetutamente.
Tutto per tutto!
Mentre viviamo e respiriamo, viva l’anarchia!
Il 6 dicembre ci incontreremo nelle strade della rabbia.
Il mio pensiero percorrerà le strade conosciute.
Perché vale la pena di vivere per un sogno, anche se il fuoco ti brucia.
E come ben diciamo noi, forza
Nikos Romanos
PS:
E’ ovvio che non posso controllare gli automatismi sociali che si verificano. Comunque,a tutti quelli di Syriza e gli altri commercianti di speranza che sono comparsi, li ho mandati via SENZA DIALOGARE e sottolineo che ho firmato ufficialmente il mio rifiuto a ricevere qualsiasi tipo di siero.
FONTE CONTRAINFO ENGLISH
TRADUZIONE CROCENERA
Atenas: Comunicado del compa Nikos Romanos desde el hospital (3/12)
Extraido desde: Contra – Info.
Danzando con la muerte durante 24 días.
Intento plasmar en un trozo de papel los últimos residuos de pensamiento estructurado sobre los recientes acontecimientos y sobre el nuevo rechazo a la solicitud de salidas educativas de prisión.
En los primeros días de la huelga, dije en mi intervención en la asamblea solidaria que tuvo lugar en la Escuela Politécnica que la respuesta negativa de Nikopoulos, que desde hace tiempo firmaba ser incompetente para decidir sobre el asunto, es el principio de una estrategia estatal con el objetivo de exterminarme. Esta evaluación política está totalmente confirmada: primero, con la orden de la fiscal de las prisiones de Koridallos, Evangelia Marsioni, de la alimentación forzada, acción que consiste en una verdadera violación y que ha llevado a la muerte, entre otrxs, a Holger Meins en Alemania y también a miembros de la GRAPO en España. Lxs médicos del hospital tuvieron la dignidad de tirar a la basura la orden de la dirección penitenciaria y se negaron a ejecutar tal crimen de Estado.
Tras recurrir a un consejo judicial fuera de la cárcel (un paso legal que eligen muchxs presxs cuando el consejo de la cárcel rechaza sus solicitudes) resultó en rechazo basándose en que les limita la decisión de Nikopoulos, exactamente la misma decisión por la que se realizó el recurso.
Para lxs que tienen un poco de percepción política, la intervención del ministerio de justicia, un día antes de celebrarse el consejo, fue una orden clara de rechazar mi solicitud y explicaré el porqué:
En el comunicado que publicó el ministerio de justicia se menciona de forma indirecta que Athanasiou, ministro de justicia, no es competente para decidir al respecto, y más abajo en el mismo documento se escribe: “Las salidas educativas las conceden exclusivamente el consejo competente de prisión, donde preside el funcionario de la fiscalía, mientras que para los imputados se necesita la aprobación del instrumento judicial que ha ordenado su detención temporal”.
Es decir, el ministro anula, de forma simple y clara, la validez de mi recurso. Todo eso va acompañado de la propuesta infundada para tener clases a través de videoconferencia, en vez de las salidas educativas, algo que no tiene bases, puesto que hay talleres que exigen la presencia física obligatoria. Además, abre el camino a los concejos de prisión para que abolan por completo las salidas educativas, dado que se sabe bien su miedo de asumir sus responsabilidades, así que la solución de la videoconferencia pueda aplicarse a todxs lxs presxs.
En la misma línea, en breve, incluso las visitas de nuestras familias serán a través de pantallas, por razones de seguridad, así como nuestros juicios. La tecnología al servicio de la “corrección” y de la justicia. Progreso humano o fascistización… la Historia juzgará.
En este punto conviene mencionar también el papel del juez especial Eftichis Nikopoulos, que desde el primer momento de mi huelga de hambre ha acatado claras ordenes políticas de su comandantes políticos del ministerio de justicia, por eso, todos lo hacen responsable a él. Compensación por esta tarea será su promoción a la Tribunal Supremo de Areios Pagos, tal como sucedió con su antecesor Dimitris Molas, que había liderado decenas de campañas represivas antianárquicas. Ahora goza del voluminoso salario de la elite judicial de Areios Pagos. ¿Casualidad? No lo creo.
Yo, por mi parte sigo ultrapasando cualquier posibilidad de retroceder y respondo con LUCHA HASTA LA VICTORIA O LUCHA HASTA LA MUERTE.
En todo caso, si el Estado me asesina con su postura, el señor Athanasiou y sus amigos quedarán registrados en la Historia como una banda de asesinos, instigadores a la tortura y el asesinato de un preso político. Esperemos solo que haya aquellos espíritus libres que ajusticien lo justo de su justicia, a su manera.
Finalizando, quiero enviar mi complicidad y amistad a todxs aquellxs que se posicionan a mi lado con todos los medios posibles.
Y dos palabras por mi hermanos, Yannis, que también está hospitalizado, Andreas y Dimitris y muchxs más.
La lucha tiene pérdidas también, puesto que en los caminos hacia una vida digna debemos ir de la mano con la muerte, poniendo en jaque todo para lograrlo todo. La lucha continúa con un puñetazo al cuchillo, una y otra vez.
¡Todo por el todo!
Mientras vivamos y respiremos, ¡viva la anarquía!
El 6 de diciembre nos encontraremos en las calles de la rabia.
Mi pensamiento deambulará por las calles conocidas.
Porque vale vivir por un sueño, aunque tu fuego te queme.
Y como bien decimos nosotrxs, fuerza.
PD: Es obvio que no puedo controlar los automatismos sociales que se provocan. Por supuesto, a todos los de Syriza y demás comerciantes de esperanza que aparecieron les eché fuera SIN DIALOGAR y recalco que he firmado oficialmente mi negación a recibir cualquier tipo de suero.