Grecia,15 Marzo: Testo di Nikos Romanos sullo sciopero della fame dei prigionieri politici (it/en/gr/fr)

machorka and dog

Grecia,15 Marzo: Testo di Nikos Romanos sullo sciopero della fame dei prigionieri politici
Il 2 marzo, anarchici/prigionieri politici hanno iniziato uno sciopero della fame con richieste riguardo il contesto repressivo della crociata contro il terrorismo che sta andando avanti senza intoppi, nonostante il governo di sinistra dei venditori di speranze. I compagni anarchici coinvolti nella Rete dei Prigionieri in lotta ( Network of Fighting Prisoners,NFP) e i compagni Maziotis, Gournas e Koufodinas hanno fatto un quadro generale che descrive lo sviluppo della repressione in questi ultimi anni. Ecco perché ognuna delle loro richieste scompone in parti distinte il regime di emergenza e la sua espressione di base, che non è altro che la repressione. Dopo l’elezione di SY.RIZ.A molti compagni – me incluso – credevano che ci fosse bisogno di provocare, da una prospettiva anarchica, per costringere SY.RI.ZA a rivelare il suo vero volto. Il volto del capitalismo, il volto del manager dei poteri moderni, il volto del servo del capitale. Inoltre, a questa mascherata con ospiti di tutte le epoche storiche, gli spettatori sono costretti a scoprire che sotto tutte le maschere si nasconde la faccia del potere, che non può essere né migliorato né riformato, solo distrutto, con una lotta continua con ogni mezzo. E si faccia sentire questo a tutti quegli anarchici che si sono trascinati alle urne per esprimere un voto a SY.RIZ.A .

Ma è evidente che SY.RIZ.A ha fatto un rapido cambiamento, dall’essere il braccio istituzionale delle lotte sociali con la sua retorica digeribile del periodo pre-elettorale al realismo di governo, come sappiamo tutti.

Perché la tempesta internazionalizzata della repressione che spazza tutto al suo passaggio, è implicitamente collegata alla crisi strutturale del capitalismo e alla sua ristrutturazione a tutti i livelli della vita sociale. La trionfante mascherata del dominio verso i suoi subordinati va avanti. Dopo aver comprato la loro coscienza, dando loro tessere per il paradiso capitalista attraverso prestiti bancari, si sta ora cercando di garantire che la loro fede in nella democrazia non possa avere vicoli ciechi. Certo, la strada per l’inferno è lastricata sempre con le migliori intenzioni. Ed è né la prima né l’ultima volta che la Sinistra fornisce un qualche contributo essenziale alle direttive strategiche del dominio mondiale. Così, l’ultimo atto del puzzle repressivo si è svolto con l’arresto della compagna Angeliki ed i pogrom dell’agenzia antiterrorismo contro i parenti e gli amici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Coloro che hanno trascorso un periodo della loro vita dietro le mura, possono facilmente cogliere l’ampiezza del ricatto emotivo, di guardare i vostri cari che stanno accanto a te nelle monotone ripetizioni quotidiane della cattività, dietro le sbarre di una prigione. Un vero e proprio incubo istigato dall’agenzia antiterrorismo e dai giudici. E se il costo personale deve essere presentato a loro, i costi politici dovrebbero essere indirizzati ai loro superiori politici. E facendo finta che abbiano un onore, li si lasci tenere i pugni alzati quando verrà il momento. Quindi, lo sciopero della fame dei membri imprigionati della CCF e il suo esito vittorioso risulterà nel bloccare la persecuzione vendicativa contro i parenti dei ribelli. Allo stesso modo, la vittoria dei loro compagni dell’NFP e di Maziotis, Koufodinas, Gournas metterà un grande ostacolo davanti all’attacco del dominio contro i suoi avversari politici. Così, in questo contesto, l’importanza della lotta dei prigionieri ribelli e del movimento di solidarietà è grande. La possibilità di aprire crepe nei muri, non solo nelle carceri, ma sulla stessa autorità (e nella sua immagine) è di fronte. Capiamo le circostanze, coordiniamo le nostre azioni, uniamo i nostri sguardi e passione contro ogni autorità, di qualsiasi origine e discorso. Perché chi ama la libertà e odia l’ingiustizia sarà sempre alla ricerca di modi per distruggere il carcere.
NESSUNA TREGUA CON LA CIVILTA’DELLO SFRUTTAMENTO
VITTORIA PER LA LOTTA DEGLI SCIOPERANTI DELLA FAME
SODDISFAZIONE IMMEDIATA DI TUTTE LE RICHIESTE
Nikos Romanos
Ala E del carcere di Korydallos , 15/3/2015.
FONTE INTERARMA
TRADUZIONE CROCENERA

