LUNEDI’ 12 OTTOBRE SI SVOLGERA’ A TORINO L’ASSEMBLEA IN OCCASIONE DEL PROCESSO DI APPELLO CONTRO CHIARA, CLAUDIO, MATTIA E NICCOLÒ per contrastare la campagna sulla questione terrorismo che sta montando (con la discesa in campo del PG Maddalena), nonostante le sentenze della Cassazione e del riesame, e per fare il punto sulla situazione delle lotte NOTAV.
ORE 21 Sala CECCHI POINT, Via Cecchi 17 con l’avvocato CLAUDIO NOVARO e ALBERTO PERINO.
Qui di seguito riportato il testo del volantino
No Tav pericolosi terroristi?
Ma mi faccia il piacere!
Chiara Claudio Mattia e Niccolò sono stati arrestati il 9 dicembre 2013 con la scandalosa accusa di terrorismo per un’azione di sabotaggio al cantiere di Chiomonte risalente a cinque mesi prima. Dopo più di un anno di carcerazione cautelare in regime di alta sicurezza, sono stati condannati a tre anni e mezzo per quel sabotaggio, mentre l’accusa di terrorismo è CADUTA, sulla scorta della sentenza della Corte di Cassazione.
Ora i quattro si trovano agli arresti domiciliari, e il 15 ottobre inizia al tribunale di Torino il processo di appello nei loro confronti. Sia la difesa dei nostri compagni che la procura hanno fatto ricorso in appello, quest’ultima riproponendo per l’ennesima volta l’accusa di terrorismo che a quanto pare non sarà più sostenuta dal pm dalle strane amicizie Antonio Rinaudo e dal suo collerico collega Andrea Padalino, ma direttamente dal pensionando procuratore generale Marcello Maddalena, uno dei padrini del “teorema terroristico”, da lui sostenuto più volte in diverse interviste.
Nel frattempo l’opposizione all’alta velocità Torino-Lione non si è mai fermata, nonostante i colpi inferti dalla procura torinese: decine di condanne a svariati anni nel maxi-processo conclusosi il 17 marzo scorso, decine di persone sottoposte a varie restrizioni (obbligo o divieto di dimora, foglio di via), multe da centinaia di migliaia di euro e così via.
Altri tre compagni, Lucio Francesco e Graziano, sono stati arrestati e condannati in primo grado per il sabotaggio del maggio 2013 e a loro volta si trovano agli arresti domiciliari. Per loro il processo di appello non è stato ancora fissato.
Dall’altra parte è iniziato al tribunale di Torino anche il processo “San Michele”, quello per le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte in appalti pubblici, smaltimento rifiuti e subappalti nel cantiere TAV. L’informativa dei Ros relativa a questa inchiesta contiene i resoconti dei contatti di uno degli imputati, l’imprenditore Ferdinando Lazzaro, con Stefano Esposito, Paolo Foietta, Luigi Massa, Marco Rettighieri, Antonio Ferrentino, tutti ferventi membri della lobby Si Tav, in quota PD.
Il prossimo 8 dicembre ricorre il decimo anniversario della battaglia di Venaus, un grande momento di lotta popolare che fermò per anni l’Alta Velocità in Val Susa e rappresenta una tappa storica nel lungo percorso per affermare nel nostro paese un modello di sviluppo a misura d’uomo, senza “grandi opere” inutili e imposte.
CHIARA, CLAUDIO, MATTIA, NICCOLO’ LIBERI!
ASSEMBLEA LUNEDI 12/10 ORE 21
Sala CECCHI POINT, Via Cecchi 17 Torino
con l’avvocato Claudio Novaro e Alberto Perino
PRESIDIO in Aula Bunker GIOVEDI 15/10 ORE 9
Si torna in Aula Bunker
Presidio Aula BUNKER alle Vallette, Torino
GIOVEDI 15 OTTOBRE ORE 9 PRESIDIO ALL’ AULA BUNKER ALLE VALLETTE A TORINO
2 Ottobre 2015 macerie :
“SI TORNA IN AULA BUNKER
Cominciano a scaldare i motori i nemici della lotta contro il treno veloce, in vista dell’inizio del processo d’Appello contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò previsto per il 15 di ottobre.
Prima le dichiarazioni rilasciate a La Repubblica dal Procuratore Generale Maddalena, pronto a utilizzare tutto il peso politico e il prestigio che gli garantiscono i tanti anni di onorata carriera al soldo dello Stato, per tentar di ridare una qualche credibilità a un’accusa di terrorismo che non ha trovato finora molti sostenitori neanche nelle aule di tribunale.
Quindi le parole di Carlo Federico Grosso, pezzo grosso della Giustizia nostrana con trascorsi politici in orbita Pci, che sulle pagine dello stesso quotidiano nell’elogiare l’operato della Procura nel procedimento in questione ribadisce con fermezza che costi quel che costi la Torino-Lione s’ha da fare….”