Torino, 26 settembre. L’appuntamento è in piazza XVIII dicembre, a pochi passi dalla lapide che ricorda i 23 anarchici e comunisti caduti nella strage fascista del 18 dicembre 1922.
Il corteo si dipana per le strade del centro: sul selciato compaiono scritte contro le REMS, le nuove galere psichiatriche e contro lo sgombero del Barocchio Squat.
Un corteo comunicativo con molti interventi per informare i passanti sull’estendersi del controllo psichiatrico sulla società, sul diffondersi di strutture neo-manicomiali, sulla farsa della chiusura degli OPG, che restano aperti, nonostante ne fosse stata decretata la chiusura il 31 marzo.
Al corteo hanno partecipato numerosi esponenti dei collettivi antipsichiatrici, tra cui quello di Torino, dedicato a Francesco Mastrogiovanni, torturato e ucciso dalla psichiatria durante un TSO, legato mani e piedi ad una letto senza acqua né cibo per 92 ore.
Viene ricordato anche Andrea Soldi, strangolato da tre vigili urbani di Torino, incaricati di sottoporlo a TSO, perché si era rifiutato di fare l’iniezione mensile di psicofarmaci, la camicia di forza chimica, con cui la psichiatria lega chi ne è vittima.
Al corteo c’erano anche esponenti delle altre case occupate e autogestite di Torino e gli anarchici della FAI torinese, che hanno dato vita ad uno spezzone aperto dallo striscione “L’unica follia è essere
governati”.
Il corteo di sabato, cui hanno partecipato oltre cinquecento persone, ha dato un segnale forte e chiaro alla Questura e alla Regione: la resistenza contro lo sgombero del Barocchio e la costruzione di una nuova gabbia per persone “socialmente pericolose” è solo all’inizio.
Continuerà nei prossimi giorni il campeggio resistente al Barocchio. In caso di sgombero un nuovo corteo attraverserà Torino il sabato immediatamente successivo.
“Socialmente pericolosi” sono i padroni che lucrano sulle nostre vite, i soldati che militarizzano i quartieri, i CIE, il cantiere/fortino della Maddalena, le fabbriche d’armi, la polizia messa a guardia di un ordine feroce, ingiusto oppressivo.
Di seguito il comunicato di solidarietà della Federazione Anarchica Torinese.
“Con il Barocchio, contro sgomberi, galere e manicomi
Dante avrebbe parlato di legge del contrappasso, il principio che regola la pena eterna dei dannati in base ai loro vizi peggiori. Il vizio di chi occupa una casa, libera uno spazio, pratica la condivisione, si ribella alla mercificazione delle relazioni è la libertà.
La Regione Piemonte al posto di uno spazio autogestito ha progettato una galera che chiuda con lacci chimici, corde e sbarre i “folli rei”.
Questo il destino del Barocchio di Grugliasco, che rischia lo sgombero e la demolizione per far posto ad una REMS, una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, l’ultima metamorfosi del manicomio criminale, dopo la farsa della chiusura dei sei OPG – Ospedali Psichiatrici Giudiziari – della scorsa primavera.
La Regione Piemonte è in ritardo con la costruzione delle due REMS che dovrebbero accogliere i prigionieri piemontesi oggi ancora rinchiusi nell’OPG di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova. Trasformare il centro residenziale vicino alla casa occupata e il Barocchio stesso in REMS “provvisoria” è il coniglio nel cappello del prestigiatore Saitta, l’assessore regionale alla Sanità.
Peccato che il diavolo sappia fare le pentole ma non i coperchi: la decisione di prendere due piccioni con una fava, lo sgombero del Barrocchio e la galera psichiatrica, si sta rivelando un boomerang per l’amministrazione Chiamparino, perché la lotta contro le Rems e quella per la difesa del Barocchio si stanno saldando, allargando il fronte di lotta.
Come anarchici saremo al fianco di chi si batte contro le nuove galere psichiatriche e per la difesa di uno spazio autogestito. Anche noi abbiamo lo stesso il vizio tenace, quello della libertà.
Solidarietà al Barocchio! Nessuno sgombero, nessuna galera, nessun manicomio!
I compagni e le compagne della Federazione Anarchica Torinese”