 

Greece: Text by Nikos Romanos about the hunger strike of political prisoners

On March 2, Anarchists/political prisoners began a hunger strike with demands aiming the suppressive context of the counter-terrorist crusade that goes on smoothly, despite the left governance of the traders of hope. The anarchist comrades involved in the Network of Fighting Prisones (NFP) and comrades Maziotis, Koufodinas and Gournas have put in a general framework that depicts the development of repression in recent years. That’s why each one of their demands separately deconstructs the emergency regime and its basic expression which is none other than repression. After SY.RIZ.A was elected many comrades -including me- believed that there was a need for provocations from anarchist perspective in order to force SYRIZA to reveal its real face. The face of capitalism, the face of the manager of modern powers, the face of the servant of capital. Besides, to this masquarade with guests from all historical periods, viewers are forced to discover that beneath all the masks hides face of power, wich can neither be improved nor reformed, only destroyed, with continuous struggle by all means. And let all those anarchists that were dragged to the polls to cast a vote in SY.RIZ.A hear this.

But it became obvious that SY.RIZ.A made a rapid shift from being the institutional arm of social struggles and his digestible rhetoric of the pre-election period to the government realism as we all know it.

Because the internationalized storm of repression that sweeps everything in its path, it is implicitly connected to the structural crisis of capitalism and its restructuring at all levels of social life. The royal-matte of domination to its suborinates goes on. After having bought their conscience by giving them membership cards for the capitalist paradise through bank loans, it is now trying to ensure their faith in that democracy has no dead ends. Of course, the road to hell is always paved with the best intentions. And it’s neither the first nor the last time the Left has some essential contribution to the strategic directions of world domination. So, the last act of repressive puzzle took place with the arrest of comrade Angeliki and the pogroms of the counter-terrorism agency against relatives and friends of the Conspiracy of Cells of Fire. Those who have spent a period of their lives behind the walls, can easily grasp the magnitude of emotional blackmail, of watching your loved ones who stand beside you in captivity’s everyday monotonous repetitions, behind prison bars. A real nightmare instigated by hte counter-terrorism agency and judges. And if the personal cost is to be lifted by them, the political costs would be addressed to their political superiors. And in order to pretend they have honor, let them have their fists raised when the time comes. So, the hunger strike of the imprisoned members of CCF and its victorious outcome will result in blocking the vindictive persecution of relatives of the rebels. In the same way, the victory of his comrades of NFP and of Maziotis, Koufodinas, Gournas will put a major obstacle before the attack of domination against its political opponents. So, in this context, the importance of the struggle of rebel prisoners and the solidarity movement is great. The opportunity to open cracks in the walls not only in prisons but on authority itself (and its image) is ahead. We understand the circumstances, we coordinate our actions, we join our looks and passion against all authority, of any origin and rhetoric. Because anyone who loves freedom and hates injustice will always look for ways to destroy prison.

NO TRUCE WITH THE CIVILIZATION OF EXPLOITATION

VICTORY TO THE STRUGGLE OF THE HUNGER STRIKERS

IMMEDIATE SATISFACTION OF ALL DEMANDS

Nikos Romanos

E wing of Korydallos prison, 15/3/2015.

https://interarma.info/2015/03/15/ellada-keimeno-nikou-romanou-gia-apergia-peinas-politikon-kratoumenon/?lang=en

 

Grèce : Texte de Nikos Romanos sur la grève de la faim en cours dans les prisons grecques

Le 2 mars, des prisonniers anarchistes/politiques [sic] ont commencé une grève de la faim avec des revendications ciblant le cadre répressif de la croisade antiterroriste qui se déroule sans problème malgré la gouvernance de gauche des vendeurs d’espoir.
Les compagnons anarchistes qui participent au DAK [Réseau de Prisonniers en Lutte, NdT] et les compagnons Maziotis, Koufoudinas et Gournas ont posé dans les grandes lignes un cadre de bataille qui retrace aussi l’évolution de la répression ces dernières années. C’est pour cela que chacune de leurs revendications déconstruit l’état d’urgence et son expression la plus basique, qui n’est rien d’autre que la répression.

