Seconda vittima per mano della polizia durante le manifestazioni contro l’apertura di una miniera di rame nella valle del Tambo in Perù. Già dalla fine di marzo i contadini della provincia di Isly, nella regione di Arequipa, si sono mobilitati contro una delle più potenti multinazionali minerarie, la Southern Copper, che pretende di devastare il territorio del Perù meridionale con l’ennesima miniera a cielo aperto.
Grazie alle mobilitazioni messe in campo, in più di un mese la popolazione locale ha ottenuto la solidarietà attiva dei lavoratori edili, degli insegnanti e di un’associazione dei quartieri popolari della zona, che hanno convocato nelle ultime settimane numerosi scioperi e manifestazioni.
Nella notte di lunedì moltissime persone sono scese in strada a Mollendo per protestare contro il progetto della miniera. La reazione repressiva della polizia, attraverso un fitto lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti, ha dato vita ad un fronteggiamento che è durato per diverse ore. Durante la furia repressiva della polizia, numerose persone sono rimaste ferite ed un uomo di 35 anni, Henry Checlla, è morto, colpito da un proiettile sparato dalla polizia durante gli scontri. Altre due persone sono rimaste ferite in modo grave e attualmente sono ricoverate nell’ospedale di Mollendo.
In un video che sta circolando e che viene mostrato qui sotto, si vede come Henry Checlla viene trasportato in ospedale in stato di incoscienza dopo essere stato colpito dal proiettile, che lo ha raggiunto presumibilmente nel petto (come mostra la macchia di sangue visibile in video) nonostante l’autopsia è prevista nelle prossime ore. Dopo poco, Henry Checlla muore in ospedale, diventando così già la seconda vittima per mano della polizia durante le manifestazioni contro la miniera Tia Maria. Il 23 aprile scorso infatti, un altro uomo, Victoriano Huayna Nina, morì dopo aver ricevuto una pallottola nel gluteo destro che gli ha fatto perdere una grande quantità di sangue.
Secondo alcune fonti di informazione, ieri il Capo di Stato Maggiore di Arequipa ha annunciato che nelle prossime ore altri mille poliziotti saranno stanziati nella zona, senza peraltro fare nessun riferimento alla vittima causata da questi nelle ultime ore. In risposta all’arroganza del governo, le diverse organizzazioni che appoggiano la protesta contro la miniera, hanno indetto uno sciopero di 72 ore a partire da ieri, mentre altre organizzazioni hanno annunciato uno sciopero per il 12,13 e 14 maggio.