CILE: ATTACCO INCENDIARIO CONTRO LA CASERMA DELLA BRIGATA OMICIDI DELLA POLIZIA INVESTIGATIVA

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Notizie della guerra sociale

Il 24 novembre 2014, alle 13.30 circa, diversi incappucciati coperti con tute bianche avanzano fino agli ingressi della Brigata Omicidi della Polizia Investigativa, tra calle Condell e l’Università Accademia dell’Umanesimo Cristiano(UAHC ndt)

Giunti agli ingressi collocano catene e lucchetti bloccando gli accessi: lanciano molotov e incendiano l’auto di un detective all’entrata della garitta delle investigazioni.

[….] Dopo la fuga degli incappucciati-presumibilmente all’interno del UAHC-i repressori irrompono all’ interno dell’ università contro chiunque incrociasse i loro desideri di vendetta e vile risposta repressiva.

L’attacco è terminato con tre poliziotti feriti, un’auto integralmente distrutta e due auto delle istituzioni incendiate all’interno della caserma, con nessun arrestato.

Velocemente la repressione ha eseguito gli ordini irrompendo nell’università, prelevando diverso materiale per loro ’interessante’ od in relazione con l’attacco. Secondo i magistrati avrebbero ritrovato parte delle tute usate nell’ attacco, oltre che a resti di capelli che, secondo la versione poliziesca, sarebbero di uno degli attaccanti che accidentalmente si è bruciato i capelli.

Velocemente non si sono fatte aspettare le reazioni di diversi membri del potere, è stato proprio il capo della Brigata Omicidi, Prefetto Sergio Claramunt, a dichiarare: ’’L’ attacco ha un livello di preparazione mai visto prima(…) Non abbiamo avuto attacchi più gravi di questo .E’ il più grave perché c’è una premeditazione, tutto questo è stato preparato. ’’Con l’appoggio di diversi parlamentari che hanno accesamente invocato l’applicazione della legge anti terrorista nelle questioni relative a quest’attacco incendiario.

Alla fine il p.m. Ricardo Jara, ha deciso di usare l’imputazione di porto di artefatto incendiario, aggressioni ed incendio, mentre dal Ministero dell’Interno, si è deciso di applicare la Legge di Sicurezza Interna dello Stato, scartando, per ora ,la legge anti terrorista in questo caso.

[…]Fino ad ora nessun gruppo ha rivendicato l’attacco, ne si sono visti striscioni ne volantini nel luogo degli attacchi.

Riassunto del resoconto informativo pubblicato su 325 no state