 

Après l’élection de Syriza, de nombreux compagnons, dont moi, ont pensé qu’il y avait besoin de provocations dans une optique anarchiste, afin de contraindre Syriza à dévoiler son véritable visage. Le visage du capitalisme, le visage du gestionnaire des pouvoirs contemporains, le visage du serviteur du capital. En outre, dans le bal masqué avec des invités de toutes les périodes historiques, les spectateurs sont obligés de découvrir que derrière tous les masques se cache le visage de l’autorité, qui ni ne s’améliore, ni ne se réforme, mais uniquement se détruit par une lutte incessante et par tous les moyens. Et cela, que l’entendent tous ces anarchistes qui se sont traînés jusqu’aux urnes pour donner leur voix à Syriza. Seulement, et comme cela s’est illustré, Syriza a fait un bond rapide de la partie institutionnelle des luttes sociales et de sa rhétorique pré-électorale digeste au réalisme gouvernemental, tel que nous le savons tous. Car la tempête internationalisée de la répression qui balaye tout sur son passage est implicitement liée à la crise structurelle du capitalisme et à sa restructuration à tous les niveaux de la vie sociale.

L’échec et mat de la domination contre les vassaux continue. Puisqu’elle a d’abord acquis leurs consciences en leur donnant des cartes de membres du paradis capitaliste par le biais de prêts bancaires, elle essaye aujourd’hui d’assurer leur foi en l’idée que la démocratie n’a pas d’impasses. Naturellement, le chemin vers l’enfer a toujours été pavé de bonnes intentions. Et ce n’est ni la première fois ni la dernière que la gauche prend une importance essentielle quant aux directions stratégiques de la domination mondiale.

La dernière pièce apportée au puzzle répressif est donc l’arrestation de la compagnonne Aggeliki et le pogrom de l’antiterrorisme contre les proches et amis de la Conspiration des Cellules de Feu.

Tous ceux qui ont passé une partie de leur vie derrière les murs peuvent facilement imaginer l’ampleur de la violence émotionnelle qu’est de voir derrière les barreaux de la prison des proches aimés qui se tenaient à leurs côtés dans le quotidien fait de répétitions monotones du captif.

Un cauchemar réel avec pour instigateurs l’antiterrorisme et les juges d’instruction spéciaux. Si ces derniers sont invités à en payer le prix personnel, les bénéficiaires du coût politique seront leurs supérieurs politiques. Et pour sauver les apparences, qu’ils aient le poing levé quand l’heure sera venue.

Ainsi, la grève de la faim des membres emprisonnés de la CCF et son résultat victorieux aura pour conséquence de stopper les poursuites vengeresses contre des proches de révolutionnaires. Selon la même logique, la victoire des compagnons du DAK et de Maziotis, Koufoudinas et Gournas mettra un sérieux frein à l’attaque de la domination contre ses opposants politiques.

Dans ce décor donc, l’importance de la lutte des révolutionnaires prisonniers et du mouvement de solidarité est centrale. L’opportunité d’ouvrir des brèches dans les murs, non seulement des prisons, mais de l’autorité même (et de son image) s’offre à nous. Nous comprenons les conditions, coordonnons notre action, unissons nos regards et notre passion, contre toute autorité, qu’importe son origine et sa rhétorique.

Parce que quiconque aime la liberté et hait l’injustice cherchera toujours des manières de détruire les prisons.
Pas de trêve à la civilisation de l’exploitation.
Victoire pour la lutte des grévistes de la faim.
Satisfaction immédiate de toutes les revendications.

Nikos Romanos
Aile E de la prison de Korydallos
15 mars 2015

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[Traduit du grec par nos soins de Indymedia Athènes.]