Nuove pulsioni repressive: Daspo, Dna e flagranza differita

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Restano in carcere i 5 manifestanti  arrestati durante la No Expo May Day di venerdì.   Interrogati ieri dal giudice nel carcere milanese di San Vittore hanno respinto le accuse di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Oggi gli interrogatori anche per i 5 francesi fermati a Genova.

Sul fronte repressivo si lavora all’ennesima stretta nei confronti delle manifestazioni di piazza prendendo spunto dal laboratorio repressivo italiano per eccellenza, quello attuato nei confronti del tifo organizzato. E’ lo stesso ministro dell’interno Alfano ad annunciare la futura presentazione di un pacchetto di norme che vanno dalla possibilità dei prefetti di impedire cortei arbitrariamente definiti a rischio, all’arresto  in flagranza differita, ovvero anche 48 ore dopo i fatti, e maggiori pene per travisamento. Citato anche il cosiddetto “daspo” di piazza, ovvero provvedimenti volti a impedire preventivamente la partecipazione ai cortei a persone giudicate potenzialmente pericolose.

Se questo il futuro, il presente non è da meno: a 14 cittadini greci fermati due giorni dopo i fatti di Milano del primo maggio, è stato preòevato il DNA per compararlo con quello ritrovato sugli oggetti raccolti e sequestrati venerdì.

Abbiamo sentito Italo Di Sabato, dell’Osservatorio sulla Repressione

da Radio Onda d’Urto